fbpx John Wick 4, la recensione: combattere per la propria libertà
Cinema & Serie TV

John Wick 4, la recensione: combattere per la propria libertà

di Gabriele Di Nuovo

Condividi con chi vuoi

Al cinema dal 23 marzo, “John Wick 4” è un film diretto da Chad Stahelski. Il cast della pellicola è formato da Keanu Reeves, Lance Reddick, Ian McShane e Lawrence Fishburne. Tra le new entry troviamo Bill Skarsgård, Donnie Yen, Hiroyuki Sanada, Clancy Brown, Shamier Anderson, Rina Sawayama e Scott Adkins.

Dopo tanta attesa, “John Wick 4” arriva nelle sale di tutto il mondo. Il quarto capitolo della saga action con protagonista Keanu Reeves, si ritrova con l’arduo compito di portare su schermo un seguito di livello dei tre precedenti film. Con questa premessa è lecito chiedersi se il nuovo lavoro di Chad Stahelski sia riuscito nell’intento; la risposta è assolutamente positiva. La nuova avventura del sicario, diventato iconico sin dal suo primo capitolo arrivato al cinema nel 2014 (trovate qui il nostro NCS Consiglia dedicato alla trilogia), eleva al quadrato e non solo, il tono e l’azione dei capitoli precedenti. Con un racconto che offre un world building accattivante e sempre più approfondito nel corso del franchise, dei personaggi ben caratterizzati e delle lunghissime sequenze action coreografate e girate in modo magistrale, “John Wick 4” può venir definito senza troppi grossi problemi la pellicola d’azione definitiva.

L’unico modo per ottenere la pace è con la morte

Dopo gli eventi del terzo capitolo, John Wick (Keanu Reeves) è pronto definitivamente alla guerra contro la Gran Tavola. Dopo aver eliminato un reggente dell’organizzazione che gestisce il mondo degli assassini, John si ritroverà ad affrontare lo spietato e folle Marchese de Gramont (Bill Skarsgård), autorizzato dalla stessa Tavola a fermare a qualunque costo Wick. Questa minaccia porterà John a scontrarsi con vari sicari in giro per il mondo e lo porterà ad incrociare la sua strada con vecchi amici diventati nemici. Senza addentrarci troppo nella trama, “John Wick 4” rende definitivamente le avventure del protagonista globali. Con un viaggio in giro per il mondo che lo porta dal Medio Oriente al Giappone, per passare poi al cuore della vecchia Europa (Berlino e Parigi), John lotta per la sua libertà; libertà, che come vedremo successivamente, è uno dei temi portanti della storia di “John Wick 4”.

Il punto di forza primario della pellicola, sono le sequenze action. Con una lunga durata, un ritmo serrato, grandi coreografie e la regia di Chad Stahelski migliorata con il passare degli anni, “John Wick 4” porta su schermo un nuovo standard qualitativo per il franchise e il genere action. Un altro elemento migliorato rispetto al precedente capitolo è la sceneggiatura. Il terzo film ha introdotto un world building intrigante ma, combinato ai vari dialoghi che portavano avanti la storia, aveva dei problemi di ritmo. “John Wick 4” riesce a differenziarsi e a migliorare rispetto a “Capitolo 3”, complice un minutaggio complessivo elevato. Questo permette alla pellicola di presentare vari personaggi carismatici e che nonostante l’assenza di un vero e proprio background, riescono a funzionare al meglio su schermo.

La mitologia di John Wick si espande

Se i primi due capitoli grattano solo la superficie di quella che è la Gran Tavola e il terzo capitolo inizia ad approfondire il world building iniziato nel 2014, “John Wick 4” porta al livello successivo l’approfondimento di questo mondo. Con l’introduzione dei personaggi interpretati da Donnie Yen, Bill Skarsgård, Hiroyuki Sanada, Clancy Brown, Shamier Anderson, Rina Sawayama e Scott Adkins, la mitologia di John Wick si espande e offre risvolti narrativi all’interno delle 2 ore e 49 della pellicola e non solo.

L’uso della parola mitologia non è sbagliato, perché “John Wick 4” è un racconto epico dove un uomo affronta una minaccia più grande di sé stesso e come viene ricordato dal direttore del Continental di Osaka, interpretato da Hiroyuki Sanada, nemmeno John Wick può uccidere tutti.

 

john wick 4

 

Ritornando sui personaggi che sono le vere fondamenta della storia insieme al protagonista, “John Wick 4” porta su schermo una galleria di background differenti. Il Marchese interpretato da Skarsgård, villain della pellicola, non solo porta una minaccia senza scrupoli nella vita del protagonista, ma approfondisce un altro aspetto della Gran Tavola.

La performance dell’attore è valida e riesce a portare su schermo un villain quasi bondiano e ostico per lo stesso Wick. Ma a sorprendere di più per vari motivi, sono i personaggi interpretati da Donnie Yen, Shamier Anderson, Rina Sawayama e Scott Adkins. Il noto attore cinese interpreta Caine, assassino e vecchio amico di John, che si ritroverà a collaborare con il Marchese per fermare il protagonista. Le abilità di artista marziale di Yen vengono sfruttate al meglio da Chad Stahelski, portando così su schermo un personaggio carismatico e con una caratteristica che lo rende unico: la sua cecità.

Dei personaggi completamente differenti tra loro

Se Donnie Yen, insieme allo stesso Keanu Reeves ancora una volta perfetto nei panni di John Wick, ruba la scena, anche i personaggi di Anderson, Sawayama e soprattutto Adkins sorprendono. Il Cacciatore è un personaggio misterioso, abile e al tempo stesso con un proprio codice morale. Con un minutaggio inaspettatamente elevato, Shamier Anderson è una gradita sorpresa. Per quanto riguarda l’Akira di Rina Sawayama, si apprezza soprattutto la sua performance nel primo atto della pellicola.

L’artista britannica al suo esordio da attrice, si ritrova a girare delle ottime sequenze action insieme a Reeves e portare su schermo un personaggio con potenziale in ottica futura. Infine arriviamo a Scott Adkins e alla sua fat suit. L’attore, noto per la sua vasta filmografia dedicata agli action di arti marziali, interpreta un personaggio differente dal solito, senza perdere la natura che lo ha reso famoso.

Infatti a grande sorpresa, nel corso della sequenza in cui appare, scopriamo che sotto quella tuta si nasconde Scott Adkins. Come viene riconosciuto? Semplice, con la sua tecnica da artista marziale. Vediamo Adkins e Reeves lottare violentemente e il primo utilizzare tecniche che sono note ai fan dell’attore e artista marziale. “John Wick 4” conta nel suo cast, come è ben evidente, attori noti nel settore degli action a tema arti marziali. La loro presenza nel cast è soltanto la punta di un iceberg che rappresenta al meglio la celebrazione del genere portato su schermo da Chad Stahelski.

Un action che racchiude il genere al meglio

“John Wick 4” oltre ad essere il film definitivo sul personaggio, è una lettera d’amore al genere action. La costruzione del mondo che fa da sfondo alla storia del personaggio di Keanu Reeves, è consolidata dalle varie influenze che il regista ha portato in questo quarto capitolo. L’action è un genere con molte sfumature e la maggior parte di queste sono evidenti in “John Wick 4”.

Nel corso della pellicola è impossibile non notare influenze dal cinema orientale e dal western, soprattutto nel finale. Il tutto viene combinato con gli elementi che hanno da sempre contraddistinto il franchise di John Wick e con grande sorpresa, delle vibes alla James Bond. Come menzionato in precedenza, la presenza di un villain bondiano porta ad avere queste atmosfere. A dare man forte a questo approccio, ci pensa il giro per il mondo che John compie nel corso del film.

 

john wick 4

 

Da Osaka, per tornare poi a New York e concludere la storia a Parigi, “John Wick 4” è una pellicola che nei toni si avvicina tanto alle avventure di James Bond. Ma se il cinema action si esprime al meglio attraverso le varie influenze, a spiccare nella pellicola di Chad Stahelski è il tono epico del racconto. La storia di John Wick nel quarto capitolo, offre allo spettatore un racconto che ricorda tantissimo i miti greci. Proprio come Ercole nelle sue Dodici fatiche, Wick affronta la sua Idra, cioè la Gran Tavola. Questo parallelo conferisce alle pellicola un tono epico e al tempo stessa da fine dei giochi. La sensazione di essere arrivati alla conclusione della storia di John Wick cresce con il passare del tempo, fino ad arrivare al sorprendente finale, ben costruito dalla sceneggiatura scritta da Shay Hatten e Michael Finch.

Elevare il genere alla massima potenza

Gli elementi di cui abbiamo trattato fino ad ora, rendono “John Wick 4” il capitolo più completo della saga. Ma come in ogni action che può definirsi tale, non possono mancare lunghe sequenze frenetiche. Il team della 87eleven, fondato da Chad Stahelski e David Leitch, è riuscito nell’impresa di elevare l’azione nel miglior modo possibile. Il precedente menzionato tono da fine dei giochi, confluisce anche nelle sequenze action, dove vediamo letteralmente delle versioni migliorate e più grandi di alcuni scontri affrontati dal protagonista nel corso della trilogia. Il lavoro realizzato dagli stunt coordinator insieme al cast è a dir poco impeccabile. La realizzazione degli stunt da parte degli attori del cast, rende il tutto più realistico e spettacolare, permettendo a Chad Stahelski di sperimentare con la macchina da presa.

Infatti questa sperimentazione è evidente soprattutto in una determinata sequenza nel corso del terzo atto, apparsa anche nel trailer, dove vediamo John, inquadrato dall’alto, affrontare vari nemici. Oltre a portare su schermo quello che è un vero e proprio piano sequenza, la posizione della camera in alto rende l’inquadratura molto familiare agli amanti dei videogiochi. Stahelski per le riprese di questa scena sembrerebbe aver citato il videogioco tie-in di John Wick, uno strategico a turni arrivato tre anni fa, e il cult indie a 8-bit “Hotline Miami”. Inoltre Stahelski sfrutta al meglio la cecità del Caine interpretato da Donnie Yen, per mettere in scena sequenze action spettacolari e sorprendentemente funzionali al limite fisico del personaggio dell’attore cinese.

Una sceneggiatura di spessore per il genere action

Infine parliamo definitivamente della sceneggiatura scritta da Shay Hatten e Michael Finch. Come abbiamo già menzionato in precedenza, la storia di “John Wick 4” presenta un tono epico e un world building intrigante. Se il terzo capitolo non riusciva a bilanciare l’azione ai dialoghi e la costruzione del mondo in cui è ambientata la storia, il quarto capitolo riesce al meglio a gestire questi elementi. Il merito va anche alla lunga durata della pellicola, che con un ritmo molto serrato riesce ad intrattenere lo spettatore nelle sequenze dialogate e catapultarlo subito dopo nei combattimenti che da sempre contraddistinguono il franchise. Il raccontare i vari personaggi attraverso i loro dialoghi, azioni e modo di vestirsi, è un valore aggiunto alla costruzione del mondo nato nel lontano 2014.

 

john wick 4

 

Ritornando un attimo sull’aspetto tecnico della pellicola, ci troviamo a segnalare un pregio e quello che è l’unico difetto di “John Wick 4”. La fotografia di Dan Laustsen ancora una volta riesce a catturare al meglio l’essenza del mondo degli assassini della Gran Tavola. Utilizzando dei colori caldi e freddi, conferendogli l’aura di un mondo noir e al tempo stesso pulp, le immagini di “John Wick 4” sono di grande impatto. L’unica pecca da segnalare è l’utilizzo dei pochi VFX presenti nella pellicola. Una CGI non ottimale e un uso del green screen fin troppo evidente, snatura il realismo di alcune sequenze nel corso del racconto e danneggiano in piccola parte un lavoro dietro le quinte ottimo.

Considerazioni finali

“John Wick 4” non è solo il miglior capitolo della saga, ma è probabilmente il film action definitivo. Forte di un world building accattivante, di un cast perfetto, dove spiccano Keanu Reeves e Donnie Yen, e una sceneggiatura che bilancia le lunghe sequenze action ai dialoghi, Chad Stahelski è al timone di un vero e proprio crocevia per il genere. La presentazione dei vari personaggi, nonostante il loro background non venga mostrato o sviluppato, porta comunque al pubblico dei volti carismatici e interessanti. Il film è l’insieme di tutto quello che è il genere action, spaziando dal western al cinema asiatico. Inoltre nel corso delle 2 ore e 49 minuti di durata, è possibile notare un tono che passa dal Bond movie all’epica della mitologia greca.

Le lunghe sequenze action sono il punto di forza della pellicola, che combinate ad un tono da fine dei giochi, rimandano ai film precedenti in una nuova veste. Stahelski sperimenta, soprattutto nel terzo atto, regalando al pubblico un prodotto action solido, epico e divertente da guardare. Lo script di Shay Hatten e Michael Finch è molto solido e riesce ad incastrare al meglio ogni pezzo del puzzle. Unico contro da evidenziare è l’uso dei VFX che non è tra i migliori. In conclusione, “John Wick 4” è il presente e il futuro del franchise e non solo. Il livello raggiunto dal quarto capitolo dedicato al noto personaggio, è così elevato da stravolgere le carte in tavola per un genere che si è sempre evoluto con il passare del tempo.

Pro

  • La regia di spessore e al tempo stesso sperimentale di Chad Stahelski;
  • Le interpretazioni dell’intero cast, su tutti Reeves e Yen;
  • La scrittura del film che riesce ad alternare al meglio narrazione e azione;
  • Il lavoro svolto nella creazione degli stunt;
  • Il tono e il suo essere una lettera d’amore al genere action;
  • La fotografia di Dan Laustsen.

Contro

  • L’uso non ottimale dei VFX.

 

 

Per altre recensioni e restare sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo, continua a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma.

Ecco a voi alcune delle nostre ultime recensioni:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi