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L’Esorcista – Il Credente, la recensione: la ricetta perfetta per il classico horror flop del ventunesimo secolo

di Filippo D'Agostino

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Disponibile da giovedì 5 ottobre 2023 nei cinema italiani, “L’Esorcista – Il Credente” è un film horror scritto e diretto da David Gordon Green. Nel cast troviamo Olivia Marcum, Lidya Jewett, Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Ellen Burstyn, Jennifer Nettles, Norbert Leo Butz, Raphael Sbarge, E.J. Bonilla, Antoni Corone, Danny McCarthy, Norah Murphy e Linda Blair.

Dopo il  relativo successo ottenuto portando sul grande schermo la trilogia di Halloween, David Gordon Green torna a collaborare con la Blumhouse Productions per affrontare un nuovo progetto. Il sequel/reboot di un’altra iconica pietra miliare del cinema horror mondiale, “L’Esorcista”.

L’Esorcista – Il Credente, la trama

Dopo un devastante terremoto che ha colpito Haiti, Victor Fielding, che si trovava in vacanza con sua moglie Sorenne, viene costretto a fronteggiare un angosciante dilemma. Scegliere tra sua moglie, in condizioni critiche, e la figlia ancora nel grembo materno.

Tredici anni dopo questo traumatico evento che ha segnato profondamente la vita di Victor, il vedovo ha cresciuto sua figlia Angela, la quale è miracolosamente sopravvissuta. Tuttavia, un oscuro capitolo si apre quando Angela e la sua amica Katherine decidono di avventurarsi nel bosco. L’intenzione è quella di compiere un rituale nel tentativo di entrare in contatto con la defunta madre di Angela. Nel cuore della foresta, le due ragazze si perdono e, misteriosamente, scompaiono senza lasciare traccia.

The Exorcist: Believer

Le giovani ragazze vengono finalmente ritrovate tre giorni dopo, a una notevole distanza dal bosco in cui erano scomparse. A seguito di esami e controlli medici, emergono segni di comportamenti fuori dall’ordinario e disturbi emotivi. E qui, Victor, inizialmente scettico, comincia a sospettare che le due ragazze siano state influenzate da un’entità sinistra. Deciso a trovare aiuto, Victor si rivolge a una donna che circa cinquant’anni prima aveva vissuto una situazione simile.

La donna, Chris MacNeil, la madre di Regan, ha dedicato il resto della sua vita allo studio dell’esorcismo nelle diverse culture e religioni. E convinto della possibilità di riavere sua figlia Angela indietro, Victor si affida alla scrittrice e esperta in esorcismo.

Un doppio esorcismo è ciò di cui avevamo davvero bisogno?

L’Esorcista – Il Credente” introduce il concetto di possessione sincronizzata, un’idea che inizialmente poteva sembrare più originale. La presenza di due vittime possedute poteva offrire un’opportunità per esplorare il conflitto e la ricerca di salvezza attraverso diversi sistemi di credenze, un aspetto sicuramente intrigante.

Tuttavia la premessa non viene sfruttata in modo particolarmente creativo od originale. Entrambe le ragazze, Angela e Katherine, commettono atti blasfemi e di violenza, ma durante gran parte del secondo atto sono separate. Pochi momenti del film sembrano veramente collegati alle azioni o alle esperienze dell’altra ragazza. Questo rende la loro “possessione sincronizzata” più una coincidenza che una vera sincronia programmata.

La connessione demoniaca tra le due ragazze, inizialmente presentata come una fonte comune di sofferenza, si trasforma invece in due esperienze di tormento separate.

The Exorcist: Believer

David Gordon Green: un regista totalmente assente dall’originalità dell’horror a cui dovremmo essere abituati

L’industria cinematografica dell’horror nel corso di questo secolo sta affrontando una notevole carenza di originalità. Tuttavia ci sono speranze realistiche di ravvivare l’horror, grazie a registi di talento che negli ultimi decenni hanno portato le proprie visioni innovative sul grande schermo.

Tra questi, figurano nomi come Jordan Peele, Ari Aster e Robert Eggers, che hanno contribuito a rinvigorire il genere con la loro creatività e originalità. Tuttavia, nonostante questi sforzi, il pubblico sembra spesso affezionato ai mostri e agli spettri che hanno caratterizzato l’horror sin dagli anni ’70, dimostrando la persistente attrazione per le classiche rappresentazioni dell’orrore.

Un esempio eloquente in questo contesto è il regista de “L’Esorcista – Il Credente“, David Gordon Green. Nonostante la sua carriera abbia spaziato attraverso diversi generi cinematografici, a partire dal 2018 ha decisamente abbracciato l’horror, portando Michael Myers sul grande schermo in una trilogia che si è estesa fino al 2022. Nonostante un inizio promettente, quest’ultima ha purtroppo subito un netto deterioramento qualitativo, caratterizzato da una serie di elementi che non hanno ottenuto il consenso sperato.

The Exorcist: Believer

E “Il Credente” soffre di mancanza di originalità, soprattutto a livello registico e di sceneggiatura. David Gordon Green sembra riproporre la stessa formula che ha utilizzato in modo ripetitivo dalla sua partecipazione alla saga di “Halloween” nel 2018. E anche i dialoghi non sono esenti da questa “colpa”.

Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi è superficiale e non riesce a stabilire un vero contatto con lo spettatore, lasciando poche tracce memorabili. Particolarmente deludenti sono anche gli attori secondari, che vengono introdotti in modo troppo breve e sviluppati in modo insufficiente. Sul fronte tecnico, la fotografia del film risulta addirittura inferiore a quella mostrata nella saga di “Halloween”. I movimenti della telecamera e gli zoom appaiono semplici e poco creativi, dando l’impressione che il film non sembri per nulla una produzione ad alto budget.

Serviva veramente avere un collegamento diretto portando Chris MacNeil?

Oltre alla reinterpretazione e al ricorso ad alcuni elementi iconografici de “L’Esorcista,” il legame più rilevante de “Il Credente” con l’opera originale è rappresentato dall’apparizione di Chris MacNeil. Il personaggio è stato ampiamente promosso nel marketing del film, facendo credere che avesse un ruolo centrale nella pellicola.

Al contrario, il personaggio di Chris MacNeil risulta totalmente superfluo per la trama, non contribuendo in alcun modo a migliorare il ritmo della pellicola, anzi, compromettendolo in modo definitivo.

The Exorcist: Believer

Un Esorcismo senza… esorcista

Nonostante ci siano numerosi spunti dall’opera originale, uno degli elementi più curiosi del film è il suo approccio nei confronti della religione. Nel film con Linda Blair, i due sacerdoti erano co-protagonisti fondamentali per gran parte della narrazione.

Al contrario, ne “Il Credente,” la Chiesa cattolica abbandona i genitori delle bambine possedute insieme a pochi conoscenti, lasciandoli lottare contro il demone da soli. Questo cambiamento di approccio rispetto all’opera originale è uno degli elementi che compromette il ritmo del film. L’abbandono della religione come elemento centrale, si traduce in una scena imbarazzante che rischia di far ridere il pubblico invece di spaventarlo per gli eventi in corso.

Paradossalmente ciò che delude maggiormente è proprio la parte che gli spettatori hanno aspettato per tutto il film: l’esorcismo. La pratica viene letteralmente improvvisata in modo assolutamente inaccettabile e decisamente poco credibile.

Esorcista

L’esorcista: una leggenda che spaventa (e viene copiata) da oltre 50 anni

Esattamente cinquant’anni fa, in autunno, veniva proiettato “L’Esorcista” di William Friedkin, uno dei primi capolavori dell’horror che riuscì a rivitalizzare un genere all’epoca in difficoltà.

E quando si parla di cinema horror, “L’Esorcista” è ancora oggi uno dei primi film a cui ci si riferisce, nonostante siano passati ben cinquant’anni dal suo debutto nei cinema. L’annuncio di un nuovo progetto, che avrebbe combinato un sequel e un reboot, non ha certo suscitato grandi speranze tra i fan, soprattutto dopo i deludenti capitoli usciti negli anni.

Uno dei principali problemi de “L’Esorcista – Il Credente” è l’illusione di essere un discendente diretto e funzionale dell’opera di Friedkin. Il film sembra voler vivere nell’ombra del classico, manifestando un vago desiderio da parte del regista di essere riconosciuto come successore legittimo, ignorando opportunamente tutto ciò che è successo nel corso degli anni in materia di cinema horror.

David Gordon Green cerca di emulare molte delle scelte stilistiche di Friedkin: l’inizio senza fretta, che poi si scontra con un ritmo sempre più opprimente. Tuttavia, queste scelte stilistiche non sono l’unica cosa che richiama il passato. Anche nel trucco prostetico, come gli occhi demoniaci illuminati o la croce inflitta dal demone nel corpo, andando a voler far notare allo spettatore una sorta di specchio che riflette il passato e che sembra più una copia che una rielaborazione creativa.

Esorcista

Considerazioni finali su L’Esorcista – Il Credente

Siamo giunti alla conclusione della recensione de “L’Esorcista – Il Credente.” Abbiamo esaminato dettagliatamente il film, analizzando vari aspetti, dalla sua realizzazione tecnica, al confronto con l’opera originale, dai personaggi, fino all’insoddisfacente esecuzione dell’esorcismo nel terzo atto. In sintesi, possiamo concludere che “Il Credente” rappresenta un esempio di come non dovrebbe essere realizzato un film horror.

Mentre il risultato finale è deludente, il film offre una preziosa lezione su ciò che dovrebbe essere evitato nell’ambito del cinema dell’orrore. La migliore speranza che gli spettatori possono nutrire in questo periodo è che questo progetto, destinato a diventare una trilogia, venga, non cancellato, ma almeno affidato a mani più capaci e creative.

Pro

  • Nessuno: L’Esorcista – Il Credente è un pessimo prodotto e un ulteriore segno dell’assenza di originalità da parte di Hollywood: è il figlio di una generazione alla costante ricerca di migliorare tutto ciò che ha segnato l’horror lo scorso secolo nella probabile paura di non riuscire a centrare il segno come fecero i registi con la loro originalità negli scorsi decenni.

Contro

  • Come i passati sequel de L’Esorcista del 1973, il prodotto è un figlio non richiesto e un offesa all’opera di William Friedkin.
  • I dialoghi sono probabilmente i punti più deboli della pellicola.
  • I personaggi soffrono di una scarsa caratterizzazione.
  • Il rapporto con la religione viene totalmente stravolto, e perlopiù messo da parte se non con scene di poco valore all’interno del contesto.
  • Il lato tecnico non mostra nulla di originale e non fornisce nessuno spunto registico degno di essere citato.
  • La scena finale, con la pratica dell’esorcismo… non è un esorcismo.
  • Ellen Burstyn nuovamente nei panni di Chris MacNeil è un personaggio totalmente non richiesto e inutile ai fini della trama, perlopiù dopo la forte presenza in entrambi i trailer del film.

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