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ESA, diffuse le prime 5 immagini del rivoluzionario telescopio Euclid

di Enrico Tiberio Romano

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L’ESA, European Space Agency, ha presentato le prime 5 spettacolari immagini che arrivano da Euclid, il telescopio rivoluzionario che è destinato a cambiare la nostra conoscenza e percezione dell’universo. A questa missione da ben 1,4 miliardi di euro l’Italia collabora in modo importante e ci troviamo di fronte solo ad un assaggio di quello che potrà arrivare nel prossimo futuro.

Le immagini diffuse dall’ESA

Galassie sconosciute e lontanissime, un ammasso di stelle catturato in un colpo d’occhio come non era mai accaduto e insiemi di pianeti visti penetrando le nebulose che li nascondono, sono solo alcune delle meraviglie che il potentissimo telescopio Euclid è riuscito a catturare. E siamo solo all’inizio. La rivoluzionaria tecnologia promette di cambiare per sempre la consapevolezza di ciò che ci circonda e di fugare alcuni dei dubbi che attanagliano la comunità scientifica.

Giuseppe Racca, responsabile della missione per l’Agenzia spaziale europea ha così commentato:  “Le cinque immagini sono state selezionate fra le circa 4mila finora arrivate e sono più di 30mila quelle attese nei sei anni di vita operativa del telescopio spaziale”. 

 

ESA Euclid photo via X

 

Questo potente strumento fornirà un importante aiuto nell’ambito dello studio della materia oscura e dell’energia oscura che compongono gran parte dell’universo e che ad oggi sono quasi totalmente sconosciute.  Lo stesso Racca spiega: “L’immagine dell’ammasso del Perseo comprende una quantità sufficiente di galassie perché gli esperti pensino che sia possibile correlare la distribuzione della materia oscura: un tale insieme di galassie non potrebbe essere tenuto insieme se non ci fosse una presenza di materia molto più grande di quella che si vede, ossia la materia oscura”.

Le applicazioni di Euclid però non riguarderanno solo la cosmologia ed anzi sarà possibile apprendere nel dettaglio elementi di tutti gli ambiti dell’astronomia, come dimostra l’immagine della nebulosa Testa di cavallo. La sensazione è dunque quella di trovarsi di fronte alle prime dimostrazioni del potenziale di quest’innovativa tecnologia.

 

(CREDITI IMMAGINI: ESA)

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