di Francesco Ferri
Iniziano a girare molti messaggi sui diversi social newtork, in particolare nei gruppi di Telegram che minacciano: “Giù le bollette o dal 30 novembre non le saldiamo più”. Come riportato da Sky Tg24 sta avendo inizio un nuovo movimento di protesta con l’intenzione di contrastare il caro bollette. Proprio su Telegram ci sono diversi gruppi che si stanno unendo per organizzare nazionalmente il movimento di protesta.
La nascita su Twitter e l’organizzazione
Nato come semplice hasthag su Twitter “Io non pago” è diventato un vero e proprio movimento di protesta che inizia ad accogliere fra le sue fila molti utenti di Telegram. L’ispirazione deriverebbe dai “Don’t Pay” britannici, dagli ideali perfettamente identici. Gli organizzatori scrivono: “Puntiamo a un milione di adesioni entro il 30 novembre, data in cui se il governo (qualsiasi esso sarà) non avrà messo in atto garanzie per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia, inizieremo con l’autoriduzione o il non pagamento delle bollette“.
Proteste per le bollette non solo online
Ovviamente il movimento non si sta sviluppando solo sui social network, ma è soprattutto in strada e nelle piazze che sta facendo percepire la sua voce. In diverse città italiane come Napoli, Torino, Cagliari e Taranto ci sono state delle mobilitazioni da parte dei manifestanti. Invece a Bologna, proprio in centro, è stato organizzato un falò per dar fuoco alle bollette di tutti i presenti a manifestare contro il carovita. Attualmente il movimento “Noi non paghiamo” conta già più di dieci mila adesioni. Come riportato dai moderatori dei diversi gruppi di Telegram i roghi di bollette sono solo a scopo simbolico. Ma l’intenzione è quella di aspettare se ci saranno aiuti concreti da parte del governo entro il 30 novembre, data già fissata come ultima spiaggia prima di passare ad una nuova fase della “lotta”.
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