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Egitto, ritrovate in due tombe 9 teste di coccodrillo mai viste prima

di Melissa Marocchio

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Il 25 dicembre sono state ritrovate nove misteriose teste di coccodrillo all’interno di due tombe egizie. A ritrovarle è stato un gruppo di ricercatori polacchi del Centro di archeologia mediterranea dell’Università di Varsavia che ha ammesso di non aver mai trovato nulla di simile prima. Le teste erano sepolte all’interno delle due tombe ormai da millenni e i ricercatori le hanno rinvenute durante gli scavi nella necropoli di Tebe. Il sito è situato presso le città di Karnak e Luxor, lungo il corso del Nilo.

Una scoperta inconsueta

Gli stessi archeologi che hanno preso parte allo scavo, supervisionati dal professore Patryk Chudzik, nell’articolo pubblicato sul “Journal of African Archaeology” hanno definito questo ritrovamento “unico nel suo genere”, “un mistero”. Le nove teste di coccodrillo di grandi dimensioni, risalenti a più di 4000 anni fa, facevano parte di un corredo eccezionale per due tombe egizie. Gli archeologi le hanno rinvenute avvolte in panni di lino e, senza tuttavia essere state sottoposte a nessun processo di mummificazione, si sono conservate quasi perfettamente.

Si tratta di una scoperta insolita, in particolare perché gli archeologi erano ormai abituati a rinvenire coccodrilli all’interno dei templi e non all’interno delle tombe. Inoltre, i ricercatori si sono ritrovati davanti frammenti di cranio e mandibole disposti secondo un ordine preciso. Una volta ricomposti, i frammenti creavano le nove teste di coccodrillo e ciò potrebbe spiegare la loro presenza all’interno delle tombe di due funzionari di alto rango: potevano essere parte di un rito funerario.

La necropoli nella quale è avvenuto il ritrovamento è la necropoli di El-Asassif, oggetto degli scavi del gruppo polacco dal 2013. Solo negli ultimi tempi però i ricercatori si sono concentrati su queste due tombe in particolare. Il primo sarcofago apparteneva a “Cheti” dignitario di corte vissuto durante il regno del faraone Nebhepetra Mentuhotep II (2055-2002 a.C.); l’altro invece rimane anonimo ma deve essere comunque appartenuto ad un alto-membro dei funzionari reali.

Un’altra scoperta eccezionale nel mondo archeologico.

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