di Gabriele Di Nuovo
Disponibile su Netflix dal 16 giugno, “Tyler Rake 2” è un film diretto da Sam Hargrave. Il cast della pellicola è formato da Chris Hemsworth, Golshifteh Farahani, Tornike Gogrichiani, Adam Bessa, Daniel Bernhardt, Tinatin Dalakishvili, Olga Kurylenko e Idris Elba.
Dopo il grande successo ottenuto con il primo film nel 2020, il mercenario interpretato da Chris Hemsworth ritorna sui nostri schermi. “Tyler Rake 2” diretto da Sam Hargrave e scritto da Joe Russo, sin dalle prime immagini ha promesso al pubblico un film action molto ambizioso. Ma la nuova avventura del protagonista che dà il titolo alla pellicola (in originale il film è intitolato “Extraction”), merita di essere inserita nell’Olimpo del suo genere di appartenenza? Se analizzassimo il film solo per le sue lunghe sequenze action, la risposta sarebbe un secco ed entusiasta si. Ma analizzando nei minimi dettagli “Tyler Rake 2”, scopriamo alcune criticità che ridimensionano l’intera pellicola limitandone il suo potenziale.
Ritorno in azione
Nove mesi dopo gli eventi del primo capitolo, Tyler Rake (Chris Hemsworth) ritorna in azione per una pericolosissima missione di estrazione in Georgia. Il mercenario insieme al suo team formato dai fratelli Nik (Golshifteh Farahani) e Yan (Adam Bessa), si ritroveranno a salvare la famiglia di un grosso criminale del Paese. Questa difficile missione, non solo metterà alla prova Tyler, ma lo porterà a far emergere il suo passato prima di diventare la leggenda che tutti temono o ammirano. Partendo da queste premesse in apparenza semplici, “Tyler Rake 2” cerca di portare al livello successivo quanto visto nel film precedente.
Ma se con le sequenze action Sam Hargrave riesce al meglio nel suo intento, a peccare è la sceneggiatura di Joe Russo. Cercando di dare una certa profondità al protagonista interpretato da un ottimo Chris Hemsworth, la pellicola nei momenti in cui l’azione viene messa in secondo piano cala vistosamente. Tra una costruzione non ottimale del background di Tyler che nonostante alcune spiegazioni resta vago e una storia che si muove su binari molto prevedibili e mai approfonditi, “Tyler Rake 2” riporta il genere action indietro nel tempo.
Una storia vecchia e mal gestita
Perché “Tyler Rake 2” ci porta indietro nel tempo? Nonostante le sue sequenze action che approfondiremo successivamente, il film diretto da Sam Hargrave soffre moltissimo una scrittura pigra e da pellicola action degli anni ’80. Il paragone non è azzardato perché il Tyler interpretato da Chris Hemsworth ci riporta in mente i protagonisti delle pellicole d’azione muscolari di quel periodo. Il passato vago e approfondito in modo scarno del protagonista ci porta ad avere un ampio spazio dedicato all’azione, ma consolida la criticità dell’aspetto narrativo della pellicola. La sceneggiatura cerca di dare spessore al suo protagonista e alla sua storia, cadendo in un qualcosa di già visto dal pubblico e non solo. Per quanto l’azione è il vero focus e cuore di “Tyler Rake 2”, il tutto deve venire combinato ad una buona storia. Purtroppo però, “Tyler Rake 2” non ha una buona storia.
I personaggi che la pellicola ci presenta si mostrano poco approfonditi e anche il villain interpretato da Tornike Gogrichiani non funziona al meglio. Nonostante un interessante contesto come quello della criminalità organizzata della Georgia e della loro potenza militare, visto l’uso da parte del villain di un vero e proprio esercito, “Tyler Rake 2” non riesce ad offrire niente di nuovo e approfondito. La sua struttura da action muscolare emerge sin dai primi minuti e Chris Hemsworth mostra un’ottima propensione a questo ruolo. Con una presenza scenica che riesce a trasmettere al meglio le sensazioni “vaghe” provate dal suo personaggio, l’attore riesce a dare il 100% in un ruolo completamente fisico e come già detto, legato al passato.
Tyler Rake: un eroe da action muscolare
Se nella sua struttura narrativa “Tyler Rake 2” si mostra poco approfondito e con una trama che ricorda fin troppo le pellicole action degli anni ’80, il protagonista è l’emblema di questo schema. Chris Hemsworth si ritrova ad interpretare un eroe con un passato travagliato e al tempo stesso con una reputazione quasi leggendaria. La costruzione delle sequenze action permette di mettere in scena questa aura che circonda il protagonista. Infatti nel corso della pellicola vediamo come il villain e le persone intorno a lui temono Tyler, pianificando come fermare il nostro eroe. Ma se questo non vi basta per mettere sullo stesso piano il protagonista del film con i classici eroi anni ’80, basti pensare a Tyler con una mitragliatrice pesante che spara contro un elicottero. La sequenza in questione è presente nel trailer della pellicola e conferma la natura “insolita” del protagonista.
Se l’azione negli ultimi anni ha subito una rivoluzione, “Tyler Rake 2” è un passo indietro non solo da un punto di vista narrativo, ma anche rappresentativo. Tyler Rake si discosta dai nuovi protagonisti del genere che spaziano tra super spie che si ritrovano a salvare il mondo, ad assassini che usano matite per combattere (non è vero, John Wick?). Rake si pone più come una fusione tra John Rambo, complice il suo passato militare, e John Wick. Se l’iconico personaggio interpretato da Sylvester Stallone è una delle influenze prevalenti per il background di Tyler, l’assassino che è tornato in sala con il quarto capitolo lo scorso marzo, ha invece influenzato il modo di girare le sequenze action.
Azione no stop
Il vero punto di forza di “Tyler Rake 2” è l’azione. Nel corso delle due ore di durata della pellicola, è evidente di come in apparenza il lavoro di Sam Hargrave abbia pochissime sequenze action. Ma il poco in “Tyler Rake 2” diventa molto grazie a ben 3 macro sequenze molto lunghe, dove più tecniche registiche vengono utilizzate per portare le migliori sequenze possibili su schermo. Si passa da lunghi piani sequenza a inquadrature ad-hoc per trasmettere al meglio la frenesia degli scontri a fuoco e corpo a corpo. Con tutta l’esperienza accumulata nella sua carriera da stuntman, Sam Hargrave riesce, come nel primo capitolo, ad applicarla al meglio regalando sequenze action da manuale. A spiccare però tra le tre macro sequenze action è il piano sequenza di 11 minuti che mostra Tyler muoversi in un carcere georgiano e cercare di portare al termine la sua missione.
Hargrave ritorna ad utilizzare il piano sequenza e questa volta lo fa con un minutaggio maggiore e un’ambientazione ristretta pronta ad espandersi una volta giunti all’esterno. Non a caso una delle ispirazioni del regista è la celebre sequenza del corridoio vista in “Oldboy” di Park Chan-Wook. Con una grande coreografia ben curata e tutta l’esperienza di Sam Hargrave, il lungo piano sequenza è un must watch per gli amanti del genere. Nonostante questa sequenza abbia un valore creativo più elevato rispetto alle precedenti, l’azione portata su schermo in “Tyler Rake 2” è di altissimo livello. Infine la fotografia di Greg Baldi si presta al meglio nell’offrire immagini che rispecchiano al meglio il Vecchio Continente, distaccandosi così dalle immagini dell’India del primo capitolo.
Considerazioni finali
“Tyler Rake 2” è un prodotto diviso tra presente e passato. Se l’azione è portata al livello successivo, complice anche la nuova ondata che ha travolto il genere, non si può dire lo stesso per la sua storia. Con un protagonista mai approfondito al meglio, nonostante un ottimo Chris Hemsworth, “Tyler Rake 2” cerca di andare oltre il classico film action anche con la sua storia, fallendo. I personaggi non sono approfonditi al meglio e si rivelano essere soltanto delle pedine per arrivare alla conclusione della pellicola. Ma se la storia non brilla e ci rimanda subito al cinema muscolare degli anni ’80, le sequenze action rendono “Tyler Rake 2” meritevole di una visione.
Tra piani sequenza, un montaggio frenetico e un Hemsworth che si presta al meglio nel ruolo, Sam Hargrave offre al pubblico un prodotto action solido. In conclusione, “Tyler Rake 2” è una pellicola che porta ottime sequenze action su schermo, ma vanifica parte del suo lavoro con una sceneggiatura pigra e uno scarso approfondimento del mondo che circonda il protagonista. La natura divisiva della pellicola, rende questo secondo capitolo dedicato al mercenario australiano incompleto e per l’appunto fuori tempo, nonostante l’azione ben girata e coerente con la new wave del genere negli ultimi anni.
Pro
- La performance di Chris Hemsworth nei panni del protagonista;
- La regia di Sam Hargrave e la fotografia di Greg Baldi;
- Le lunghe sequenze action, su tutte il piano sequenza di 11 minuti.
Contro
- Una sceneggiatura poco approfondita che rende i vari personaggi presenti nel film anonimi;
- Un protagonista approfondito in modo insufficiente e la sua natura da eroe muscolare anni ’80.
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