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AI, in Italia si studia il primo sistema di Polizia preventiva

di Alessandro Colepio

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Le Intelligenze Artificiali rappresentano uno dei capitoli più attraenti e allo stesso tempo preoccupanti delle nuove frontiere tecnologiche. Lo sviluppo delle AI (Artificial Intelligence) negli ultimi anni le ha rese sempre più precise e sofisticate, capaci di elaborare dati per esprimere un pensiero razionale e persino per aiutare l’uomo in attività come la programmazione e la scrittura.

I ricercatori informatici stanno attingendo senza sosta da questo nuovo pozzo di possibilità e stanno sperimentando nuove applicazioni pratiche da implementare nel corso del tempo. Fra queste c’è un sistema ancora in corso di sperimentazione, tutto italiano, che sembra uscito direttamente da un romanzo di fantascienza.

 L’AI che aiuta la Polizia

Il nuovo progetto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno si chiama “Giove” ed è stato definito come un sistema di elaborazione ed analisi in ausilio alle attività di Polizia. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Giove sarebbe un’AI che tramite un algoritmo potrebbe prevedere in maniera più o meno accurata le zone più soggette a crimini come furti, rapine ed estorsioni, permettendo alle Forze dell’Ordine di agire in maniera più veloce e precisa.

Analizzando elementi come denunce e testimonianze, l’Intelligenza Artificiale potrà quindi capire quali sono i luoghi e gli orari dove si rende necessaria la presenza della Polizia, impedendo che ci sia un inutile dispendio di uomini nelle ore più tranquille.

Il progetto è ancora in via di sviluppo e, secondo le prime indiscrezioni, Giove non è capace di prevenire crimini come gli attentati terroristici o le sparatorie, anche se nulla vieta di pensare ad una possibile estensione futura in questo senso. Il software è ancora agli albori della sua esistenza e sarà quindi necessario un lungo lavoro per migliorarne le funzionalità.

Questo sistema, definito di “Polizia preventiva”, è sicuramente una grande innovazione nel campo della sicurezza, anche se non sono mancate le critiche e i timori di persone vicine all’ambiente delle AI.

Polizia (@Shutterstock)

Il dibattito aperto da Giove

In Italia e all’estero è ormai aperta da tempo la discussione sul ruolo che le Intelligenze Artificiali avranno nel nostro futuro. Direttamente dagli Stati Uniti è arrivata una petizione, sottoscritta fra l’altro dall’AD di Google, per chiedere la limitazione della sperimentazione su questi nuovi sistemi.

La paura, condivisa da molti informatici, è che uno sviluppo troppo precoce e incontrollato possa portare alla nascita di software alterati che potrebbero scatenare il caos nell’Internet. Questi timori fino a poco tempo fa si limitavano ad essere trame dei film di fantascienza più avanguardisti, ma oggi sono diventati attuali e diffusi in gran parte della comunità scientifica. Il futuro di Giove dipenderà molto dalla discussione sulle AI che si terrà fra qualche settimana al Parlamento europeo e porterà alla pubblicazione di un Regolamento comunitario sull’argomento. Bisogna comunque specificare che il sistema di Polizia preventiva italiano non può prescindere per sua natura dalla componente umana e che gli unici rischi sono quelli derivati dal trattamento dei dati sensibili, ovviamente crittografati.

Il nostro mondo si prepara ad una nuova era, che nel bene e nel male sarà caratterizzata dalla presenza delle Intelligenze Artificiali.

Purtroppo (per fortuna) in Italia non potremo avere storie divertenti, ma allo stesso tempo inquietanti, come quella di Rosanna Ramos.

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