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Accade Oggi: trent’anni dall’esordio di Francesco Totti

di Alessandro Colepio

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Torna la rubrica Accade Oggi di Nasce, Cresce, Calcia. Nella giornata odierna cade il trentesimo anniversario dell’esordio in Serie A di Francesco Totti, che ha fatto innamorare generazioni di tifosi con la maglia della Roma e della Nazionale.

Era il 28 marzo 1993 e Totti toccava per la prima volta un campo del massimo campionato nazionale. Dopo circa 25 anni di carriera e 259 gol complessivi, “Er Pupone” si è ritirato nel 2017 fra le lacrime di tutti i romanisti che con le sue prodezze hanno gioito così tante volte. In questo Accade Oggi ripercorriamo l’esordio in Serie A, quel giorno in cui tutto ebbe inizio.

 

Totti

Totti (@Shutterstock)

Accade Oggi: l’esordio di Totti

All’epoca del racconto, Totti ha 16 anni ed è la stella del settore giovanile della Roma. Su di lui ci sono molte aspettative, ma i dirigenti giallorossi vogliono assicurarsi che il ragazzo non bruci le tappe e atterri in piedi dopo il grande salto nel calcio che conta.

Il 28 marzo 1993 Totti è impegnato con la Primavera della Roma in una gara di campionato con l’Ascoli. Il caso vuole che Thomas Hassler, ex centrocampista tedesco, si infortuni poco prima della partenza per la gara di Serie A in casa del Brescia. Vujadin Boskov, allenatore della Roma, deve trovare in fretta un sostituto: un paio di chiamate e Totti lascia la partita con la Primavera (in cui ha segnato anche due gol) per raggiungere la prima squadra.

La gara fra Brescia e Roma la guarda quasi tutta dalla panchina, e forse neanche nei suoi sogni più nascosti avrebbe osato immaginare cosa sarebbe successo al minuto 87. Gli ospiti conducono tranquillamente la partita per 2-0; Boskov, che vuole sostituire Rizzitelli, si volta verso la panchina: “Vai, scaldati che entri subito.”

Il giovane Totti non crede che quelle parole siano dirette a lui, un ragazzino della Primavera. A quel punto Roberto Muzzi, all’epoca attaccante giallorosso, lo afferra per le spalle e gli dice: “Guarda che sta parlando con te, se non ti sbrighi la partita finisce”.

Totti cerca di fare in fretta, e come racconterà poi “non riesce nemmeno a sfilarsi la tuta”. Alla fine ce la fa, si avvicina al bordo del campo e all’uscita di Rizzitelli calca il suo primo, grande palcoscenico. Gioca un paio di palloni a match praticamente chiuso, ma quei pochi minuti a Brescia hanno dato il via a una delle storie d’amore più belle del calcio mondiale.

 

Totti (@Shutterstock)

Accade oggi – La carriera di Totti

Da quel giorno ne sono successe di cose: 619 partite con la maglia giallorossa addosso, 259 reti, uno Scudetto e una carriera intera dedicata alla sua squadra del cuore. Nei suoi anni migliori Totti avrebbe potuto giocare in qualsiasi club del mondo, e invece ha deciso di rimanere nella città che l’ha cresciuto e reso grande.

Si è dovuto arrendere persino il Real Madrid, che nel 2003 avrebbero voluto strapparlo alla Roma. Coi Blancos Totti avrebbe potuto vincere di tutto, probabilmente anche un Pallone d’Oro, ma nonostante ciò ha scelto di restare fedele ai colori del suo cuore.

I romanisti hanno imparato ad amarlo, ad esultare con lui e a piangere al suo infortunio. Lo stesso che nel 2006 avrebbe dovuto fargli saltare il Mondiale, salvo poi l’intervento di Marcello Lippi che se lo sarebbe portato anche con una gamba sola. I tifosi avversari hanno dovuto convivere col suo talento, l’hanno rispettato e ne hanno onorato la carriera. Anche i laziali, nemici di una vita, non hanno potuto fare altro che dedicargli uno striscione nel giorno del suo ultimo derby.

Francesco Totti è un simbolo, il prototipo del vero romanista, talentuoso e passionale. È l’uomo del pallonetto all’Inter, del calcione a Balotelli, del rigore contro l’Australia e del “4-0 e a casa” contro la Juve. Un ragazzo genuino, sincero anche nei momenti più difficili, che nella sua semplicità ha sempre preferito far parlare il campo.

E si può dire con tutta certezza che dal 28 maggio 2017, data della sua ultima partita con la maglia della Roma, il calcio italiano ha dovuto chiudere una delle pagine più belle della sua storia.

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