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Roma, accordo col Comune per costruire il nuovo stadio

di Alessandro Colepio

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Finalmente si sta muovendo qualcosa all’interno della lenta burocrazia italiana. La situazione dei nostri impianti sportivi è ai limiti della decenza e il paragone con l’estero è impietoso. Lo stesso presidente della UEFA Ceferin ha sottolineato come gli stadi italiani non siano all’altezza del panorama europeo. Ora, forse, la prima luce in fondo al tunnel: la Roma ha trovato l’accordo con il Comune per autorizzare il progetto del nuovo stadio. Lo ha annunciato la società con un comunicato ufficiale sul proprio sito.

 

Stadio Olimpico (@Shutterstock)

Il progetto della Roma

Il club giallorosso muta pelle e tacitamente si dichiara pronta a lasciare l’Olimpico. La costruzione di un nuovo stadio di proprietà della società è ormai una priorità di tante squadre italiane, fra cui anche le due milanesi. Il primo club a comprendere l’importanza di questa scelta è stato la Juventus, che ha inaugurato l’Allianz Stadium nel 2011 e su di esso ha fondato il proprio ciclo vincente.

All’interno del comunicato pubblicato dall’AS Roma e da Roma Capitale si legge che la prima, dopo diversi incontri, è pronta a presentare al Campidoglio un progetto edilizio riguardo la nuova struttura. L’area che ospiterà il nuovo stadio sarà Pietralata, quartiere capitolino appartenente al Municipio IV di Roma Capitale.

Il progetto dello stadio sarà ora presentato e sottoposto ad attente analisi: l’obiettivo è quello di realizzare una struttura sostenibile che non peggiori la situazione edilizia del quartiere ma anzi lo aiuti a svilupparsi.

I giallorossi sono ormai sempre più decisi a compiere questo grande passo in avanti; stesso discorso per i cugini laziali, che non hanno intenzione di rimanere allo Stadio Olimpico. Lotito avrebbe incontrato nei giorni scorsi il sindaco Gualtieri per sondare il terreno, l’area inquadrata sarebbe Flaminio, il primo quartiere di Roma.

Siamo ancora agli inizi, ma queste importanti premesse possono significare tanto per un calcio, il nostro, che è indietro di almeno 5 anni rispetto agli altri campionati europei.

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