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Torino, trapianto di fegato collegato al cuore salva una bambina di 5 anni

di Melissa Marocchio

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Una bambina di 5 anni, nata a Torino da genitori cinesi, è stata sottoposta con successo ad uno straordinario e altrettanto difficoltoso intervento all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. I medici hanno eseguito il trapianto collegando direttamente il fegato del donatore al cuore della bimba.

La patologia

La bambina si trovava in Cina quando, nel giugno 2021, una grave patologia tumorale  l’ha colpita al fegato:  l’epatoblastoma. La famiglia si trovava in Cina per festeggiare il tradizionale Capodanno cinese e avrebbe fatto ritorno in Italia qualche mese più tardi, a novembre. Sempre in Cina, la bambina ha ricevuto le prime cure tra luglio e ottobre. A novembre l’équipe dell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, sotto la direzione della professoressa Franca Fagioli, ha avviato i protocolli chemioterapici di ultima generazione. La risposta del tumore alle terapie è stata molto positiva, tant’è che è regredito entro i limiti previsti per compiere il trapianto di fegato: la soluzione più radicale ed efficace alla malattia.

Il trapianto

L’équipe chirurgica del Centro Trapianti di fegato dell’ospedale Molinette di Torino, diretto dal professor Renato Romagnoli, ha seguito il trapianto in ogni suo passo. Inizialmente la situazione era molto complicata. La vena cava inferiore della bambina era completamente trombizzata e ostruita nella parte compresa tra le vene renali e l’atrio destro del cuore

Per raggiungere il cuore i chirurghi hanno attraversato l’addome per via trans-pericardica. I medici infine hanno impiantato il fegato del donatore, compresa l’intera vena cava sovraepatica, nel cuore della ricevitrice direttamente nell’atrio destro del cuore.

Sia la paziente che il suo fegato si sono ripresi ottimamente. La bambina è stata dimessa dalla Rianimazione pochi giorni dopo il trapianto. Ora, invece, sta proseguendo il recupero post-operatorio nel reparto di Gastroenterologia pediatrica del Regina Margherita. La attendono comunque altre terapie di consolidamento all’Oncoematologia pediatrica sempre con la dottoressa Fagioli.

La famiglia ha ritrovato il sorriso

Il padre si è subito espresso in merito alle condizioni della figlia. Come riportato da SKYTG24, ha riferito: “Ha ripreso bene, è contenta, contentissima, ha mangiato un pochino di più”. Sia lui, come racconta, sia la moglie inizialmente erano molto angosciati dalla malattia che colpiva la figlia. Hanno risolto il problema più grande ma sono consapevoli che ce ne siano altri molto pericolosi per la salute della piccola. Davanti alle telecamere il padre ha raccontato l’intera storia concludendo con i ringraziamenti.

Il padre ha voluto ringraziare in pubblico soprattutto  i medici che hanno, tutti quanti (erano moltissimi), svolto un lavoro meraviglioso. “Voglio partire dalla dottoressa di famiglia, Anna Paola Palone, fino al professor Renato Romagnoli, il direttore dell’equipe chirurgica del Centro trapianti, fino alla dottoressa che la segue in ospedale, gli anestesisti e gli altri”, si è così espresso il padre della bimba sommerso dalla gioia.

 

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