Nella storia dei Mondiali sono frequenti i racconti di outsider che riescono a imporsi contro squadre considerate fuori dalla loro portata. E in un certo senso, è esattamente quello che sta accadendo anche quest’anno; dopo la vittoria dell’Arabia Saudita sull’Argentina e quella del Giappone sulla Germania, questa sorta di “ricorrenza” si sta presentando nuovamente.
Ma oggi NCC vi porta nel 1950, anno in cui la Competizione più prestigiosa si giocava in Brasile e durante la quale si verificò un episodio piuttosto singolare. Una delle partite che viene maggiormente ricordata è sicuramente quella tra USA e Inghilterra, con i secondi favoriti per la vittoria del titolo; questo match però riporta l’imprevedibile vittoria americana, nota con il nome di “miracolo di Belo Horizonte“. E strettamente legata all’incontro, vi è una curiosa leggenda metropolitana riguardante gli inglesi…
Non tutti sanno che la Nazionale inglese non ha partecipato alle prime edizioni della Coppa del Mondo. Nonostante facesse parte della FIFA già dal 1906, una serie di divergenze con i rappresentanti causò la separazione delle parti nel 1928. Una delle principali cause fu l’idea di creare una competizione di calcio mondiale, proposta dal presidente della Federazione, Jules Rimet.
Secondo gli inglesi questa iniziativa avrebbe messo in crisi sia il torneo calcistico delle Olimpiadi, vinto per tre volte dai Three Lions, che il Torneo Interbritannico; venne anche criticato il “broken time payment“, ossia la regola di retribuire ai giocatori delle Nazionali un compenso in base alle presenze nelle maggiori competizioni. L’Inghilterra saltò quindi le prime edizioni della Coppa del mondo Jules Rimet, facendo il proprio esordio solamente nel 1950, quattro anni dopo essere ritornati nella FIFA.
Per gli USA diventò la terza presenza alla competizione mondiale, avendo mancato solamente l’edizione in Francia nel 1938. Nonostante il pubblico americano non seguisse molto il calcio, i risultati sorpresero tutti i tifosi del mondo; durante la prima competizione a Uruguay ’30 riuscirono a terminare il percorso al terzo posto, il miglior piazzamento della storia statunitense. L’entusiasmo però si spense subito al primo turno dell’edizione successiva, quando persero per 7-1 contro l’Italia, padrone di casa del torneo. Anche in Brasile quattro anni dopo faticarono a trovare il giusto ritmo, terminando il girone in ultima posizione con una sola vittoria…
Il 29 giugno 1950 si giocò la seconda partita del girone due, che vide scendere in campo Inghilterra e USA. La prima vinse il primo match contro il Cile, mentre gli americani dovettero inchinarsi di fronte ad una strabordante Spagna. I Three Lions arrivarono in campo con la convinzione di poter tranquillamente sconfiggere gli avversari di oltreoceano, ma la realtà fu ben diversa.
Gli statunitensi iniziarono l’incontro subendo un continuo attacco della formazione inglese, a dimostrazione di non essere tra le squadre più in forma. Sorprendentemente fu però l’attaccante americano Gaetjens a segnare il primo e unico gol della partita, al 38′ minuto. Grazie ad un potente colpo di testa riuscì a spiazzare il portiere inglese e buttare la palla in rete, scatenando la gioia dei tifosi sugli spalti.
Spinta dall’entusiasmo, la Nazionale USA iniziò il secondo tempo con grande grinta, facendo soffrire gli inglesi che sognavano la vittoria. Il match terminò con il risultato di 1-0 in favore degli americani che realizzarono un’impresa straordinaria, “rubando” punti ad una delle favorite per il titolo.
Lo scarso interesse della popolazione americana fece passare quasi inosservata l’incredibile vittoria della Nazionale, citata solamente dal giornalista Dent McSkimming. Le principali testate statunitensi considerarono la notizia del successo come una bufala, tanto che il segretario ufficiale della Federazione Americana dovette chiamare in Inghilterra per ottenere la conferma della veridicità del risultato.
Quando questo venne telegrafato oltreoceano, i giornalisti inglesi lo scambiarono per un errore di battitura, modificando il tabellino con la scritta 10-0 oppure 10-1, in proprio favore. Solamente alla comunicazione del risultato effettivo i quotidiani rettificarono gli articoli stampandoli sotto forma di necrologi, per sottolineare la pesante sconfitta. Nonostante il buffo equivoco, non ci sono conferme che si trattasse di un fatto realmente accaduto e al giorno d’oggi, lo si considera una leggenda metropolitana…
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