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The Legend of Zelda: il “rinvio” costa caro a Nintendo

di Ascanio M. de Lorenzo

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In seguito al rinvio di The Legend of Zelda Breath of the Wild 2, le azioni di Nintendo hanno subito un calo del 4%. Situazione momentanea o possibile declino per Nintendo? Analizziamo insieme tutta la questione.

Il fenomeno di The Legend of Zelda Breath of the Wild

Il produttore della famosa serie Eiji Aonuma, ha svelato attraverso un video pubblicato dall’account ufficiale Nintendo su Youtube, che l’uscita del titolo (annunciata inizialmente per un generico possibile 2022) è stata posticipata alla primavera 2023. Scusandosi con i giocatori, ha mostrato prime immagini inedite del titolo, spiegando come il team di sviluppo abbia voluto prendersi più tempo per la realizzazione. Inoltre hanno comunicato le novità del nuovo capitolo, come la scelta di non svolgere la trama unicamente sulla “terra ferma”, ma anche tra i cieli. In più hanno mostrato per la prima volta la Spada Suprema e il volto del protagonista.

Ad esprimersi riguardo questa posticipazione troviamo anche l’analista Hideki Yasuda di Ace Research, il quale ha affermato come il gioco dovrebbe vendere circa 10 milioni di copie nel primo periodo di pubblicazione. Ciò ha portato a chiedersi se le vendite relative alla console di Nintendo possano subire un grave calo sull’anno fiscale in arrivo, anche se potrebbe essere sopperito dalla lista dei giochi in arrivo in futuro su Nintendo Switch, che racchiude titoli come Splatoon 3, Xenoblade Chronicles 3 e Pokémon Scarlatto e Violetto.

zelda

Il peso dell’hype sull’industria videoludica

Tutto il fenomeno mediatico venutosi a creare però, intorno al rinvio di Breath of the Wild 2, ha fatto sorgere una domanda alquanto ovvia. Quanto la suggestionabilità degli acquirenti può influenzare la vita di un titolo, in questo caso di un’azienda? È giusto fare un po’ di chiarezza. Se analizziamo tutta la situazione da un punto di vista oggettivo, senza vedere unicamente attraverso gli occhi di un fan, possiamo fin da subito notare come non era presente una vera e propria data di uscita, ma solo una finestra di lancio ipotizzata per un generico 2022. Questo ha portato ad un hype di massa fin troppo precoce, scaturito in una conseguente delusione da parte del pubblico.

Ma dovremmo sapere bene che quando un gioco è in fase di uscita veniamo letteralmente bombardati da trailer, video di presentazione, primi minuti di gameplay, descrizione di tutte le novità presenti nel titolo o, perlomeno, da un qualche aggiornamento sull’andamento del progetto in uscita a breve termine. L’assenza di tutto ciò avrebbe dovuto già insospettire i più attenti, lasciando immaginare come il titolo non sarebbe potuto uscire nell’immediato e sicuramente non sarebbe potuto uscire in questo 2022.

Quindi, ciò che ci chiediamo è, prima di portare ad un fenomeno mediatico di questo calibro, non sarebbe più giusto fermarci un secondo e vedere fin dove arrivano le promesse fatte?

Ora a voi la parola, come sempre attendiamo di sapere la vostra opinione. Non dimenticate di continuare a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie provenienti dal mondo del gaming.

di Ascanio M. de Lorenzo

 

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