di Mattia Trincas
Dopo la tripletta messa a segno da Cristiano Ronaldo contro il Tottenham nella giornata di sabato, il portoghese ha sorpassato Bican (805) per quanto riguarda le reti ufficiali collezionate; infatti, CR7, ha raggiunto quota 807, e sembra non volersi ancora fermare. Ma nonostante l’incredibile record messo a segno, c’è ancora un dubbio da risolvere: chi è il calciatore più prolifico della storia? La battaglia infuria proprio tra il portoghese, e Pelè, leggenda assoluta del calcio e del Brasile. Stando a quanto afferma la sua bio di Instagram, sarebbe lui il miglior marcatore nella storia del calcio, con ben 1283 reti segnate…
Il dubbio di Carragher
Jamie Carragher, ex difensore del Liverpool e ora opinionista per Sky Sports, non sembra convinto della cifra riportata sul brasiliano. Infatti, l’inglese avrebbe affermato proprio ai microfoni di Sky che, secondo lui, ci sarebbe qualcosa che non torna in quelle cifre.
“Attorno alla figura di Pelè c’è del mito. Non credo al fatto che abbia segnato più di mille gol”.
Si tratta chiaramente di una dichiarazione piuttosto forte, e che ha profondamente ferito il popolo brasiliano. Ma se invece, avesse ragione?
? "Pele's a bit of a myth, I'm not having this 1,000 goals." ?@Carra23 shares his theory about Pele's goal record pic.twitter.com/IWwtZE8bbQ
— Football Daily (@footballdaily) March 14, 2022
La risposta dei brasiliani alla provocazione
Ovviamente la risposta del popolo verdeoro non si è fatta attendere, come non si è fatta attendere la risposta del Santos, club che ha reso grande proprio Pelè. Il club bianconero ha infatti pubblicato un tweet con una foto della leggenda brasiliana, che tiene in braccio tre Coppe del Mondo, con tanto di commento “Il Re era estremamente preoccupato per la discussione sulla sua grandezza sui suoi numeri insormontabili”; questo è seguito da una frase in inglese, che recita letteralmente “Don’t cry”, “Non piangere”. Sicuramente ciò è riferito proprio all’ex difensore del Liverpool, che in carriera ha segnato soltanto quattro reti.
O Rei extremamente preocupado com a contestação sobre a sua grandeza e seus números insuperáveis.
Don't cry! ? pic.twitter.com/KJalgcd2AJ
— Santos FC (@SantosFC) March 16, 2022
Inoltre, anche i commenti dei tifosi brasiliani non sono mancati, e certamente non erano tutti rose e fiori. Nonostante ciò, Carragher non è l’unico ad aver criticato Pelè per i suoi numeri; è stata cosa comune criticare il metodo di conteggio adottato per il tre volte campione del Mondo con il Brasile, che apparentemente, avrebbe considerato ogni rete, segnata al parco o in amichevole. E ciò, alla fine, lo ha irrimediabilmente portato a non essere sempre visto come una icona, quale dovrebbe essere.
Pelè e i 1000 e più gol: mito o realtà?
Sfortunatamente in questo caso, Transfermarkt non può venire in nostro soccorso, dato il sito tedesco ha visto la luce nel lontano 2000, e per ovvie ragioni, non è stato possibile registrare tutte le statistiche. Ma a questo problema ovviano alcune statistiche che riportò Eurosport nel 2015, facendo affidamento sui dati FIFA; stando a queste, infatti, O Rei avrebbe segnato 1281 reti, due in meno rispetto a quelle riportate dallo stesso ex calciatore.
Quindi la domanda sorge spontanea: “Se la FIFA certifica questi mille e passa gol, perché ci dovrebbe essere il dubbio?”. Beh, bisogna considerare la natura e il contesto di queste reti, per dare un giudizio “reale”. Difatti, come già abbiamo detto poco sopra, in questo conteggio che riporta numeri folli, vengono considerate, oltre alle reti segnate in gare ufficiali, anche quelle messe a segno durante delle amichevoli. Tenendo conto del metro attuale, ovvero quello che considera soltanto le reti ufficiali, Pelè avrebbe segnato “soltanto” 757 reti.
Sono quindi circa 500 le reti di troppo nel conteggio della FIFA, ma ciò è realmente un problema? Chiaramente sappiamo bene che nel gioco del calcio, spesso e volentieri parlano più i numeri dei giocatori, ma ciò che alla fine conta davvero, sono la persona e il talento. Non è solo per le reti segnate che Pelè verrà ricordato, anzi; sono tanti i motivi che, oltre questo, terranno viva l’icona che è e che sempre rappresenterà, senza nulla togliere ad altri talenti irripetibili come Puskas o Gerd Müller, Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, pilastri di questo sport.
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di Mattia Trincas
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