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The Batman, la recensione: sono vendetta

di Gabriele Di Nuovo

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Al cinema dal 3 marzo, “The Batman” è un film scritto e diretto da Matt Reeves. Nel cast troviamo Robert Pattinson, Zoe Kravitz, Andy Serkis, Colin Farrell, Jeffrey Wright, John Turturro e Paul Dano.

L’attesa è finita. “The Batman” di Matt Reeves finalmente è arrivato nelle sale di tutto il mondo. La pellicola ha deluso le aspettative? La risposta è assolutamente no. Il lavoro di Reeves e dell’intero cast è a dir poco magistrale. Il regista di “Cloverfield” e “Il pianeta delle scimmie”, è il primo autore ad aver compreso al meglio l’essenza del Cavaliere Oscuro cartaceo e portarlo su schermo. Ma il suo film non è un semplice cinecomic, è molto di più del classico titolo sui supereroi.

Una minaccia enigmatica

Dopo due anni di attività come Batman a Gotham City, Bruce Wayne (Robert Pattinson) si ritrova ad affrontare la sua più grande minaccia, quando una serie di omicidi di alto livello sconvolgono la città. L’autore di questi atti criminali viene chiamato Enigmista (Paul Dano), per via dei suoi indovinelli lasciati al vigilante mascherato sulle scene del crimine. Questo porterà il Cavaliere Oscuro ad affrontare una corsa contro il tempo e un’indagine che lo metterà di fronte alla criminalità organizzata di Gotham.

“The Batman” non è assolutamente il classico cinecomic. Con una crime story a fare da sfondo al racconto, la pellicola ricorda decisamente i thriller di David Fincher come “Seven” (le atmosfere e le ambientazioni lo ricordano moltissimo) e “Zodiac” (il killer dello Zodiaco è la fonte di ispirazione per il personaggio dell’Enigmista). Ma nonostante queste ispirazioni cinematografiche, la pellicola non perde il tocco fumettistico.

Delle grandi ispirazioni per una grande storia

Per lo sviluppo di “The Batman”, Matt Reeves ha studiato tutta la mitologia del personaggio su carta. E i risultati sono ben evidenti. Prendendo ispirazione da storie come “Batman Anno Uno” di Frank Miller, “Il lungo Halloween” di Jeph Loeb e “Batman Ego” di Darwin Cooke, Reeves riesce a ideare il Batman cinematografico definitivo. Questa è la prova evidente della totale libertà creativa offerta da Warner al regista, portando così su schermo un Batman inedito.

the batman

Non solo l’aspetto psicologico e visivo del protagonista (ci ritorneremo a riguardo), ma anche il mondo in cui i personaggi si muovono, è la combinazione perfetta tra fumetto e realismo. Il combinare Liverpool, Glasgow e Chicago (già utilizzata da Nolan per la sua trilogia) rende Gotham City una città moderna e allo stesso tempo gotica e decadente. L’oscurità e la pioggia che colpisce la città giorno dopo giorno, porta a creare una grande atmosfera che rende il tutto decisamente immersivo per lo spettatore. Ma finalmente arriviamo a parlare del cast e dei loro rispettivi personaggi.

Eroe e villain allo specchio

Il grande cast scelto da Reeves per la pellicola, si è rivelato una vittoria. A partire da Robert Pattinson fino ad arrivare al sorprendente John Turturro nei panni di un Carmine Falcone con più spazio del previsto. Ed è proprio l’attore protagonista ad essere il migliore in assoluto dell’intero cast. Criticato, ricordato ancora oggi per un film arrivato in sala più di 10 anni fa, Robert Pattinson finalmente ha mostrato anche al pubblico mainstream il suo talento.

Il suo Batman è intelligente, infatti vediamo per la prima volta su schermo le sue doti da detective, abile e soprattutto vendicativo. Infatti “The Batman” non è solo un thriller con tinte noir e fumettistiche, ma è un film sulla vendetta. Bruce e Batman, sono accecati da questo sentimento. La lotta contro il crimine è dettata proprio da questa sensazione causata dalla morte dei suoi genitori. Ed è questa vendetta a mettere in mostra l’altra faccia della medaglia.

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L’Enigmista interpretato da Paul Dano, è mosso dallo stesso sentimento di vendetta che prova il vigilante. Ma sono le azioni e la follia del criminale a rendere completamente differenti i due. Oltre il parallelo creato tra loro, la performance di Dano è spettacolare. In maschera per quasi tutta la durata del film, l’attore offre un’interpretazione dove riesce a combinare Jigsaw, il killer della saga “Saw”, e (strano ma vero) la versione del personaggio interpretato da Jim Carrey in “Batman Forever”.

Un grandissimo cast con l’unico contro 

Oltre all’eroe e al villain principale, anche il resto del cast si mostra completamente in parte. Jeffrey Wright porta su schermo un ottimo Gordon. Zoe Kravitz invece è un’ottima Selina Kyle e riesce a reggere senza alcun problema le scene insieme a Pattinson. Infine è impossibile non menzionare il Pinguino interpretato da un irriconoscibile Colin Farrell (la sua performance e il lavoro sul personaggio portano solo ad aumentare l’hype per la sua serie spin off).

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L’unica pecca dell’intero film è purtroppo Alfred interpretato da Andy Serkis. Non solo visivamente non rimanda al classico maggiordomo di Bruce Wayne, ma a peccare è la sua caratterizzazione. Infatti il personaggio non riesce a rappresentare del tutto l’essere una figura paterna per Bruce, ma complice anche uno scarso minutaggio, è il personaggio meno riuscito di una pellicola quasi perfetta sotto ogni punto di vista. Ma prima di soffermarci sul lato tecnico della pellicola, ritorniamo sul tono e sui temi portanti di “The Batman”.

La paura è uno strumento

“The Batman” come detto in precedenza, non è il solito cinecomic. Ispirandosi ai thriller di Fincher e adottando un’atmosfera noir, il lavoro di Matt Reeves resta con i piedi per terra mantenendo un certo realismo nel suo racconto. Su questo fronte, la pellicola è più sulla strada di quanto fatto da Christopher Nolan con la sua trilogia del Cavaliere Oscuro, mentre è la sostanza del concetto di realismo a cambiare completamente.

Infatti se Nolan ha realizzato una sorta di James Bond con un costume da pipistrello, Reeves ha portato su schermo il pipistrello detective. Questa seconda definizione è quella che calza a pennello sul personaggio creato da Bill Finger e Bob Kane per la DC Comics. Ma grazie a questo tono thriller, il tema portante della pellicola è la vendetta.

“Sono vendetta”

Batman contro una banda di teppisti nei primi minuti del film.

La vendetta è il motore della storia scritta da Matt Reeves e Peter Craig. Questa permette di mettere allo specchio Batman e l’Enigmista. Mossi dalla vendetta, il primo per la morte della sua famiglia a causa della criminalità dilagante a Gotham, e il secondo per motivi che scoprirete durante la visione, questo sentimento, oltre alla paura, fa da padrone il rapporto tra i due. Se le motivazioni in apparenza possono sembrarvi le stesse, in fondo non lo sono. La differenza è il come si raggiunge l’obiettivo prefissato.

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La frase che dà il titolo a questo paragrafo è detta dallo stesso Batman durante uno dei suoi monologhi trasformati poi in pagine di diario. “La paura è uno strumento” è una delle frasi cardine che creano il secondo parallelismo tra eroe e criminale. La paura è un mezzo per i due, ma viene usata in modo differente. Batman usa l’oscurità della sua Gotham e il segnale in cielo. Mentre l’Enigmista usa la violenza attraverso i suoi crimini e la presenza sui social per terrorizzare la gente e i suoi bersagli.

Il merito di questa breve analisi (dilungarsi troppo porterebbe a rovinarvi la visione della pellicola), va al grandissimo lavoro di scrittura realizzato sui personaggi e sull’intera storia da parte di Matt Reeves.

Un lavoro dietro le quinte da manuale

Dopo aver approfondito in breve e senza spoiler i temi portanti della pellicola, finalmente parliamo di quello che è uno dei più grandi pregi di “The Batman”: il lavoro svolto dietro le quinte. La regia di Matt Reeves è ispirata e offre alcune inquadrature a dir poco spettacolari. Inoltre è possibile vedere l’ottimo lavoro realizzato con lo StageCraft (tecnologia già utilizzata in “The Mandalorian”), che offre paesaggi realistici senza l’utilizzo del classico green o blue screen. Altro lavoro tecnico da apprezzare, è il trucco prostetico realizzato per rendere Colin Farrell nei panni di Pinguino, irriconoscibile.

Le sequenze action sono tra le migliori mai realizzate per un film dedicato al Crociato Incappucciato. Il picco durante la visione della pellicola viene toccato ben due volte. La prima è la sequenza dell’inseguimento in Batmobile. La seconda è quello che possiamo definire lo scontro finale tra Batman e l’Enigmista. Ma l’ottimo lavoro della regia è combinato alla fotografia di Greg Fraiser. Quest’anno candidato al premio Oscar per “Dune”, il lavoro svolto per “The Batman” potrebbe valergli un’altra nomination all’ambito premio.

Altro punto di forza che abbiamo trattato in parte, è la sceneggiatura. Reeves e Craig hanno ideato una storia lunga quasi 3 ore. Ma se la durata vi spaventa, nessun problema perché il film si prende i suoi tempi e lo fa coinvolgendo lo spettatore all’interno della storia. Non solo all’interno della storia, ma anche nella psiche di Bruce Wayne, permettendo così di tirare fuori il meglio di Robert Pattinson.

In conclusione arriviamo alla colonna sonora di Michael Giacchino. Questa è coerente con il racconto e rende decisamente il tutto più vicino allo spettatore. La musica realizzata per le apparizioni del Cavaliere Oscuro è un lavoro a dir poco spettacolare. Giacchino colpisce ancora una volta con il suo lavoro.

Considerazioni finali

“The Batman” è il film definitivo dedicato al Cavaliere Oscuro. Detective, oscuro, umano e vendicativo, il Batman di Robert Pattinson entra di diritto tra le migliori interpretazioni del personaggio. Forte di una sceneggiatura solida, consistente e mai noiosa per quasi 3 ore di durata, la pellicola di Matt Reeves è il cinecomic diverso che il pubblico cercava da tempo. Questo perché non è solo un film sui supereroi, bensì un thriller con elementi noir. Le interpretazioni di tutto il cast sono impeccabili.

Dal Gordon di Jeffrey Wright fino ad arrivare a Zoe Kravitz e ad un irriconoscibile Colin Farrell. Unica pecca del cast e del film è Alfred di Andy Serkis. Poco minutaggio e la rappresentazione iconica del personaggio non è esposta al meglio. L’Enigmista di Paul Dano è pericoloso quanto folle, ed è nel vero senso della parola l’altra faccia della medaglia. Infine siamo davanti ad un cinecomic con un comparto tecnico impeccabile. La regia di Reeves, la fotografia di Fraiser e la colonna sonora di Giacchino, sono la ciliegina sulla torta di uno dei migliori film supereroistici degli ultimi 10/15 anni.

Pro

  • Le interpretazioni dell’intero cast, Pattinson su tutti;
  • Il lavoro di scrittura e ricerca fatto per offrire la versione più fedele possibile del personaggio;
  • Regia, fotografia e colonna sonora da brivido;
  • Distaccarsi completamente dal classico concetto di cinecomic.

Contro

  • La resa su schermo di Alfred interpretato da Andy Serkis.

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di Gabriele Di Nuovo

 

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