di Domenico Scala
Auto a benzina? Dal 2035 non saranno più in commercio! Stesso discorso anche per le auto a diesel. È questa la decisione del Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria; dal 2035 non potranno più essere vendute auto che sfruttano queste tipologie di carburanti. La proposta della Commissione Europea è stata approvata a maggioranza (339 i sì, 249 i contrari e 24 gli astenuti), con i voti contrari che avevano invece presentato un emendamento per la riduzione del 90% delle emissioni. Possiamo leggerlo sulle pagine online del Corriere della Sera.
Auto a benzina? Non più! La svolta storica
L’Europa decide quindi di intraprendere una strada ambiziosa per arrivare il prima possibile ad una mobilità stradale “green”; dal 2035 tutte le auto nuove e i veicoli commerciali leggeri non potranno essere alimentati a benzina, diesel o gpl, e dovranno essere ad emissioni zero. “Con questi standard stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche. Inoltre l’acquisto di auto a emissioni zero diventerà più economico per i consumatori”, ha detto il relatore della proposta, l’olandese Jan Huitema. È passato invece l’emendamento bipartisan firmato dagli eurodeputati italiani per prolungare fino al 2036 la deroga per i piccoli produttori di auto, al fine di proteggere la produzione di supercar nella “Motor valley” dell’Emilia-Romagna.
Montano già le prime polemiche
Inutile dire che la scelta europea produce nuove spaccature nella maggioranza di Governo italiana. Molto critica la Lega: “Uno schiaffo a migliaia di lavoratori sacrificati sull’altare dell’ideologia “green”. Questa scelta non porterà alcun vantaggio nella tutela ambientale e ci renderà ancora più dipendenti dalla Cina“. Parere negativo anche da Tajani, di Forza Italia: “Abbiamo scoperto che il Partito Democratico è contro i lavoratori”. Lancia l’allarme anche l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, secondo cui “sono 70mila i posti di lavoro a rischio nell’industria automotive italiana, legata alla produzione di componenti che non serviranno per l’elettrico”. I sindacati chiedono che parta subito un confronto con il Governo e le imprese per affrontare “una transizione epocale che va governata, se non si vuole rischiare la perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Sicuramente una svolta importante dal punto di vista ambientale, ma che potrebbe avere pesanti strascichi economici per diversi Paesi e per le case produttrici. Senza contare che, al momento, anche lo smaltimento delle batterie è parecchio inquinante. E voi, cosa ne pensate? Una decisione tanto drastica era inevitabile?
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