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Cyberpunk 2077: come si sblocca il finale segreto?

di Luca Paluzzi

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Nonostante le svariate critiche, Cyberpunk 2077 sta pian piano migliorando, arrivando sempre più vicino a ciò che voleva essere. Problemi tecnici a parte, non si può negare che la storia, con le sue quest secondarie incluse, sia affascinante. Oggi spiegheremo come arrivare ad ottenere il finale segreto (e senza dubbio più impegnativo) nel gioco, quindi se siete ancora a run in corso o dovete iniziarlo, occhio, perché ci saranno spoiler. Iniziamo!

Cyberpunk 2077: Don’t Fear The Reaper

Il nome della missione finale che ci condurrà alla conclusione segreta del gioco è “Don’t Fear The Reaper“. Tuttavia, arrivarci non sarà così semplice e intuitivo; andranno infatti eseguite azioni specifiche, e dovrete scegliere delle opzioni di dialogo ben precise. Come primo requisito fondamentale per la missione, è necessario portare la relazione con Johnny al 70%.

Una volta fatto ciò, potrete parlare con Hanako nella missione “Notturno Op. 55 n°1“. Proseguite la missione come preferite, fino ad arrivare al dialogo con Misty sul tetto. Una volta soli con Johnny, aspettate che vi presenti la scelta su come attaccare l’Arasaka. Qui, scegliete l’opzione di dialogo “Dovreste andare tu e Rogue“, e aspettate 5 minuti senza fare nulla. Se avrete la relazione con Johnny almeno al 70%, vi proporrà una soluzione segreta: assaltare da soli l’Arasaka Tower.

cyberpunk 2077

La difficoltà della quest

Qui arriva sicuramente la parte più difficile. Se durante l’assalto all’Arasaka Tower morirete, il gioco finirà lì. E purtroppo morire non è così complicato, visto che tutti i nemici saranno al livello massimo e non potrete salvare. Cercate quindi di livellare il più possibile e di armarvi con l’attrezzatura più forte di Cyberpunk 2077.

Seppur sicuramente molto complicata, la missione porta al finale più soddisfacente. Vi consigliamo vivamente di provarlo infatti se ne avete la possibilità, e adesso che la patch next gen sembra molto vicina, si ha anche un pretesto in più per rimettere le mani sul gioco.

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di Luca Paluzzi

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