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NCS racconta: tutto su Michael Caine

di Alice Casati

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Il noto e prolifico attore Michael Caine nasce a Southwark, a Londra, il 14 marzo 1933. Figlio di uno scaricatore portuale e di una cuoca, ha un fratellastro da parte di madre ed un fratello, Stanley Caine, anch’egli attore. Michael Caine ha un’infanzia difficile: allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il padre viene arruolato nell’esercito, e la famiglia si rifugia nel Norfolk. Dopo aver frequentato la scuola, inizia a lavorare come archivista in una compagnia cinematografica.

Nel 1952 è arruolato nel servizio nazionale e partecipa alla Guerra di Corea del 1950: l’esperienza lo segnerà profondamente e non riuscirà mai a dimenticarla. Nel 1954, un anno dopo la fine della guerra, Caine è dimesso dal servizio e ottiene lavoro come assistente direttore di scena a teatro. Inoltre, frequenta una scuola di recitazione.

Gli esordi di Michael Caine

Il suo debutto cinematografico si colloca alla fine degli anni ’50, quando inizia a ricoprire ruoli di scarsa importanza e spesso non accreditati. Nel 1964 ottiene il primo successo con “Zulu” di Cy Endfield, subito seguito da “Ipcress” di Sidney J. Furie. Quest’ultimo sarà il primo di una serie di film di spionaggio con Caine protagonista, ognuno diretto da un regista diverso.

Nell’ordine, i film sono: “Funerale a Berlino” (1966) di Guy Hamilton, “Il cervello da un miliardo di dollari” (1967) di Ken Russell, “All’inseguimento della morte rossa” (1995) di George Mihalka e “Intrigo a San Pietroburgo” (1996) di Douglas Jackson.

Un attore camaleontico

Negli anni ’60 ha inoltre occasione di dimostrare il suo talento e la sua versatilità, recitando contemporaneamente in pellicole tra loro molto diverse. A commedie come “Alfie” di Lewis Gilbert e “Sette volte donna” di Vittorio De Sica, si affiancano ruoli drammatici come in “E venne la notte” di Otto Preminger, “I lunghi giorni delle aquile” di Guy Hamilton e “Non è più tempo d’eroi” di Robert Aldirch.

Il decennio successivo vede Caine presente in numerosi film di successo, come “Gli insospettabili” di Joseph L. Mankiewicz, “Una romantica donna inglese” di Joseph Losey, “California Suite” di Herbert Ross e “Vestito per uccidere” di Brian De Palma.

Michael Caine

Michael Caine (@Shutterstock)

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