di Lorenzo Scorsoni
Straordinario intervento all’ospedale Molinette di Torino: per la prima volta è stato possibile ricostruire un occhio vedente da due occhi ciechi. La pratica è un autotrapianto di cornea allargato a sclera e congiuntiva, eseguito dai professori Michele Reibaldi e Vincenzo Sarnicola, esperti di chirurgia corneale. Come riportato dal Sole24Ore, il paziente sarebbe E.B., un uomo di 83 anni della provincia di Torino, cieco da entrambi gli occhi. “Quando mi sono risvegliato e ho iniziato a vedere i contorni delle mie dita e della mano, è stato come nascere di nuovo”. la dichiarazione dopo l’intervento. L’uomo ha perso progressivamente la vista a causa di due patologie, che da diversi anni lo avevano reso cieco.
L’uomo: tanti i problemi con gli occhi, cieco da 30 anni dal sinistro
Stando a RaiNews, l’uomo era cieco dall’occhio sinistro già da 30 anni per una cecità retinica irreversibile. Una patologia cronica rara avrebbe inoltre lentamente distrutto la cornea dell’occhio destro, ormai in fase di peggioramento da circa 10 anni. Per tentare di alleviare il problema l’uomo si sarebbe poi sottoposto a due trapianti di cornea, però andati male.
Il trapianto di cornea a tutto spessore è l’intervento chirurgico tramite cui si provvede alla sostituzione della sola cornea che ha perso la sua trasparenza con una cornea sana, proveniente da un donatore deceduto. Le condizioni del paziente però non consentivano alla nuova cornea di attaccarsi alla superficie oculare. “Normalmente la cornea presenta un tasso di rigetto molto più basso rispetto ad altri organi vascolarizzati. In presenza di un’alterazione diffusa di tutta la superficie oculare, come nel caso del paziente, questo rischio diventa altissimo” afferma Vincenzo Sarnicola, “in particolare, un danneggiamento delle cellule staminali del limbus, la zona tra la cornea e la congiuntiva, determina il fallimento irreversibile del trapianto”.
Autotrapianto della superficie oculare: per certe persone sarà possibile tornare a vedere
Qui entra in gioco lo straordinario lavoro dei medici, che per la prima volta al mondo hanno operato sull’intera superficie oculare. “L’intervento viene eseguito prelevando dall’occhio sinistro, irrecuperabile dal punto di vista funzionale, ma con la cornea e la superficie oculare in buona salute, tutta la congiuntiva, tutta la cornea e due millimetri di sclera, in un unico pezzo.” – spiegano Reibaldi e Sarnicola -. “In pratica un terzo dell’occhio sinistro è stato autotrapiantato nell’occhio destro, che quindi è stato ricostruito ed è tornato a vedere“.
“La vera novità consiste nell’aver allargato il trapianto corneale all’intera superficie oculare e ai tessuti congiuntivo-sclerali. Essi giocano un ruolo fondamentale nel permettere il successo del trapianto in condizioni particolari, come nel caso del nostro paziente. Allo stesso tempo, l’occhio sinistro è stato ricostruito con tessuti da donatore solo a scopo estetico”.
“L’intervento è stato straordinario ed il paziente, dopo due settimane ha ripreso a vedere e si muove autonomamente. Siamo molto emozionati e ci aspettiamo un successo duraturo nell’occhio destro, perché ricostruito con tessuti propri del paziente e quindi potenzialmente al riparo dai problemi di rigetto che hanno afflitto i precedenti trapianti”.
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