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“The Iron Claw”, la recensione: eccessi, machismo e wrestling

di Alessandro Marasco

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Da poco è approdato nelle sale “The Iron Claw”, l’attesissimo film di A24 con protagonista Zac Efron. Vediamo insieme i dettagli in questa recensione targata NCS.

Un altro successo per “A24”?

A24 è diventata una delle case di produzione più celebri degli ultimi anni, dalle collaborazioni con Ari Aster e Robert Eggers al successo di “EEAO”. Una realtà cinematografica che ha collezionato notevoli traguardi, producendo opere dalla qualità artistica indiscussa. L’ultimo film di A24 uscito in sala è “The Iron Claw”, pellicola diretta da Sean Durkin e con un cast composto da: Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Holt McCallany e molti altri.

 

 

Dramma e Wrestling

“The Iron Claw” narra le vicissitudini dei Von Erich, una delle famiglie più importanti del mondo del wrestling nel Texas degli anni ’80, non solo per i titoli vinti. Infatti, a rendere celebre questo nome sono i numerosi fatti di cronaca nera che li coinvolgono. I Von Erich sembrano quasi avvolti da una maledizione, che li prosciuga e li conduce ad un’inesorabile e violenta fine. Malgrado questo sono dei “vincenti”, o almeno così piace definirli al padre dei 4 fratelli, che considera il ring come l’unico modo per crescerli. “The Iron Claw”, come tutti i grandi film sullo sport, utilizza l’ardore di questi ragazzi durante i combattimenti come pretesto per mettere in scena qualcosa di più grande e profondo di quanto ci si possa aspettare, il dramma di una famiglia.

Fritz, il patriarca, è un’ex wrestler che cresce i propri figli col mito della vittoria, dello sport, della mascolinità tipicamente americana, riversando su di loro le proprie insoddisfazioni. I quattro figli, quattro combattenti, ognuno a suo modo, sono cresciuti in una casa permeata dalla prematura scomparsa di Jack Jr., il fratello maggiore morto in tenera età che alcuni non hanno mai conosciuto, ma del quale hanno sempre percepito la perdita.

 

The Iron Claw

 

Il fallimento  dell’american dream

Così ha inizio il mito della maledizione dei Von Erich, uniti dalla paura e dal rispetto verso il padre, ma divisi dalla competitività imposta da quest’ultimo. I quattro fratelli sono: David (Harris Dickinson), il figlio prediletto, l’uomo di spettacolo, sul quale si riversano tutte le speranze per la vittoria del titolo mondiale, il primo erede dell“iron claw”. Poi troviamo Karry, il più obbediente tra tutti poiché è alla costante ricerca di approvazione paterna, interpretato da un Jeremy Allen White in stato di grazia,  che nasconde la propria sofferenza dietro una maschera impassibile ma che lascia trasparire un grande dramma.

Il minore tra i fratelli è Mike (Stanley Simons), un ragazzo al quale è stata estirpata la sua vera passione, la musica, per poi essere buttato in pasto al wrestling, una realtà alla quale era del tutto inadatto, ma di cui sentiva il peso. Ed infine abbiamo Kevin, a cui presta il volto uno splendido ed intenso Zac Efron. L’attore trasforma il proprio corpo e la propria anima per interpretare un “secondo fratello maggiore”, quello che prima di tutti diventa “la delusione” della famiglia, ma che nonostante questo cerca di risalire la china. La caratteristica migliore di questo personaggio è l’incredibile senso di protezione che ha verso i suoi fratelli, come se volesse essere per loro il padre gentile e premuroso che non hanno mai avuto.

 

A24 ci ha abituati a pellicole dall’ottima componente tecnica, e “The Iron Claw” non fa eccezione. Sean Durkin dirige il film con una regia elegante, e non dimentica di arricchire le performance quando serve con qualche gradito cambio di registro. Impossibile non parlare anche dell’ottima fotografia che impreziosisce un comparto tecnico davvero ottimo.

Conclusioni

Cos’è davvero “The Iron Claw”? L’opera mostra l’epoca d’oro del wrestling (seppur in parte), narrando il fallimento del tanto desiderato “sogno americano” di cui tutti i personaggi sono vittime, un sogno fatto di machismo, denaro, successo e che non lascia spazio agli animi più sensibili, che si piegano fino a spezzarsi e perire.

Pro

  • Regia, fotografia e montaggio ottime;
  • Grandi interpretazioni da parte di tutti il cast;
  • Ottime le coreografie degli scontri;
  • Molto apprezzabile la “critica” al machismo americano;

Contro

  • Alcune parti nella narrazione forse sono un po’ frettolose

E voi andrete a vedere “The Iron Claw” al cinema? Sperando che questo articolo vi sia piaciuto, vi invitiamo a tener d’occhio Nasce, Cresce, Streamma per altre news sul mondo del cinema e non solo.

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