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Auto fermata dalla polizia ma… guidava da sola!?

di Domenico Scala

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Un’auto fermata dalla polizia ha generato più di qualche sorriso, oltre che qualche perplessità. Il fatto è avvenuto a San Francisco (Stati Uniti). L’auto in questione aveva i fari spenti, e quando l’agente è arrivato davanti la macchina, la sorpresa. Non c’era nessuno al volante! Si trattava infatti di una vettura a guida autonoma e non è ancora chiaro cosa non abbia funzionato nel sistema di accensione dei fari. La cosa è preoccupante perché i veicoli senza pilota sono autorizzati a circolare soltanto dalle 22 alle 6 del mattino, il che ovviamente rende i fari piuttosto importanti.

Auto innovativa ma problematica?

La scena è stata quindi piuttosto comica perché dopo aver fermato la Chevy Bolt driverless il poliziotto si è affacciato al finestrino, ha cercato di aprire la porta ma niente. E mentre tornava indietro verso la sua auto di servizio la macchina a guida autonoma è ripartita di scatto. Sembrava l’inizio di una fuga con annesso inseguimento, invece la vettura senza pilota stava semplicemente andando a fermarsi in un posto più sicuro, lontano dal traffico. La vettura è realizzata dalla Cruise, una filiale di General Motors, ed è usata per un servizio di taxi sperimentale, dedicato ai suoi dipendenti. Tuttavia, nei propositi dell’azienda questa tipologia di auto sarà presto disponibile anche per l’intera popolazione di San Francisco. E la realizzazione del progetto è possibile grazie all’alta tecnologia utilizzata per questo tipo di veicoli autonomi, la LIDAR.

Per ora la Cruise non è andata incontro a sanzioni di alcun tipo, ma è stata aperta un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Come ha confermato il portavoce di Cruise Aaron McLear al portale statunitense The Verge, il taxi non è andato via per fuggire dalla polizia ma per cercare un luogo più sicuro dove accostare. McLear ha poi aggiunto che Cruise ha anche già provveduto a risolvere il problema dopo l’episodio. “Lavoriamo a stretto contatto con l’SFPD su come interagire con i nostri veicoli e disponiamo di un numero di telefono dedicato da chiamare in situazioni come questa”.

Il precedente

Nel frattempo tutto il mondo hi-tech resta un po’ con il fiato sospeso per capire come finirà questa storia, e se porterà ad eventuali significativi sviluppi. Nel 2018, infatti, un veicolo a guida autonoma Uber ha investito un uomo in bicicletta lungo una strada di Tempe, in Arizona. Le indagini successive condotte dal National Transportation Safety Board (NTSB) dimostrarono che Uber aveva disattivato il sistema di frenata di emergenza, fabbricato da Volvo, per impedire qualsiasi interazione con il software di guida autonoma. Non è chiaro se ciò abbia contribuito all’incidente, tuttavia rende evidente che veicoli del genere possono celare pericolose incognite. Stephen King sarebbe fiero di loro probabilmente! Nuovo materiale per qualche libro dell’orrore.

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