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Haaland e l’inizio di stagione surreale per il giovane fenomeno norvegese

di Alessandro Colepio

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Quando in estate Erling Braut Haaland si è trasferito dal Borussia Dortmund al Manchester City, era circondato da un certo scetticismo. Le doti del calciatore erano innegabili, ma molti pensavano che un attaccante così “grosso e sgraziato” avrebbe fatto fatica a trovare ritmo nell’elegante gioco di Guardiola.

Inoltre, la maggior parte dei media inglesi erano sicuri che l’impatto con la Premier League avrebbe richiesto un periodo di ambientamento molto lungo e complicato. C’era addirittura chi aveva previsto che Julian Alvarez gli avrebbe soffiato il posto da centravanti, nonostante i quasi 80 milioni di euro spesi dal City per rilevare il norvegese dal Dortmund.

A tutte queste critiche, il 22enne ha risposto nell’unica lingua che conosce: quella del gol. Da quando è arrivato, Haaland ha messo a ferro e fuoco le difese d’Inghilterra e d’Europa, con una media gol per partita che farebbe impallidire qualsiasi altro giocatore. Ecco i numeri del surreale inizio di stagione del giovane fenomeno Sky Blue

I numeri dell’inizio stagione di Haaland

11 gol in 7 gare di Premier League e 3 in 2 sfide di Champions. Da quando è arrivato alla corte di Guardiola, l’ex Dortmund non è rimasto a secco praticamente mai. Le uniche squadre a non aver subito reti dal norvegese sono il Liverpool, affrontato all’esordio nella gara valida per il Community Shield, e il Bornemouth alla seconda giornata di campionato.

Da lì Haaland non si è più fermato, segnando gol a raffica in ogni modo: di piede, di testa, su rigore, di “rapina” o in acrobazia; per Erling non fa differenza, perché alla fine la palla finisce sempre in porta.

Guardiola ha rinunciato ad un uomo in fase di costruzione, ma ha aggiunto alla sua squadra l’elemento che forse mancava più di tutti: un bomber di razza. Le qualità del norvegese sono esaltate dalla classe di De Bruyne e compagni, capaci di servirlo con precisione ogni volta che il treno con la numero 9 parte verso la porta.

Il norvegese è a caccia di record

Le sue statistiche da capogiro sono una cosa mai vista prima nella storia del calcio. Neanche Messi e Ronaldo alla sua età (22 anni) avevano questi numeri. Attualmente, Haaland ha avuto bisogno di 37 tiri per segnare i suoi 14 gol, con una percentuale realizzativa del 38%. Se dovesse continuare su questa media, supererebbe ampiamente le percentuali di CR7 (19%) e Messi (22%) nelle loro migliori stagioni…

Il 22enne del City batte anche le due divinità degli ultimi 15 anni in un altro dato particolarmente significativo. Nei primi 6000 minuti di carriera, infatti, Ronaldo aveva segnato 17 gol, Messi 40 e Haaland 73. Tradotto: il norvegese tocca pochi palloni ma ha una capacità di realizzazione straordinaria, e anche se gli dovesse capitare solo un’occasione per partita, ha la freddezza di riuscire a trasformarla in gol.

Erling Haaland (@Shutterstock)

Il Manchester City ha quindi trovato il suo bomber, e ora punta dritto alla vittoria della Champions League. Per essere sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo continua a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.

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