Facebook e Instagram potrebbero essere quasi arrivate al capolinea in Europa, almeno secondo alcune indiscrezioni online già da qualche mese e confermate ulteriormente nelle ultime ore. Pare infatti che Meta stia valutando di decretarne la chiusura nel caso in cui non possa più scambiare dati con gli USA. Questo perché tutte le applicazioni del gruppo Meta dipendono molto dagli annunci pubblicitari mirati. E gli annunci vengono proposti agli utenti in base ai dati che vengono “collezionati” nei server sparsi per il mondo.
Fino a qualche anno fa la norma prevedeva lo scambio di dati tra i server delle varie applicazioni del gruppo Meta. E queste informazioni dai data center europei arrivavano poi negli USA per elaborare per l’appunto i famosi annunci pubblicitari mirati. Tutto questo però potrebbe cambiare nei prossimi mesi. E se dovesse interrompersi questo scambio, a quanto pare Meta potrebbe valutare di chiudere Facebook e Instagram nei Paesi dell’Unione Europea.
Il meccanismo di pubblicità mirate potrebbe infatti essere bruscamente interrotto. Ma per comprenderne meglio le motivazioni dobbiamo tornare al 2011. Quell’anno l’avvocato e attivista austriaco Maximilian Schrems ha “rivelato” l’esistenza di una raccolta da più di 1000 pagine contenente informazioni sulla sua persona che Facebook aveva conservato negli anni, anche se lo stesso Schrems aveva provveduto a cancellarle.
L’attivista nel 2013 ha poi denunciato formalmente Facebook Ireland Ltd per impedire che l’azienda continuasse a trasferire dati dall’Europa agli USA. L’azione di Schrems ha prodotto due diverse sentenze, nel 2015 e nel 2020, note come Schrems I e II. Queste ultime hanno sostanzialmente dichiarato “invalidi” i diversi accordi per la gestione della privacy tra l’UE e gli USA che avevano sempre permesso lo scambio di dati a scopo commerciale tra i due continenti.
Lo scambio di dati tra Europa e Stati Uniti però non è cessato, anche se già nel settembre 2020 la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) aveva indicato al gruppo Facebook di interrompere questa procedura.
Al momento la Commissione irlandese resta ancora incerta sulla validità dello scambio di dati tra Europa e Stati Uniti da parte di Meta e di altre compagnie (come Google). E passerà ancora del tempo prima di una decisione definitiva.
Non resta dunque che attendere la decisione dell’Irlanda in tal proposito, e capire se effettivamente avrà conseguenze sul rapporto tra Meta e le sue diverse applicazioni negli Stati europei. Certo è che le cose per il gruppo Meta non partono nel migliore dei modi e l’ipotesi di un addio all’Europa rimane possibile, seppur improbabile. Perdere una fetta di mercato tanto grande sarebbe una vera e propria mazzata per i conti del gruppo.
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di Domenico Scala
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