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Fallout Story, terzo episodio: il culmine della crisi e la Guerra in Alaska. Diario di un mondo agli sgoccioli

di Emanuele Spinella

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Ed eccoci approdati al terzo episodio di Fallout Story, la nostra rubrica dedicata la mondo e alla lore dietro a Fallout, la celebre serie di sparatutto targata Bethesda Studios! Una serie che, come abbiamo visto negli episodi precedenti, presenta una story-line inedita e personale, che si discosta dalla reale storia del mondo così come la conosciamo. Ed è proprio tramite questa rubrica che, noi di NCR, ci siamo proposti di fare un recap generale di questo racconto, andando ad analizzare i fatti accaduti all’interno del mondo di Fallout e, dove possibile, cogliendo i parallelismi con il nostro.

Già, perché, pur essendo una semplice opera di fantasia, gli spunti di riflessione all’interno della saga sono parecchi e degni di nota. Soprattutto se si tiene in considerazione il particolare periodo che stiamo vivendo. Che altro dire, allora? Si parte!

Il petrolio, la guerra e la pandemia: ecco dove ci eravamo lasciati

Come mostrato nel corso dei precedenti episodi, le differenze tra il mondo di Fallout e il nostro iniziano a farsi significative già a partire dalla fine degli anni’60. È proprio nel 1969, infatti, che nella serie assistiamo alla nascita delle 13 Grandi Repubbliche Americane, potenti Stati che godono di un ampia indipendenza politica che, negli anni’50 del 2000, daranno il via alla Guerra in Messico. Una guerra, così come quella messa in atto dagli Stati Europei in Medio Oriente, che ha come principale obiettivo quello di accaparrarsi i pozzi petroliferi dello stato invaso.

Quello che il mondo sta infatti vivendo, è un periodo contrassegnato da una forte crisi energetica, riguardante in particolare i combustibili fossili, che segna l’inizio di una nuova era di devastazione e di dolore per il pianeta. Attentati, bombe atomiche, una società che crolla su sé stessa. La mancanza di petrolio ha fatto piombare l’umanità in un baratro da cui sarà molto difficile risollevarsi.

 

fallout

 

Ma si sa: non c’è due senza tre. E così, oltre alla mancanza di petrolio e alla guerra, la terra deve fare fronte anche ad un’altra minaccia, ossia alla pandemia causata dal rilascio del Limit-115, un mortale virus creato in un laboratorio statunitense e oggetto di un errore nel corso di una missione di recupero da parte di un gruppo di spie cinesi (siamo al 5 marzo del 2052). Il risultato, a questo punto, appare scontato: un’altra spietata scia di morti e un clima di forte tensione tra USA e Cina. Ma questo non è che l’inizio della fine.

La crisi tocca il culmine: la fine delle risorse e del traffico su strada

Quando infatti sembra che le cose non possano andare peggio di così, la crisi energetica tocca il suo culmine. Siamo nel 2060: i pozzi petroliferi in Medio Oriente sono ormai completamente prosciugati e il petrolio è diventato un bene talmente prezioso da non poter essere più utilizzato per gli spostamenti tramite auto. Cosa che, di fatto, segna la conclusione della Guerra in Medio Oriente e, insieme ad essa, la completa fine del traffico su strada, con il mondo che, adesso più che mai, ha l’aspetto di un pianeta ostile e totalmente agli sgoccioli.

Ovviamente, quella a cui siamo di fronte è la classica trasposizione del futuro distopico dal carattere post-apocalittico che, ormai, ci siamo abituati a conoscere nel corso dei tanti sparatutto fantascientifici prodotti nel corso di questi anni. Tuttavia, è però anche vero che, proprio perché basata su tematiche e argomenti di discussione estremamente attuali (come appunto la crisi energetica, l’atrocità della guerra e la pandemia), la storia del mondo di Fallout può in qualche modo rappresentare uno spunto di riflessione su quello che è il nostro presente. E lo fa offrendoci una visione spietata di quello che potrebbe essere il nostro futuro.

Una nuova speranza: l’invenzione della Cella a Fusione

Comunque sia, per quanto devastato, il mondo non è ancora pronto a mettere la parola fine sull’esistenza del genere umano, e la storia che si prospetta davanti a noi è ancora lunga e impervia. Inoltre, come sappiamo, per quanto infantili e “cazzoni”, noi uomini possediamo dentro di noi un naturale rifiuto verso la morte. Cosa che, se unita ad una mente brillante, può portare a incredibili risultati.

Ed è infatti proprio in virtù di tali caratteristiche che, sempre nel corso degli anni’60 del 2000, gli scienziati americani riescono a dare vita a due incredibili invenzioni, capaci di donare nuova speranza al mondo. Stiamo ovviamente parlando dell’Armatura Atomica (la celebre armatura divenuta un vero e proprio simbolo della saga) e, soprattutto, della Cella a Fusione. Ma di cosa si tratta, con precisione?

 

Fallout

 

Introdotta in Fallout 4, la Cella a Fusione è un particolare strumento che permette la creazione di energia pulita tascabile tramite la fusione nucleare di due diversi elementi. Un’invenzione incredibile, che, almeno in teoria, rappresenta una valida alternativa al petrolio, e con essa una soluzione alla grande crisi energetica che sta colpendo il mondo. Nonostante ciò, la questione non è così semplice. Essendo infatti solo una tecnologia sperimentale, servono anni e anni prima che l’energia prodotta dalle Celle a Fusione possa rimpiazzare completamente il petrolio. Cosa che rende tali strumenti molto rari in Fallout 4.

Chi la fa, l’aspetti: la rottura dei rapporti tra Usa e Cina e la Guerra in Alaska

Di questo fatto non sono però a conoscenza i Cinesi, i quali, messi alle strette dalla mancanza di risorse, nel 2066decidono di invadere l’Alaska, che rappresenta il principale (e ormai unico) fornitore di petrolio degli USA. Per tale motivo, già durante la seconda metà degli anni’50, gli Americani avevano rafforzato le loro difese in tale territorio, andando a formare la cosiddetta Linea Difensiva di Anchorage (la capitale).

Tuttavia, dopo la scoperta della Cella a Fusione e ignari delle tempistiche dietro al progetto, la Cina è convinta che gli Stati Uniti non reagiranno e iniziano il combattimento, segnando in tal modo la completa rottura dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. Un errore a dir poco madornale. Ci vuole poco, infatti, prima che gli USA rispondano. E lo fanno mandando in campo niente meno che i loro T-45, il primo devastante modello di Armatura Atomica (alimentata proprio dalle Celle a Fusione) mai creato. In un’attimo, quella che agli occhi della Cina doveva essere una veloce spedizione di conquista, si era trasformata in una feroce guerra all’ultimo sangue. L’ultima di una lunga serie…

 

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Gli anni’60 del 2000: diario di un mondo agli sgoccioli

La fine del traffico su strada, un mondo lacerato dalle esplosioni atomiche e, sullo sfondo, l’ombra di una nuova e crudele guerra. Sebbene contrassegnati dall’invenzione della Cella a Fusione, gli anni’60 del 2000, nella story-line di Fallout, ci forniscono senza dubbio l’immagine di un mondo agli sgoccioli, dove nessuno può dirsi realmente al sicuro. Un mondo dove, incredibilmente, gli uomini non sembrano avere ancora imparato dai loro errori, e si danno nuovamente battaglia l’un l’altro, spargendo sangue e morte.

Quella messa in atto dalla Cina nei confronti degli Stati Uniti, sarà infatti una guerra lunga e molto dolorosa, che andrà a ledere anche Stati terzi, primo fra tutti il Canada. Per questo, però, dovremo aspettare il prossimo episodio. Non mancate!

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