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ESports, il ministro Giorgetti attacca: “Rovinano il cervello dei ragazzi”

di Luca Paluzzi

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La situazione attuale degli eSports in Italia, ma anche dei videogiochi in generale, non è delle migliori. Ne abbiamo sentite di tutti i colori nelle scorse settimane: sale LAN chiuse perché di troppa concorrenza alle sale giochi più tradizionali, il Senatore Cangini che paragona i videogiocatori ai cocainomani e chi più ne ha più ne metta. L’ultima in ordine di tempo è una dichiarazione del ministro allo sviluppo economico Giorgetti sugli eSports, che di certo farà molto discutere.

eSports: le dichiarazioni del ministro Giorgetti

Durante il talk “Vita da Campioni” presso WeSportUp, è intervenuto il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti attaccando gli eSports.

La vera sfida del futuro è capire se lo sport debba rivaleggiare con gli eSports. L’idea che ci siano addirittura delle Olimpiadi e che i ragazzi preferiscano stare lì a rovinarsi il cervello invece di fare sport tradizionale a me fa paura“.

Queste le parole del ministro, in seguito anche parzialmente appoggiato da Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute, che considera invece gli eSports come un traino per avvicinare i ragazzi agli sport di base. Sicuramente dichiarazioni piuttosto evitabili, dato anche tutto lo scalpore creato non troppo tempo prima dalle parole del Senatore Cangini al TG1.

Apparentemente però, Giorgetti non è a conoscenza del continuo aumento di popolarità e seguito degli sport elettronici. Secondo un report di Nielsen infatti, soltanto nel 2021 hanno portato nel nostro paese un giro d’affari da circa 45 milioni. Un dato che non ci si aspetta possa venir trascurato proprio in chiave sviluppo economico.

 

eSports (@Shutterstock)

Una concezione dei videogiochi che deve finire

Un altro episodio quindi che si scaglia contro i videogiochi e gli eSports. Ma questi interventi non fanno altro che incrementare il panico tra i genitori che li ascoltano, che essendo in molte occasioni poco informati sull’argomento, si trovano a non sapere cosa fare e a considerare i videogiochi come qualcosa di malsano. Come scritto nella lettera da psicologi ed altri esperti al Senatore Cangini, si vanno quindi a stigmatizzare i videogiochi senza vere e proprie evidenze. Ma in quante occasioni in realtà si sono dimostrati di grande aiuto psicologico a moltissime persone, e quante volte si sono invece rivelati un danno? D’altronde parliamo di un modo per distaccarsi per qualche ora dalla realtà, magari divertendosi anche con qualche amico. Certo, indubbiamente non è ideale passare intere giornate videogiocando, ma come per qualsiasi altra cosa, il troppo stroppia. Eppure solo con i videogiochi in Italia c’è questa psicosi, mentre passatempi molto più dannosi e pericolosi vengono tollerati.

Curioso notare però come il Senatore Cangini, nel confronto avvenuto su Twitch sul canale di Ivan Grieco, abbia dichiarato più volte di non avere nulla contro i videogiochi e che il problema più grande siano i social ed il web in generale, quando nel servizio al TG1 la causa di tutti i mali sembravano essere proprio i videogiochi…

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