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Mondiali: il “boicottaggio” va di moda, un’analisi sulla situazione

di Tommaso Bersanetti

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Ormai i Mondiali in Qatar stanno per cominciare, ma, forse per la prima volta nella storia, i tifosi non sono all’apice dell’entusiasmo. La competizione infatti, fin dal momento dell’assegnazione allo Stato medio-orientale, ha ricevuto molte critiche inerenti sia a fattori di campo economico che a livello di rispetto dei diritti umani. Andiamo quindi a fare una rapida analisi sul movimento “Boycott Qatar 2022” e su quanto potrà influire sulla visibilità della Coppa del Mondo, mai stata così “disprezzata”…

Mondiali: “Boycott Qatar 2022”, uno striscione che parla per ogni tifoso

Negli ultimi mesi, tra le curve degli impianti calcistici di tutto il mondo, sono stati issati centinaia di striscioni riguardanti il boicottaggio dei Mondiali; un vero e proprio movimento che ha preso piega soprattutto in Europa. Un messaggio da parte dei tifosi, schierati in massa contro un calcio che, troppo velocemente, sta perdendo tutti i suoi valori; ma quali sono le cause? Scelte sbagliate, questioni economiche passate “inosservate” e qualche mistero ancora nascosto sotto qualche tappeto tra la polvere degli scandali che hanno coinvolto la FIFA in questi anni.

E non hanno certamente aiutato le recenti parole di Blatter. L’ex Presidente FIFA, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano svizzero Tages Anzeiger si è soffermato sull’argomento Mondiali; qui, il nativo di Visp ha condannato l’assegnazione dell’edizione esponendo i diversi percorsi che i piani alti avrebbero dovuto seguire. Potrete trovare un approfondimento sulle dichiarazioni di Blatter sul nostro sito seguendo questo link.

Mondiali

Joseph Blatter (@Shutterstock)

La terrificante voce sulla corruzione nell’apertura dei Mondiali

Come se non bastasse, sono arrivate negli ultimi giorni anche le prime voci su possibili episodi di corruzione. Nel match di apertura tra i padroni di casa e l’Ecuador infatti, come riportato dal Daily Mail, otto giocatori sudamericani sarebbero stati pagati quasi otto milioni di dollari per perdere la partita; un’accusa gravissima che rischia seriamente di oscurare l’unico aspetto non ancora criticato di questi Mondiali: il calcio.

Le polemiche continuano ad aumentare: cosa succederà?

Nel frattempo che dilaga il movimento di boicottaggio di Qatar22, continuano ad arrivare da tutto il mondo cospirazioni e voci riguardanti i Mondiali; è degli ultimi giorni una notizia riportata da NOS, quotidiano olandese, in cui si afferma che il Governo del Qatar avrebbe ingaggiato diversi tifosi dei Paesi Bassi per spiare il comportamento dei loro compagni di tifo. In cambio, i supporter Oranje otterrebbero volo, vitto, alloggio e biglietto per le partite, interamente pagati dallo Stato.

La FIFA non aiuta però nel placare le polemiche; il recente divieto imposto alla Danimarca di indossare una maglia in allenamento a favore dei diritti umani ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori. Vige insomma una consapevolezza che, se il Qatar sta fornendo al mondo un’immagine di sé completamente sbagliata, la Federazione dall’altra parte non sta agendo in nessun modo per preservare la propria figura come istituzione.

Non migliorano la situazione neanche le recenti parole di Infantino, riportate in questo articolo di Sky Sport, in cui il Presidente della FIFA ha difeso con fermezza l’attuale posizione del Qatar riguardo ad argomenti come l’omofobia e la morte degli operai immigrati nel Paese. Infantino ha affermato inoltre che l’Europa si lamenta delle condizioni e delle ideologie Qatariote quando problemi del genere si verificano da migliaia di anni proprio nel Vecchio Continente, scatenando così l’ira di tutto il mondo calcistico.

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