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Le origini del presepe, un simbolo del Natale

di Enea Bacciocchi

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Il presepe è ormai da centinaia di anni un simbolo del Natale, insieme all’albero e tutto ciò che porta la festività del 25 dicembre. Non tutti però conoscono la storia di questa piccola casetta che raffigura la nascita di Gesù, e oggi la Redazione di Nasce, Cresce, Ignora è qui per proporvi un approfondimento a riguardo.

Partendo dal principio, la parola presepe deriva dal latino praesaepe ed è formata da prae (davanti) e saeps (recinto). In chiave moderna, la traduzione è quindi davanti al recinto , che vuole simboleggiare un luogo come una mangiatoia. Come tutti sappiamo infatti, il luogo di nascita secondo la tradizione viene identificato come una stalla, o addirittura una grotta.

Quando è stato inventato il presepe?

Erroneamente, si crede che l’inventore di questa rappresentazione sia San Francesco D’Assisi, che realizzò il primo presepe nel lontano 1223. Dopo un viaggio a Betlemme, Francesco rimase colpito dalle rappresentazioni liturgiche che rappresentavano proprio la nascita di Cristo e tornato in Italia, si recò dal Papa del tempo Onorio III per proporgli di ripetere quanto visto anche nel Bel Paese.

Ovviamente la risposta fu negativa e il santo fu costretto a celebrare la messa in una grotta naturale. Per l’occasione, il luogo fu ornato di fiaccole e venne posta una mangiatoia con un bue e un asino: da qui deriva l’iconografia classica che troviamo a Natale in ogni presepe.

Per l’ufficiale rappresentazione con le statuette, bisogna invece aspettare 60 anni, quando nel 1283, Arnolfo Di Cambio realizzò le prime otto statuette in marmo. Ovviamente, oltre a Gesù, gli altri personaggi erano Maria, Giuseppe, i due animali e i tre re Magi. Il 6 gennaio infatti, giorno dell’Epifania, è tradizione che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre arrivino in prossimità della grotta a celebrare la nascita di Gesù…

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