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NCS racconta: tutto su Quentin Tarantino

di Simone De Mattia

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Quentin Jerome Tarantino nasce a Knoxville, Tennessee, il 27 marzo 1963 da padre musicista di origini italiane e madre infermiera di origini inglesi ed irlandesi. La madre è rimasta incinta giovane ed il padre l’ha lasciata prima che lui nascesse, motivo per cui Quentin non ha mai potuto conoscerlo. La figura paterna con cui lega particolarmente è il suo patrigno che all’età di sei anni lo porta a vedere “Bambi” (1942), film che ha dichiarato essere l’unico da cui sia mai rimasto spaventato.

A poco più di dieci anni Quentin e la famiglia si trasferiscono a Los Angeles dove si appassiona degli spaghetti-western, apprezzando particolarmente Sergio Leone, e scrive la sua prima sceneggiatura. Il 1984 è un anno fondamentale: Quentin Tarantino inizia a lavorare presso il videonoleggio “Manhattan Beach Video Archives”, dove passa le giornate a parlare di cinema con colleghi e clienti. Parallelamente a questo porta avanti gli studi di recitazione, spostandosi piano piano verso la sceneggiatura e la regia.

Il suo nome ha iniziato a girare con la vendita delle prime sceneggiature, come quella per “Natural Born Killers” (Oliver Stone, 1994). Nel 1990 scrive “Dal tramonto all’alba” e nel 1995 vi recita al fianco di George Clooney e Harvey Keitel, diretti da Robert Rodriguez.

Quentin Tarantino

Puro talento 

La peculiarità di Quentin Tarantino è quella di non aver intrapreso un percorso di studi in ambito di sceneggiatura e regia, la sua scuola di cinema è il numero esorbitante di film che ha guardato e amato. Quella che purtroppo non potremo mai vedere come sua opera prima è “My best friend’s birthday“, un film per il quale hanno partecipato attivamente diverse figure del videonoleggio in cui lavorava, facendo parte del cast e della troupe e finanziando per 6000 dollari il progetto. Per un errore del laboratorio di sviluppo parte della pellicola è andata distrutta, ma possiamo vederne una versione incompleta su Youtube.

Impossibile parlare di tutte le “opere più importanti” nella filmografia di Tarantino, ma ne citeremo qualcuna:

  • Le Iene” (1992): Opera prima del regista, racconta di una rapina sfruttando magistralmente la tecnica dell’analessi. Grazie a questa tecnica gli avvenimenti vengono raccontati ai protagonisti solo una volta finita la rapina, inframezzati da immagini che provino allo spettatore ciò di cui stanno parlando. Un cult iconico che si apre con un dialogo assurdo su Madonna e sulle mance ai camerieri. Nel cast tanti grandi nomi, fra cui lo stesso Quentin, Harvey Keitell, Steve Buscemi e Tim Roth.
  • Pulp Fiction” (1994): Diviso per capitoli, questo film presenta diversi personaggi le cui storie si vanno poi ad intrecciare con quelle degli altri, sfruttando, anche in questo caso, l’analessi. Infatti il primo capitolo non è in realtà l’inizio della storia, ma è il punto in cui Tarantino ha deciso avrebbero iniziato a svilupparsi le vicende. Questo è il suo secondo film, e gli ha permesso di essere catapultato nell’Olimpo dei registi. “Pulp Fiction” ha ricevuto da subito un grande apprezzamento ed è attualmente riconosciuto come uno dei migliori film di sempre. Ha vinto un Oscar per la Miglior sceneggiatura originale, un Golden Globe per la stessa categoria, due BAFTA come Miglior attore non protagonista per Samuel L. Jackson e Miglior sceneggiatura originale, Miglior film straniero e Miglior attore straniero ai David di Donatello e la Palma d’oro a Cannes. Nel cast John Travolta, Uma Thurman e Bruce Willis.
  • The Hateful Eight” (2015): In un’ambientazione western un gruppo di otto sconosciuti trova riparo da una tempesta di neve in un emporio. Qualcosa non quadra e i problemi non tardano ad arrivare visto che ognuno sembra mentire e tutti sono diffidenti sulle parole degli altri. Questo è il film più lungo della sua filmografia, con una durata di 187 minuti per la tanto voluta versione in 70mm da parte di Tarantino. Anche qui un cast corale fra cui troviamo Kurt Russel, Samuel L. Jackson e Tim Roth. “The hateful eight” ha ricevuto tre candidature agli Oscar, vincendo il tanto inseguito e meritato Oscar alla Miglior colonna sonora per Ennio Morricone.

Quentin Tarantino ha anche intrapreso una trilogia di revisionismo storico composta da “Bastardi senza gloria” (2009), “Django Unchained” e “C’era una volta a… Hollywood” (2019). Parliamo di revisionismo storico in quanto Tarantino ha fatto si che venisse ucciso Hitler in “Bastardi senza gloria”, questo perché secondo lui il cinema può cambiare gli avvenimenti e rendere, in qualche modo, giustizia alle vittime dell’Olocausto. In “Django Unchained” viene rappresentato il senso di vendetta del popolo afroamericano che per secoli ha dovuto lottare contro il razzismo. A concludere la trilogia troviamo “C’era una volta a… Hollywood” nel quale Tarantino mescola le carte in tavola della strage di Cielo Drive, avvenuta a casa di Sharon Tate per mano di adepti della setta di Charles Manson.

Quentin Tarantino è puro talento, uno dei migliori registi della sua generazione e ritenuto da molti il più influente. Ogni suo film è iconico e basta veramente poco per riconoscere il suo marchio, così presente da poter quasi uscire dallo schermo.

NCS racconta

Curiosità sulla vita di Quentin Tarantino 

La Chevrolet Chevelle Malibu che possiamo vedere in “Pulp Fiction” era in realtà di Tarantino, ma venne rubata durante le riprese. A diciannove anni dal furto, le forze dell’ordine l’hanno ritrovata e il “proprietario” si è dichiarato unico possessore sin dagli anni ’70.

Tarantino ha un’usanza particolare: dal 1997 chiunque si addormenti sul set, cosa che lo infastidisce, viene fotografato con “Big Jerry“, un enorme sex toy viola. Questa foto viene poi appesa su una bacheca visibile a tutti e nel caso tolta ne viene stampata una ancora più grande. Se la foto dovesse essere tolta ancora, allora viene stampata su delle magliette e distribuite a tutta la troupe.

Nei suoi film droghe e violenza la fanno da padrone, ma nonostante ciò Tarantino è completamente contro questi due elementi.

Con una sua top 10 personale Quentin Tarantino ha svelato i suoi film preferiti, al primo posto troviamo “Il buono, il brutto e il cattivo” (Sergio Leone, 1966). Come abbiamo già detto, è appassionato di spaghetti-western sin da bambino.

Quentin Tarantino

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