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The Last of Us Parte II – Il viaggio di Ellie: il peso del perdono

di Erik Veronese

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The Last of Us è uno dei franchise più amati all’interno del mondo videoludico e rappresenta forse il punto più alto mai toccato da questo medium. La serie nata dal genio di Neil Druckmann e Naughty Dog fa delle relazioni e dell’evoluzione dei personaggi il suo maggiore punto di forza, mettendo a nudo un’umanità ormai lacerata dalla pandemia. Dopo aver visto il processo di crescita vissuto da Ellie nel primo capitolo, oggi noi di Nasce, Cresce, Respawna, in occasione del terzo anniversario della seconda parte, vogliamo concentraci sugli eventi narrati in The Last of Us Parte II. In particolare, continueremo il cammino intrapreso nel primo approfondimento legato alla ragazzina di Boston, vedendo i suoi cambiamenti nel secondo capitolo della serie targata Naughty Dog.

Ovviamente, questo articolo contiene numerosi spoiler sulla trama di The Last of Us Parte II. Dunque, se non avete completato questo capolavoro vi consigliamo di tornare più tardi. Vi ricordiamo inoltre che se vi siete persi il primo approfondimento su Ellie Williams potete recuperarlo a questo link. Ora, senza indugiare oltre, cominciamo questo nuovo cammino caratterizzato da sangue, odio e infetti.

Un nuovo inizio, vecchie bugie

Il primo capolavoro di Naughty Dog si conclude amaramente, lasciando nel giocatore un dubbio profondo che, nel secondo capitolo, viene chiarito. Ellie, una volta tornata a Jackson con Joel, inizia a interrogarsi sulle parole del padre adottivo riguardanti gli eventi dell’ospedale e la sua immunità. Dopo aver ricostruito i fatti avvenuti durante le ultime battute del suo viaggio, Ellie riesce finalmente a scoprire la verità, incrinando quasi irreparabilmente il suo rapporto con l’uomo che le ha salvato la vita. Avendo scoperto la verità dietro le bugie bianche di Joel, la ragazza si allontana dal contrabbandiere, fino a che il passato non torna brutalmente.

Il passato è senza ombra di dubbio uno dei grandi motori del titolo. Capace di indirizzare l’agire della ragazza, questo la tormenterà fino al raggiungimento dei titoli di coda. Ellie dovrà prima convivere con i sentimenti duali nei confronti di Joel: l’amore profondo provato nei suoi confronti e l’amara delusione scaturita dalle sue menzogne. Questo, però, non è l’unico cruccio che l’ormai adulta ragazzina dovrà portare con sé durante gli eventi di The Last of Us Parte II

Lutto, perdita e…

A poche decine di minuti dall’inizio di questo struggente capolavoro, Ellie dovrà fare i conti con quella che, fino ad ora, è stata una delle perdite più dolorose della sua vita: la morte di Joel. La triste dipartite del contrabbandiere non avviene però per mano di un infetto, bensì dopo ore di torture e atroci sofferenze per mano di una giovane donna che, durante l’opera, il giocatore imparerà a conoscere: Abby Anderson. Abby è un ex membro delle Luci, figlia del medico che, alla fine di The Last of Us, Joel uccide per salvare la ragazzina in cui ha rivisto Sarah. La morte di Texas, citando Tess, è lenta, dolorosa e straziante. Una tortura a cui Ellie assiste, immobilizzata a terra dagli altri membri della banda. Il cadavere del padre e il suo volto sanguinante, intriso di dolore, sono immagini che la giovane rivedrà costantemente.

 

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È in questo momento che gli eventi precipitano, è in questo istante che la ragazza inizia a perdere poco a poco sé stessa, ma non solo. Dopo essere stata risparmiata dai Lupi, questo il nome degli ex membri delle Luci, in Ellie si insinua violentemente l’ossessione per Abby e la sua squadra, un tormento che porterà alla realizzazione della sua paura più profonda. La morte di Joel è una frana che travolge tutto ciò che incontra lungo la sua brutale e violenta discesa, dando inizio a una serie di eventi caratterizzati dal sangue dei nemici e degli amici; ma, soprattutto, renderà Ellie spietata, ferina. Quella bestialità che avevamo imparato ad amare nel primo capitolo con il contrabbandiere, ora è presente, seppur con alcune differenze, in quella ragazzina determinata a sacrificarsi per salvare il mondo.

…vendetta

Il passato viene legato al forte, fortissimo sentimento di vendetta che annebbierà Ellie fino ad accecarla completamente. Dopo essere stata riportata a Jackson, la ragazza è a pezzi, disperata, instabile. Aver perso quella che con ogni probabilità, nonostante i dissidi, era la persona più importante presente nella sua vita, la stessa persona che le aveva lasciato in eredità la musica e non solo, lacera Ellie, facendola diventare un buco nero di rabbia e odio, pronta a trascinare sul fondo con sé coloro che ama e soprattutto coloro che odia.

Durante la sua permanenza nel teatro di Seattle, El può contare sull’aiuto di Dina, una amante che farà l’impossibile pur di non abbandonare a sé stessa Ellie. In The Last of Us Parte II, più che nel primo capitolo, il vero nemico è l’uomo, ma stabilire la linea di demarcazione tra buoni e cattivi è a tratti assurdo nel mondo creato da Naughty Dog.

A Seattle nell’arco di tre giorni si consuma un vero e proprio eccidio. Ellie è disposta a tutto pur di trovare Abby e di vendicare la morte del padre adottivo, utilizzando metodi che la ragazzina di 14 anni che abbiamo imparato a conoscere non avrebbe nemmeno immaginato, almeno in un primo momento. La ragazza uccide, tortura, non fa sconti a coloro che trova durante il suo sanguinoso cammino, ma tutto ciò ha un prezzo. Dopo aver estorto le informazioni a Nora, Ellie torna da Dina scossa, si tormenta a causa delle sue azioni, ma ciò non la fa desistere.

Anche quando la sua violenza raggiunge l’apice portandola ad uccidere una donna incita, l’orfana non demorde. Certo, dopo aver scoperto la condizione di Mel, e dopo averla collegata a quella di Dina, Ellie è profondamente turbata, tanto da avere un attacco di panico, ma ciononostante continua imperterrita. L’ossessione continua anche dopo essere stata ridotta in fin di vita da Abby, anche dopo aver visto Dina, con in grembo un bambino, trafitta da una freccia.

 

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Famiglia, passato, ossessione

Ovviamente, The Last of Us Parte II è un’opera straordinariamente complessa e con lei lo è anche Ellie. Presto ci accorgiamo che la ragazza è soprattutto in lotta con sé stessa e con il suo recente passato. Una guerra interiore logorante, che continua imperterrita anche dopo aver trovato un piccolo angolo di serenità. Tuttavia, aver realizzato il sogno di Joel di portare avanti una fattoria non basta a far dimenticare quel volto martoriato e tumefatto a Ellie.

Anche dopo essere diventata madre e dopo aver trovato l’amore di Dina, la ragazza non riesce a trovare equilibrio, serenità. Joel è lì con lei, steso a terra, morto. L’ossessione è così forte che Ellie deciderà di allontanarsi da quella vita campagnola e tornare sui passi di Abby. Pur avendo una famiglia sulle spalle, El si mette sulle tracce di colei che le ha portato via la possibilità di perdonare. Una scelta, però, che mette a rischio tutto ciò che le è rimasto: Dina e JJ.

È in questo momento che i nodi vengono al pettine. Proprio in queste ultime battute di gioco è chiaro che Ellie voglia uccidere Abby non tanto per vendetta, quanto più perché le è stata tolta l’unica possibilità di perdonare Joel. L’occasione di assolvere l’uomo che l’ha salvata dal fatto stesso di non averla lasciata morire, di non averle lasciato salvare il mondo dall’infezione.

“La mia paura più grande è rimanere sola…”

Lo scontro finale tra le due riporta a galla rancore e odio, ma non solo. Ellie alla fine risparmia Abby, le intima di portare via il ragazzino (un personaggio che durante il titolo sarà fondamentale, ma che in questa sede non abbiamo citato) alludendo, tentando un’interpretazione forse un po’ romantica, di portare con sé anche l’immagine dolorosa di Joel.

 

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Alla fine Ellie torna a casa. Una casa vuota, senza Dina e senza JJ. Nell’ultimo combattimento ha perso due dita, e con loro la capacità di suonare la chitarra e l’opportunità di tramandare gli insegnamenti di Joel. Alla fine Ellie è rimasta sola. Dina se n’è andata chissà dove insieme a JJ, Joel è morto e con lui è morto il perdono, forse il grande, grandissimo, tema di questo straordinario capolavoro.

The Last of Us Parte II: la fine del viaggio

Ad oggi, The Last of Us Parte II è l’ultimo capitolo della serie targata Naughty Dog, ma nonostante questo i dubbi persistono. Le domande rimbombano fragorose in testa e speriamo di trovare presto una risposta. La fine di questo viaggio durato due episodi ha messo in luce le fragilità dell’uomo e le sue poche, pochissime, certezze.

Speriamo che questo viaggio vi sia piaciuto. Per rimanere sempre aggiornati sul mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.

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