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Spazio, per il capo della NASA la Cina potrebbe reclamare la Luna come suo territorio

di Antonio Stiuso

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Per Bill Nelson, amministratore della NASA, la Cina potrebbe reclamare la Luna come proprio territorio nell’eventualità in cui battesse gli USA sul tempo nella nuova corsa al nostro satellite: “È un dato di fatto, siamo in una corsa allo spazio”.

Corsa allo spazio, chi vincerà?

Il capo della NASA, Bill Nelson, ha affermato che la Cina, nel caso in cui battesse gli USA nella corsa alla superficie lunare, potrebbe rivendicarla come proprio territorio. Per Nelson: “Faremo meglio a stare attenti che non arrivino in un posto sulla Luna con il pretesto della ricerca scientifica. E non è impossibile che dicano: “State fuori, siamo qui, questo è il nostro territorio””.

La corsa alla Luna tra i due Stati si fa sempre più competitiva e soltanto nei prossimi anni si saprà chi avrà la meglio. Bill Nelson, comunque, nella stessa intervista, rilasciata a Politico, ha espresso fiducia sul fatto che gli USA possano vincere. Ha anche però avvertito che c’è poco tempo da perdere. In effetti il recente lancio del programma Artemis lascia ben sperare il popolo a stelle e strisce, che al momento sembra in netto vantaggio sugli orientali.

Cina piglia tutto

L’amministratore della NASA ha lanciato l’allarme per una situazione da tenere decisamente sotto controllo: Pechino potrebbe stabilire un punto d’appoggio e cercare di dominare i luoghi più ricchi di risorse sulla superficie lunare, o addirittura tenere fuori dal territorio gli stessi USA.

Nonostante i successi ottenuti con la missione Artemis, infatti, il programma spaziale cinese si fa sempre più agguerrito e, inoltre, Pechino ha appena annunciato l’obiettivo di sbarcare sulla Luna entro la fine del decennio. Il Governo, infine, ha presentato la sua visione per la costruzione di infrastrutture nello spazio e la creazione di un sistema di governance spaziale, simile a quello proposto dagli USA qualche mese fa.

Gli USA, secondo il capo della NASA, non possono più permettersi altri contrattempi o ritardi nelle proprie missioni spaziali. Il programma statunitense, che ha già subito un brusco rallentamento durante l’amministrazione Trump, potrebbe ben presto rischiare di rimanere indietro rispetto a quello cinese.

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