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Ischia, evade dai domiciliari: “con mamma non ci sto, meglio in carcere”

di Giorgio Stanga

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Siamo a Ischia, e protagonista di questa vicenda è una 23enne residente a Pozzuoli. La donna, che si trovava in detenzione domiciliare, in attesa del processo che la vede coinvolta, si è presentata in caserma chiedendo di essere trasferita in cella. Era stata infatti trovata dai Carabinieri di a Casamicciola, sull’isola di Ischia, con un chilo di hashish.

Vista la richiesta, i militari hanno deciso di tenerla nelle proprie camere di sicurezza fino all’udienza davanti al giudice.

La vicenda che ha portato all’arresto della giovane

Come riportato da TGCOM24, tutto ha inizio quando i militari del nucleo di Ischia sottopongono ad alcuni controlli una 23enne. La donna, che risulta incensurata, dice di essere sull’isola per svago, anche se le risposte, spesso vaghe, non convincono i Carabinieri. Effettuando alcuni controlli viene trovata in possesso di 10 panetti di hashish, per un peso complessivo di un chilo; la droga era nascosta nella borsa a tracolla.

Vista la quantità, viene posta in detenzione domiciliare nella sua residenza di Pozzuoli, in attesa del processo penale.

Una famiglia già conosciuta alle Forze dell’Ordine

Vista la reputazione della famiglia, i militari decidono di perquisire l’appartamento dove la giovane vive con la madre e con il fratello, già sottoposto a detenzione domiciliare. Dalla perquisizione, i carabinieri hanno trovato una pistola semiautomatica Beretta calibro 7,65, che è stata sottoposta a sequestro.

Così il fratello viene, in contemporanea, portato in carcere, mentre la sorella viene posta ai domiciliari. Domiciliari che però non durano a lungo, in quanto la giovane si reca poco dopo in caserma, con la richiesta di essere messa in cella: preferisce il carcere, piuttosto che stare con la madre!

“Non andiamo proprio d’accordo, non ci posso stare”.

I carabinieri, informata l’autorità giudiziaria delle incompatibilità caratteriali tra madre e figlia, manterranno la donna nelle camere di sicurezza fino al giorno del processo.

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