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Kobe Bryant: cosa ci ha lasciato il Black Mamba a 3 anni dalla sua scomparsa

di lorenzo.viberti

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Casabasas, 26 gennaio gennaio 2020. Kobe Bryant e la figlia Gianna alle 9.06 stanno viaggiando sull’elicottero di proprietà dell’ormai ex giocatore dei LA Lakers. Ore 9.47 circa, le comunicazioni si interrompono, il velivolo ha preso fuoco e si è schiantato. Alle 10.30 i vigili del fuoco spengono l’incendio e confermano la morte di tutti i passeggeri dell’elicottero. Le cause non sono chiare, ma l’effetto è la morte di uno dei più grandi di tutti i tempi del basket e di sua figlia, tra gli altri. Questo vuole essere un tributo al Black Mamba, con l’eredità che ha lasciato per i giovani sportivi e chi, come lui, ha sempre combattuto in mezzo a troppi problemi su più fronti.

L’eredità cestistica di Kobe Bryant

A commuovere il mondo del basket e non solo, ci si mette anche il suo testamento sportivo, una lunga e accorata lettera, una poesia pubblicata su “The Players Tribune”, Dear Basketball. La lettera arriva all’alba della sua ultima annata da professionista, prima di annunciare il suo ritiro a fine stagione. Un messaggio d’amore che, visto col senno di poi, segna ancora più nel profondo chi lo ha amato per le sue giocate in campo e non solo. Kobe è stato il basket. Ed il basket è stato parte integrante di Kobe.

 

Kobe Bryant

Kobe Bryant (@Shutterstock)

La carriera di Kobe Bryant

Potremmo fare un bilancio unicamente sportivo della carriera di Kobe, citando il 3-peat con “The Big Diesel” Shaq e i 5 titoli nella lega complessivi. O gli 81 punti a Toronto (seconda prestazione di sempre), le tante prestazioni mostruose, i tiri liberi segnati col tendine di Achille rotto. Ma questo racconterebbe in realtà poco dello sportivo che è stato Bryant.

Qualcosa di fuori dal comune, per molti il più forte giocatore di tutti i tempi dopo Micheal Jordan, tra l’altro suo mentore e idolo. Sicuramente il più tenace e ambizioso, quello in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo, anche oltre un fisico spesso fragile o un roster non sempre all’altezza.

 

Kobe Bryant

Kobe Bryant (@Shutterstock)

The black mamba mentality

Probabilmente il motivo per cui Kobe è considerato da questa e dalle future generazioni una figura a cui ispirarsi non è la comunque notevole carriera sul parquet. Il motivo risiede infatti nella mentalità e nell’etica del lavoro che ha da sempre accompagnato questo straordinario atleta. Lui stesso descriveva la Mamba Mentality come una forma mentis in cui il fallimento non è contemplato. Se lavori abbastanza anche quando sei troppo stanco per farlo, non solo realizzi i tuoi sogni ma puoi fare qualcosa di ancora più grande. Sostanzialmente è un invito al continuo miglioramento di sé stessi.

Il destino beffardo ce lo ha purtroppo portato via troppo presto, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dello sport. Grazie di tutto Kobe, ovunque tu sia. Love You Always.

 

“Dear Basketball,

From the moment
I started rolling my dad’s tube socks
And shooting imaginary
Game-winning shots
In the Great Western Forum
I knew one thing was real:

I fell in love with you.

A love so deep I gave you my all —
From my mind & body
To my spirit & soul.

As a six-year-old boy
Deeply in love with you
I never saw the end of the tunnel.
I only saw myself
Running out of one.

And so I ran.
I ran up and down every court
After every loose ball for you.
You asked for my hustle
I gave you my heart
Because it came with so much more.

I played through the sweat and hurt
Not because challenge called me
But because YOU called me.
I did everything for YOU
Because that’s what you do
When someone makes you feel as
Alive as you’ve made me feel.

You gave a six-year-old boy his Laker dream
And I’ll always love you for it.
But I can’t love you obsessively for much longer.
This season is all I have left to give.
My heart can take the pounding
My mind can handle the grind
But my body knows it’s time to say goodbye.

And that’s OK.
I’m ready to let you go.
I want you to know now
So we both can savor every moment we have left together.
The good and the bad.
We have given each other
All that we have.

And we both know, no matter what I do next
I’ll always be that kid
With the rolled up socks
Garbage can in the corner
:05 seconds on the clock
Ball in my hands.
5 … 4 … 3 … 2 … 1

Love you always,
Kobe”

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