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Armi nucleari: no secco di Germania e Cina a un loro utilizzo

di Francesco Greco

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È ormai da Febbraio che le tensioni tra Russia e Occidente continuano ad aumentare a causa della guerra in Ucraina e non accennano a diminuire in tempi brevi. Dopotutto, non sono di troppo tempo fa le dichiarazioni del presidente russo Putin in merito all’utilizzo di armi nucleari, in cui si diceva pronto a tutto “per proteggere il proprio Paese”. Tuttavia, a ribadire la contrarietà all’utilizzo del nucleare, ci hanno pensato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente cinese Xi Jinping, in un bilaterale tenutosi nel Paese asiatico.

Ucraina e armi nucleari

Proprio per oggi era fissata la riunione tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Xi Jinping a Pechino, per discutere di politica estera; un’incontro importante, vista l’assenza di un leader del G7 in Cina da poco prima della pandemia di Covid-19. Scholz ha chiesto al presidente cinese di usare la sua influenza sulla Russia per porre fine a “questa guerra d’aggressione” ai danni dell’Ucraina. “Questo riguarda la necessità di rispettare i principi della Carta dell’Onu che tutti abbiamo sottoscritto. Si tratta di principi come quello della sovranità e dell’integrità territoriale, importanti anche per la Cina“.

Altrettanto importanti sono state le dichiarazioni del cancelliere, riguardanti l’utilizzo di armi atomiche in caso di peggioramento del conflitto in Ucraina: “Qui in Cina tutti sanno che un’escalation della guerra in Ucraina avrebbe conseguenze per tutti noi. Ecco perché è molto importante per me sottolineare che tutti dicono chiaramente che un’escalation attraverso l’uso di un’arma nucleare tattica è esclusa“. Da parte sua, il presidente cinese ha rimarcato e invitato la comunità internazionale a “rifiutare l’uso e la minaccia delle armi nucleari (…) per prevenire una crisi nel continente eurasiatico“.

Xi Jinping ha inoltre sottolineato la necessità di ricostruire le linee di approvvigionamento energetico e alimentare, entrambe fondamentali, interrotte dal conflitto scatenato dall’invasione russa. Insomma, ambedue le parti hanno lanciato appelli che si spera non rimangano inascoltati.

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