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Vaccini: la Lega propone l’abolizione dell’obbligo vaccinale per i minori

di Denieli Freitas Nogueira

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La Lega ha recentemente avanzato una proposta che ha scatenato un acceso dibattito politico e sociale: l’abolizione della legge Lorenzin, rendendo così i vaccini raccomandati ma non obbligatori per i minori di 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati.

Vaccini: raccomandati, ma non obbligatori

Questa proposta è stata formalizzata attraverso due emendamenti presentati dal senatore Claudio Borghi al decreto sulle liste di attesa in sanità, attualmente in esame al Senato. Gli emendamenti mirano alla cancellazione della legge Lorenzin del 2017, che imponeva l’obbligo vaccinale per dodici patologie, e alla rimozione dell’obbligo di inserimento dei dati sanitari nel Fascicolo sanitario elettronico.

Uno degli emendamenti si focalizza sulla trasformazione dei vaccini anti-morbillo, rosolia, parotite e varicella da obbligatori a raccomandati. Secondo Borghi, questa modifica allineerebbe l’Italia alla maggior parte degli altri Paesi europei, dove tali vaccini non sono imposti per legge. Il senatore ha criticato l’attuale obbligo, sostenendo che non ha prodotto risultati significativi, e ha argomentato che la raccomandazione, piuttosto che l’obbligo, potrebbe aumentare la fiducia e l’adesione dei genitori.

Il secondo emendamento presentato da Borghi riguarda l’eliminazione dell’obbligo di inserire i dati vaccinali nel Fascicolo sanitario elettronico. Il senatore ha spiegato che questa proposta permetterebbe ai cittadini di scegliere se includere o meno i propri dati nel sistema, in quanto questo rappresenta un loro legittimo diritto.

Reazioni e criticità

Come osservato da Sky TG24, la proposta della Lega ha sollevato un coro di critiche. Beatrice Lorenzin, promotrice della legge del 2017, ha definito la proposta “una vera e propria follia“. Roberto Speranza, ex Ministro della Salute, ha parlato di “farneticazioni antiscientifiche” e di tentativi di guadagnare voti tra i no vax. Anche altre figure politiche, come Raffaella Paita di Italia Viva e Andrea Quartini del M5S, hanno espresso forte disapprovazione, accusando la Lega di populismo e di mettere a rischio la salute pubblica.

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