Raccontare la verità di una guerra è una cosa difficile. Il processo di narrazione diviene complesso perché il tangibile diventa molto articolato, diversamente composto e corredato. La realtà di un conflitto, di un evento, o anche solo di una dichiarazione, può essere facilmente manipolata e trasformata dal Servizio Segreto Nazionale che pone prima le mani sulla preziosa informazione. Capita, inoltre, che l’effettività di un atto possa susseguirsi alla concretezza di un altro ad una velocità talmente elevata da mettere in confusione qualunque ente comunicativo che voglia fare della notizia pura documentazione.
Non è facile, si ripete, neanche distinguere una fake news da un annuncio verificato, ed è per quest’altro motivo che l’impropria fretta di riportare accadimenti non certificati, induce anche i quotidiani più importanti all’errore. Dati tutti questi fattori, è comodo esplicare la tesi per cui ogni giorno di guerra corrisponde a un’infinità di strafalcioni che intaccano anche il lavoro dei massimi sistemi di informazione del nostro Paese. Ed è a proposito di ciò, che vi riportiamo di seguito alcuni degli errori grossolani effettuati dalle maggiori istituzioni di stampa italiane.
Nella giornata di ieri, il TG di Rai2 ha commesso una gaffe clamorosa: in un servizio legato alla pioggia di missili “che avrebbe sommerso Kiev”, è stato inserito un filmato tratto da un videogioco, più precisamente War Thunder. Il giornalista, Simone Fontana, è il primo ad essersi accorto della svista, condividendo la notazione sul proprio profilo Twitter.
Durante l’odierno speciale pomeridiano del Tg3 dedicato alla guerra in Ucraina, c’è stato un fuori onda che sta facendo discutere i social. La protagonista dello sproposito è stata Lucia Annunziata.
L’episodio si è verificato nel corso della diretta, mentre stava parlando il segretario del Pd Enrico Letta. Intervenendo a margine di un sit-in organizzato a Roma davanti all’ambasciata russa, il leader del partito democratico stava argomentando: “Qui in Italia il pensiero va alla comunità ucraina, una comunità fatta da decine di migliaia di persone che si sono integrate nel nostro Paese“.
E proprio in quel momento, in sottofondo, con la sicurezza più che la speranza di non essere udita, la signora Annunziata si è lasciata andare a un commento poco carino nei confronti della collettività ucraina: “Una comunità fatta da decine di migliaia di cameriere, badanti…e amanti” avrebbe sussurrato la donna, incosciente del fatto che le sue parole sarebbero state percepite dai telespettatori e catturate dalla videocamera che la stava riprendendo.
Il Sole 24ore prima e il Tg1 poi, sono incappati in quest’altro equivoco, tratto fuori da una disattenzione nella scelta del materiale audiovisivo. Il quotidiano economico ha presentato una parata militare di un paio di anni fa come l’attacco di Mosca nei confronti di Kiev. Ciò avrebbe di conseguenza provocato anche l’abbaglio del telegiornale che, riutilizzando la stessa ripresa, si è reso protagonista della medesima colpa.
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di Gabriele Nostro
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