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Apple, il “monopolio” degli iPhone è contrario alle leggi antitrust

di Enrico Tiberio Romano

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Prosegue la battaglia tra il Governo statunitense ed Apple, la nota azienda di Cupertino che si è trovata a scontrarsi con le autorità più volte negli ultimi anni per motivi politici e legati alle sue manovre di mercato. Il Dipartimento di Giustizia ha adesso preso di mira l’intero ecosistema iPhone, principale fonte di profitto della compagnia.

USA ancora contro Apple ed iPhone, i dettagli

Apple è senza dubbio uno dei simboli della silicon valley ed il suo fatturato supera il pil di più di 100 Paesi membri dell’ONU per cui non c’è da stupirsi se le autorità del Paese cercano di assicurarsi che il suo operato avvenga nei limiti della legalità e rispetti il principio della concorrenza. Attraverso l’ultima azione legale il Dipartimento di Giustizia ed i procuratori generali di 16 Stati americani hanno preso di mira il sistema legato all’iPhone. Il Ministro della Giustizia Merrick Garland, ha accusato Apple di aver mantenuto il monopolio grazie all’introduzione di barriere per rendere difficile ai suoi clienti l’uscita verso i competitor.

Apple dal canto suo ha respinto seccamente ogni accusa, rispondendo che: Questa causa minaccia chi siamo e il principio che distingue i nostri prodotti in un mercato fortemente competitivocome si può leggere sul NewYork Times. Le perplessità nascono dai limiti imposti dal sistema “ios” verso altri sistemi operativi e le arzigogolate restrizioni imposte ai suoi sviluppatori.

 

Apple

Apple (@Shutterstock)

 

Queste cause legali riflettono una spinta da parte delle autorità verso la regolamentazione ed il voler applicare un maggiore controllo al ruolo delle grandi aziende che fungono da guardiani del commercio e delle comunicazioni. Nel 2019, sotto la presidenza di Donald J. Trump, le agenzie pubbliche hanno aperto indagini antitrust su Google, Meta, Amazon e Apple. L’amministrazione Biden ha investito ancora più energia in questo sforzo, nominando per guidare sia la FTC (Federal Trade Commission) che la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia, esponenti critici delle compagnie “big-tech”.

Gli effetti economici del caso

Come potrete facilmente immaginare, l’avvio di un iter legale simile comporta importanti oscillazioni in borsa, figlie di una fiducia sul futuro della compagnia messo duramente alla prova. Proprio nella giornata di oggi infatti, i titoli di Cupertino a Wall Street sono arrivati a perdere oltre il 3%, in una seduta record per i listini americani mentre l’amministratore delegato Tim Cook è in Cina per sostenere Apple in uno dei suoi mercati più importanti.

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