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Ucraina, riparte il campionato: ecco come

di Lorenzo Ruggieri

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La guerra in Ucraina, purtroppo, non è ancora terminata. Quotidianamente, civili e militari cadono sotto i colpi di quella che sarebbe dovuta essere una “operazione lampo”. Tuttavia, come reso noto lo scorso luglio dal ministro dello sport ucraino, il territorio di guerra si appresta ad ospitare il campionato di calcio.

Domani, 23 agosto, avrà infatti luogo il primo incontro della Premier League Ucraina 2022-2023. Un tentativo di “distrarre” la popolazione dalla mesta attualità? Forse. Il campionato, ovviamente, non si disputerà in un clima disteso e sereno. Molte saranno le regole stringenti, necessarie ad assicurare l’incolumità dei partecipanti. Ecco quali saranno i principali obblighi da osservare.

Ucraina: lo Shakhtar darà l’avvio. All’appello mancano due squadre

La data scelta non è una coincidenza. Il 23 agosto è la data del National Flag Day ucraino: “Il giorno in cui celebriamo la nostra bandiera”, ha dichiarato il ministro dello sport Vadym Guttsait. Prima dell’interruzione bellica, in Premier League viaggiava in testa lo Shakhtar Donetsk. Proprio l’ex club di De Zerbi inaugurerà la nuova edizione, nel match contro il Metalist in programma alle 12:00.

Non tutti i club, però, prenderanno parte alla prossima stagione; Mariupol’ FC e il Desna Chernihiv hanno infatti rinunciato alla partecipazione. Le motivazioni del forfait sono, per Mariupol’, il più alto tasso di mortalità bellica del Paese, mentre per Chernihiv la collocazione al confine con la Bielorussia, alleata del Cremlino. Proprio per questo, diverse società giocheranno i match interni in altre zone del Paese. È il caso dello Shakhtar, che domani scenderà in campo a Kiev e non nella contesa terra del Donbass.

Spogliatoi, bunker e sirene antiaeree: ecco come si riparte

Gli altri stadi interessati, come riporta “La Gazzetta dello Sport“, saranno il Chornomorets Stadium di Odessa e la Slavutych Arena di Zaporizhzhia. Stadi che, ovviamente, non saranno popolati dal pubblico. I tifosi, infatti, dovranno seguire i propri beniamini da casa per motivi di sicurezza.

Per le stesse ragioni, tutti gli impianti saranno dotati di sirene antiaeree che dovranno suonare nell’eventualità di incursioni russe. In caso di pericolo, i calciatori e gli altri presenti dovranno rifugiarsi accanto agli spogliatoi, in alcuni bunker adibiti allo scopo. Il tutto sotto l’attenta presenza di rappresentanti delle amministrazioni.

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