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Pikachu è la nuova mascotte… del Partito Comunista Giapponese?!

di Fabio Danei

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Pikachu lo conosciamo tutti. Il famoso topino giallo è stato fedele ad Ash per oltre venti stagioni dell’anime, almeno qui in Europa, ma ora qualcosa di molto strano è successo in Giappone. Il mostriciattolo di tipo elettro è passato al Partito Comunista. Aspettate a scandalizzarvi però, questa non è una scelta approvata da The Pokémon Company o GameFreak o Nintendo o chiunque altro: per capire meglio vi invitiamo a leggere il resto dell’articolo.

Pikachu comunista: il giallo è il nuovo rosso?

Partiamo dall’inizio di questa vicenda. Tutto è partito da Umemura Saeko, politica giapponese facente parte del Partito Comunista che, in vista delle elezioni, ha deciso di far entrare nel suo entourage una vera e propria star internazionale: Pikachu. Le prove ci arrivano proprio dal suo profilo Twitter, in cui spicca un’immagine in compagnia del topo elettrico per eccellenza.

È ironico che il Partito Comunista abbia optato per un personaggio come Pikachu, che di fatto rappresenta una delle multinazionali più ricche al mondo; chissà, magari dietro questa bizzarra scelta c’è una ragione estremamente profonda, mai dire mai. Un altro fattore che rende quest’avvenimento ancora più strano sta in una delle differenze con cui la politica viene affrontata in Giappone. Qui in Occidente non è strano che una celebrità esprima le sue preferenze politiche, mentre nel Paese del Sol Levante politica e intrattenimento sono due entità ben distinte, o forse è meglio dire erano.

E The Pokémon Company?

Ovviamente la società non ha nulla a che fare con questa scelta, come detto in precedenza. È quindi naturale aspettarsi che prenda provvedimenti per l’uso improprio di una loro proprietà intellettuale, vista anche l’importanza del personaggio in questione. Nonostante tutto la società non si è ancora espressa sull’accaduto e non è detto che lo farà. Probabilmente non sapremo mai l’epilogo di questa bizzarra storia.

 

 

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