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Caltanissetta: i cani non lo lasciano dormire, uomo denuncia il vicino

di Lorenzo Peratoner

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Cosa fareste se uno o più cani del vicinato, in piena notte, continuassero imperterriti a emettere fastidiosi guaiti? Come riportato anche da TGCOM24, a Caltanissetta un uomo non è ricorso a mezze misure e ha direttamente fatto causa al suo vicino, vincendo. Vediamo i dettagli della vicenda, che, tra latrati e guaiti, nasconde qualcosa in più oltre alla semplice impossibilità di dormire…

Caltanissetta: il licenziamento e il giudizio della Corte

“Cupi ululati, nonché continui e fastidiosi guaiti, specie nelle ore notturne e di riposo“, così recita una parte della denuncia esposta da un vicino, ormai esausto dalla privazione del sonno. Il mancato riposo, infatti, può portare a delle pericolose conseguenze all’organismo, che poi si riflettono nella vita quotidiana. Una di queste è l’indebolimento del sistema immunitario, rendendo il corpo più vulnerabile alle malattie. La persona che ha fatto causa, addita proprio a questo, insieme allo stress, il licenziamento dal suo lavoro, dovuto ai troppi giorni di malattia. Di fronte a questa accusa, i proprietari dei cani si difendono affermando che “non è possibile provare che l’uomo sia stato licenziato” per quel motivo.

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha dato ragione alla “vittima”, in quanto secondo i giudici: “Il mancato riposo notturno può provocare danni alla salute“. I proprietari sono quindi obbligati a risarcire la persona che ha esposto denuncia e pagare 2.700 euro di spese di giudizio. Sul merito si è anche esposta la Cassazione, la quale ha confermato il giudizio della Corte d’Appello, in quanto la norma in merito parla chiaro:

Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a 3 mesi, o con l’ammenda fino a euro 309. Si applica l’ammenda da 103 a 516 euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità

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