fbpx Acque profonde, la recensione: un thriller soporifero
Cinema & Serie TV

Acque profonde, la recensione: un thriller soporifero

di Gabriele Di Nuovo

Condividi con chi vuoi

Disponibile su Amazon Prime Video dal 18 marzo, “Acque profonde” è il ritorno alla regia di Adrian Lyne. Nel cast troviamo Ben Affleck, Ana De Armas, Lil Rel Howery, Finn Wittrock e Jacob Elordi.

Adattamento del romanzo omonimo del 1957 di Patricia Highsmith, “Acque profonde” vede il ritorno alla regia di Adrian Lyne dopo 20 anni dal suo ultimo film. Il regista ritorna a lavoro con un sottogenere del thriller che in precedenza lo portò al successo. Ma questo ritorno al passato, ha offerto un buon film allo spettatore? Se le premesse possono apparire interessanti e sapere che la sceneggiatura è firmata da Sam Levinson, creatore della serie di successo HBO “Euphoria” (trovate qui la nostra recensione), “Acque profonde” purtroppo è uno scialbo tentativo di riportare in auge il thriller erotico.

Un matrimonio problematico

Vic (Ben Affleck) e Melinda (Ana De Armas) sono un’influente coppia di New Orleans. La loro vita coniugale viene messa in pericolo dai flirt extra-coniugali di Melinda. Questo porterà alla nascita di provocazioni e giochi psicologici che spingeranno i due in situazioni difficili da gestire, tra cui un omicidio. Da questa premessa, “Acque profonde” cerca di mettere in scena una storia fatta di tradimenti e inganni.

Ma la pellicola di Adrian Lyne fallisce su tutti i fronti. A pagarne maggiormente le conseguenze è il suo genere di appartenenza: il thriller erotico. Sottogenere ormai scomparso da tempo, la pellicola cerca di riportarlo in auge, fallendo miseramente e portando così “Acque profonde” nel profondo dimenticatoio personale dello spettatore.

Un sottogenere ormai obsoleto

Il più grande difetto della pellicola è nel suo genere di riferimento. “Acque profonde” cerca di mantenere un ritmo da thriller, ma non riesce mai a creare tensione per tutta la sua durata. Il susseguirsi delle situazioni può apparire ripetitivo e piatto. Inoltre lo spettatore dovrebbe essere davanti ad un thriller erotico, ma la pellicola di Lyne non ha nulla di erotico se non un paio di brevi scene di sesso. Ed è proprio l’erotismo a dover essere l’arma in più di “Acque profonde”; ma se a mancare è questo punto cardine, il film cade in un semplice e noioso susseguirsi di situazioni che porteranno alla (prevedibile) rivelazione finale.

acque profonde

Se l’intero film non funziona, anche la “grande” chimica tra Ben Affleck e Ana De Armas non è da meno. In molti ricorderanno la relazione iniziata nel 2020 tra i due attori grazie al lavoro svolto in questa pellicola, conclusa mesi dopo. Infatti a destare molta curiosità attorno a “Acque profonde”, è la coppia di protagonisti. Sin dai primi minuti, i due si rivelano essere una coppia poco credibile. Ma nonostante questo, i due attori offrono un’ottima prova attoriale e cercano di tenere sulle loro spalle l’intera pellicola.

Una sceneggiatura e una regia senza identità

A consolidare il lavoro senza mordente fatto su “Acque profonde”, è la presenza dei vari personaggi secondari. Questi si riveleranno completamente superflui nell’intero racconto. Nemmeno i flirt extra-coniugali della protagonista vengono approfonditi al meglio durante la visione della pellicola. Ci si aspettava decisamente di più sotto un punto di vista narrativo. Questo soprattutto perché alla sceneggiatura abbiamo Sam Levinson. Il talento di Levinson è emerso nei suoi progetti, su tutti “Euphoria” per HBO.

acque profonde

Ma sfortunatamente il regista e sceneggiatore, insieme a Zach Helm, non sono riusciti nell’intento di adattare un libro del 1957 ai giorni nostri e far dirigere a Adrian Lyne un thriller erotico come in passato. Infine sul fronte tecnico, “Acque profonde” non ha nulla da offrire. Ambientato a New Orleans, Lyne non riesce a sfruttare il fascino della città americana per poter raccontare la sua storia. A consolidare lo scarso mordente della pellicola, ci pensa una regia molto basilare e una fotografia senza una vera e propria identità.

Considerazioni finali

“Acque profonde” è un film di cui non sentivamo il bisogno. Senza tensione e con una storia poco intrigante, il ritorno di Adrian Lyne è un fallimento. Guardando la pellicola è evidente il motivo per cui Disney ha deciso di “eliminare” il film dalla sala, spostarlo su Hulu e venderlo all’estero a Amazon. Con una sceneggiatura poco approfondita e personaggi secondari irrilevanti, le uniche note positive di “Acque profonde” sono i suoi due attori protagonisti, nonostante insieme siano poco credibili. A rendere il tutto senza mordente, ci pensano una regia e una fotografia poco ispirata, che consolidano il ritorno alla regia di Adrian Lyne un fallimento su tutti i fronti.

Pro

  • Le interpretazioni di Ben Affleck e Ana De Armas.

Contro

  • Una sceneggiatura incapace di lasciare il segno;
  • Personaggi secondari mai approfonditi;
  • Una narrazione piatta;
  • Regia e fotografia.

Ecco a voi le nostre ultime recensioni:

Per altre recensioni e restare sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo, continua a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma.

di Gabriele Di Nuovo

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi