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Matilda – The Musical, recensione: La rivolta delle piccole grandi menti!

di Domenico Scala

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Matilda – The Musical, in catalogo su Netflix dal 25 dicembre, è un musical britannico diretto da Matthew Warchus e tratto da Matilde, romanzo per l’infanzia di Roald Dahl. La storia era già stata adattata nel 1996 da Danny De Vito, alla regia di “Matilda 6 mitica”, pellicola che conquistò la critica senza però raggiungere il successo commerciale sperato, pur divenendo col tempo un classico delle Feste. Nel cast del nuovo adattamento musicale troviamo l’esordiente Alisha Weir nei panni della protagonista, oltre a Lashana Lynch (la signorina Jennifer Honey) e, tra gli altri, una quasi irriconoscibile Emma Thompson nei panni della perfida preside Agatha Trunchbull. Ricordiamo infine che questo è l’adattamento audiovisivo dell’omonimo e pluripremiato musical teatrale del 2011, messo in scena dallo stesso Warchus, da Dennis Kelly e da Tim Minchin, che ne ha curato in particolare le musiche e i testi, riprendendoli poi anche in questo contesto.

Matilda – The Musical, prodotto ideale per le famiglie

“Matilda” è un musical perfettamente adatto alle famiglie, in special modo durante questo periodo di Feste. La pellicola si pone l’evidente obiettivo di rallegrare e intrattenere i più piccoli (ma non solo) in un paio d’ore caratterizzate da spensieratezza, musica e divertimento. Come se non bastasse, si spinge anche oltre il semplice adempiere al proprio dovere; la storia riesce a svolgere un ruolo anche pedagogico, portando in scena una morale non così scontata, forte anche del materiale cartaceo di partenza, certamente valido.

Protagonista della vicenda è una bambina della scuola primaria, ripudiata dai genitori e vessata dall’idiozia e dalla “cattiveria” che la circondano fin dalla nascita. La madre e il padre (quasi inconsciamente) non fanno altro che rifiutarla in quanto figlia e, in particolare, in quanto femmina. Nonostante ciò, Matilda dimostra ben presto di essere un’anima particolarmente sensibile e gentile, oltre che una mente estremamente brillante ed empatica. E sarà proprio questo aspetto del suo carattere ad impedire agli ottusi genitori di comprendere il materiale umano con cui hanno a che fare; viceversa, la passione sfrenata per la lettura e la fervida immaginazione della ragazzina la porteranno ad avvicinarsi moltissimo all’amorevole maestra Jennifer Honey, che più di una volta si ritroverà a farne le veci.

 

Matilda

Emma Thompson/Agatha Trunchbull

Nell’esatto momento in cui la protagonista farà il suo esordio a scuola, dovrà subito fare i conti con la perfida (e a dir poco surreale) preside Agatha Trunchbull. Il personaggio è volutamente molto sopra le righe; ex olimpionica di lancio del martello, nonché integerrima dirigente dell’istituto scolastico, è particolarmente dedita ad una disciplina rigidissima e ad un’educazione scolastica senza macchia alcuna. Ai limiti della denuncia penale! A questo proposito, vi segnaliamo la grandissima interpretazione (anche nelle parti cantate) di Emma Thompson, che ancora una volta dimostra tutta la sua bravura e versatilità, già ampiamente apprezzate nel corso della sua lunga carriera artistica e professionale.

 

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Matilda – The Musical: interpretazioni e note attoriali

Restando in tema interpretazioni, un plauso va anche alla piccola protagonista Alisha Weir. Scelta di casting che si è rivelata particolarmente azzeccata, con quest’esordiente che se l’è cavata in maniera più che egregia tanto nel canto (e nel ballo) quanto nel recitato. Siamo sicuri che, continuando a studiare, per lei potrebbe anche delinearsi un futuro roseo nel settore dell’intrattenimento. Accanto lei poi non sfigurano tutti gli altri bambini coinvolti nel progetto, che hanno svolto la doppia funzione di supporto al cast principale e di “corpo di ballo” per tutte le sequenze (di grande impatto!) girate all’interno dell’edificio scolastico. Facciamo un nome su tutti; quello di Charlie Hodson-Prior, il “cicciottello” Bruce Bogtrotter!

Anche Lashana Lynch (la Maria Rambeau del Marvel Cinematic Universe) ha avuto modo di trovare una dimensione a lei evidentemente congeniale nel ruolo della dolce signorina Jennifer Honey; la giovane maestra nel corso della pellicola si ritroverà ad essere molto più vicina di quanto si possa pensare a Matilda, e non soltanto da un punto di vista affettivo. La crescita emotiva della protagonista nel corso della vicenda è legata infatti a doppio filo alla storia personale della sua educatrice…

 

Matilda

Considerazioni finali

Insomma, “Matilda – The Musical” è un remake/reboot a nostro avviso riuscito forse addirittura meglio del film originale, per quanto il paragone non sia del tutto lecito. Certamente l’opera coglie in pieno l’essenza e lo spirito pedagogico del romanzo da cui è tratta, e lo adatta al meglio possibile nel contesto di un musical destinato principalmente ad un pubblico di famiglie e di giovanissimi, senza particolari pretese di sorta.

Pro:

  • La leggerezza e la spensieratezza che caratterizzano il tutto. Nonostante il target piuttosto basso, la pellicola non si risparmia di far sorridere anche gli adulti in più di un momento, in particolare nell’esilarante e tenerissima (per quanto surreale) sequenza d’apertura.
  • L’ottima interpretazione di Emma Thompson; la sua Preside Trunchbull è ironicamente perfida. Siamo sicuri si farebbe odiare da qualunque bambino per la sua insensata stupidità!
  • La protagonista Alisha Weir e, più in generale, tutto il cast di bambini.
  • Le coreografie. Per quanto anche qualche canzone originale meriterebbe una menzione, è soprattutto la parte coreografica a saltare all’occhio. Particolarmente riuscite le sequenze all’interno del perimetro scolastico.
  • La gestione dei poteri di Matilda. Per quanto la protagonista dimostri di essere effettivamente telecinetica (proprio come nella precedente pellicola), quest’abilità non ha una reale rilevanza, anzi risulta marginale; la storia preferisce a ragion veduta concentrarsi sul ben più importante “potere” di una mente brillante, sensibile ed empatica.

Contro:

  • L’adattamento italiano del testo delle canzoni. Ancora una volta, in prodotti di questo tipo le canzoni perdono tanto rispetto alla versione in lingua originale.
  • Il rapporto qualità/quantità delle canzoni; per quanto un paio siano davvero di buona fattura, sono poche in relazione al gran numero di parti cantate presenti nelle due ore di visione.
  • Una parte centrale fin troppo lenta, lunga e prolissa.

Ecco a voi il trailer ufficiale del film!

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