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Jova Beach Party, la polemica degli ambientalisti: “a rischio un ambiente delicatissimo”

di Gianmichele Trotta

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Dopo il successo del 2019 è tornato quest’anno, dopo due anni di pandemia, uno degli eventi più attesi dell’estate: il Jova Beach Party. Si tratta, per chi non lo conoscesse, di un grande evento musicale sulle spiagge italiane con protagonista Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Con esso, però, tornano anche alcune polemiche ambientaliste legate all’inquinamento provocato dalle miriadi di persone che vi partecipano. Ecco che cosa sta succedendo e perché viene accusato anche il WWF.

Un ambiente da preservare

Sono molte le associazioni ambientaliste che si schierano contro il tour del “ragazzo fortunato”. Enpa, Italia Nostra, Lipu, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Marevivo, circoli Legambiente sono alcune delle associazioni ad aver chiesto di spostare i concerti altrove. Marevivo, in particolare, pone l’attenzione sul fatto che le spiagge non siano il luogo ideale per eventi del genere. Ecco quanto riportato dall’associazione su Il Corriere della Sera:

Ogni evento culturale e sociale può e deve esistere per il bene della comunità, a patto che il pubblico possa usufruirne senza recare danni. Teatri, palazzetti, stadi, arene sono luoghi storicamente e ragionevolmente deputati a questo genere di iniziative. Spiagge e litorali sono ambienti fragili e dinamici […] oggi sempre più minacciati dalle attività umane. Partecipare a un grande evento sulla spiaggia produce un forte impatto sull’ambiente, a prescindere dal livello di attenzione degli organizzatori per ridurne gli effetti“.

“Ri-Party-amo”: Jova Beach Party + WWF

La “frecciatina” di Marevivo circa l’attenzione degli organizzatori non può che riferirsi al progetto avviato da Jovanotti e lo stesso WWF con Intesa SanPaolo chiamato “Ri-Party-amo”. L’ambizioso progetto è stato presentato lo scorso maggio, prima del tour, nell’Aula Magna dell’università Bicocca. Jovanotti ha promesso di ripulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali in tutta Italia oltre numerose altre attività volte a favorire l’ambiente.

Nessuno può chiamarsi fuori dalla crisi ambientale che sta devastando il pianeta e ovunque in Italia durante l’estate lasceremo le spiagge non solo come le troveremo, ma anche in condizioni migliori“.

Questo quanto dichiarato da Jovanotti, il quale proseguiva rassicurando che: “La plastica sarà bandita e dove possibile useremo l’acqua del sindaco in bicchieri biodegradabili“. Anche l’allora presidente di WWF Italia, Daniela Bianchi, sembrava rassicurare gli ambientalisti del Paese, affermando di voler ripartire “dai giovani e da un testimonial eccezionale come Jovanotti per una nuova consapevolezza ambientalista”.

Se da una parte, quindi, le parole erano rassicuranti, dall’altra le piccole associazioni ambientaliste del Paese sono allarmate, in particolare circa la preservazione dell’uccello fratino, presente sulla costiera adriatica e a rischio d’estinzione. Proprio la collaborazione con il WWF sembra a molti ambientalisti una semplice mossa di marketing, i quali criticano aspramente il cantante di “greenwashing”.

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