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Milan, Ibra il leone ferito: dubbi sul futuro

di Alessandro Colepio

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Il Milan non sta attraversando il suo miglior momento, specialmente a livello realizzativo. A fronte di una difesa di altissimo livello, i rossoneri faticano a trovare con continuità la via del gol. Difficoltà che hanno portato tanti pareggi, l’ultimo dei quali è arrivato ieri contro il Torino. La retroguardia granata ha annullato Leao e compagni, mai veramente pericolosi in zona gol.

Uno dei problemi principali nel reparto avanzato milanista è l’incognita che risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha accusato un sovraccarico al ginocchio e non è partito per Torino. Per l’ennesima volta in questa stagione il Milan ha dovuto fare a meno del suo centravanti titolare, che ormai non riesce a dare più garanzie sul piano fisico. La Gazzetta dello Sport ha analizzato la situazione di Ibra e le riflessioni della società.

Troppi infortuni per Ibra

Zlatan Ibrahimovic (@Shutterstock)

Sovraccarichi, affaticamenti e infiammazioni sono ormai il mantra della stagione di Zlatan. Infortuni legati non ad un trauma ma ad un eccessivo utilizzo dei propri muscoli, che sembrano ormai essere arrivati al capolinea. Nonostante la grande etica del lavoro di Ibra (il primo ad arrivare a Milanello e l’ultimo ad andarsene) l’età anagrafica ha un peso forse troppo grande.

Il giocatore, tecnicamente e caratterialmente, non si discute. Come non si discute l’importanza che ha avuto nella crescita del Milan di Pioli. Bisogna però guardarsi negli occhi e accettare che difficilmente si potrà costruire un progetto intorno allo svedese. In questa stagione è mancato 16 volte su 41 partite totali (il 39%). Senza contare le volte in cui, al rientro da un infortunio, è stato usato col contagocce.

Altro fatto di grande importanza: gli acciacchi, compreso l’ultimo col Torino, colpiscono prevalentemente la gamba sinistra. Il giocatore è fuori condizione e per un corpo come il suo è essenziale trovare continuità sul piano atletico prima che su quello tecnico.

Il futuro dello svedese e del Milan

In una recente intervista Ibrahimovic si era detto ancora troppo innamorato del calcio e dell’adrenalina per appendere gli scarpini al chiodo. Nella testa del bomber rossonero c’era tanta, tantissima grinta per l’imminente rientro e per i playoff mondiali con la sua Svezia.

Nel giro di un mese, invece, sono arrivate due belle batoste. Prima la mancata qualificazione della Svezia a Qatar 2022, ora il nuovo infortunio. Non sembra esserci pace per Ibra, che si trova davanti il difensore più ostico della sua carriera: il corpo e le sue fragilità. E ora sembrerebbe che l’ex Juve, Inter e PSG stia valutando in maniera molto lucida il suo futuro. Niente è ancora deciso, ma il ritiro non è escluso a priori.

D’altro canto, anche il Milan si sta rendendo conto che non può aspettare il suo Zlatan in eterno. Giroud, che in questa stagione si è preso il ruolo da protagonista con tanti gol pesanti, ha una certa età e non è mai stato un attaccante continuo dal punto di vista realizzativo. Rebic, terza scelta per il ruolo di prima punta, ha 10 anni meno di Ibra ma gli stessi problemi fisici.

I rossoneri si stanno muovendo sul mercato anche per trovare un vero numero 9 che possa garantire gol, gioco di squadra e soprattutto continuità di rendimento. Se il Milan è tornato a competere per lo Scudetto è in gran parte merito di Ibrahimovic, ma è innegabile che in vari momenti chiave di questa stagione la mancanza di un bomber di razza è stata più che evidente.

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di Alessandro Colepio

 

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