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Primo rene di un maiale trapiantato su un paziente in vita a Boston

di Francesco Gervasio

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A Boston è stata realizzata un’importantissima operazione, il primo trapianto di rene di maiale su un paziente ancora in vita. Il paziente, un uomo di 62 anni affetto da una malattia renale terminale, è stato sottoposto all’intervento da un equipe di chirurghi del Massachusetts General Hospital. 

Il primo trapianto di rene

Questo trapianto rappresenta una significativa innovazione poiché è una delle prime procedure di questo tipo su un paziente ancora in vita. In passato erano stati compiuti tentativi simili ma solo su degli individui in morte cerebrale. I risultati iniziali sono molto promettenti, con il rene trapiantato che ha iniziato a produrre urina poco dopo l’intervento. Le condizioni del paziente sono stabili e continuano a migliorare costantemente, come riporta TGCOM24.

Il paziente, un uomo afroamericano, si è già alzato e potrebbe essere dimesso presto, offrendo così speranza a centinaia di migliaia di persone affette da malattie renali simili. Questa innovazione potrebbe risolvere il problema della scarsità di organi donati compatibili. Questo aprirebbe la strada a un maggior numero di trapianti di rene, rendendo obsoleta la necessità della dialisi per molti pazienti. Il dottor Winfred Williams, capo associato della divisione di nefrologia presso il Mass General e medico curante del paziente, ha sottolineato l’importanza di questa procedura che: “permetterà di migliorare l’accesso ai trapianti di rene”.

100.000 americani attendono un rene

Inoltre, questa tecnologia offre una speranza tangibile per i milioni di persone che soffrono di insufficienza renale o malattie renali croniche. Attualmente, negli USA, ci sono oltre 800.000 americani che necessitano di dialisi, e più di 100.000 sono in lista d’attesa per un trapianto di rene da un donatore umano. Tuttavia, con l’avanzamento degli xenotrapianti, cioè il trapianto di organi animali nell’uomo, si potrebbe aprire una nuova frontiera nella medicina rigenerativa.

Il paziente in questione aveva subito un precedente trapianto di rene umano che era stato rigettato dal suo corpo, portandolo nuovamente alla dialisi. Le sue opzioni erano limitate, con la prospettiva di aspettare altri 5 o 6 anni per un altro trapianto, ciò non gli avrebbe garantito una lunga sopravvivenza. Tuttavia, grazie alla tecnologia dello xenotrapianto e al rene geneticamente modificato creato dalla compagnia eGenesis, Slayman ha ora una nuova possibilità di vita.

Il rene geneticamente modificato

Questo trapianto è stato reso possibile grazie alle modifiche genetiche apportate all’organo di maiale. I medici hanno eliminato i geni potenzialmente rischiosi per il rigetto e inserito geni umani compatibili con il paziente. Inoltre, i retrovirus presenti nei maiali, che potrebbero costituire un rischio di infezione per gli esseri umani, sono stati disattivati, garantendo la sicurezza del trapianto. Questa innovativa tecnologia rappresenta un passo avanti significativo nella medicina rigenerativa e offre nuove speranze per i pazienti affetti da malattie renali terminali.

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