fbpx Ucraina, anche i delfini vittime della guerra
Attualità

Ucraina, anche i delfini vittime della guerra

di Gabriele Nostro

Condividi con chi vuoi

La guerra è sempre stata una piaga terribile e quella in corso in Ucraina non è certo da meno, causando danni ambientali e migliaia di morti, umani e non. Il conflitto sta generando una fiumana travolgente di violenza, che sta ferendo e uccidendo, deteriorando e distruggendo, qualsiasi essere o cosa gli si ponga di fronte. Tra le vittime non fa eccezione nemmeno la fauna acquatica, nonostante apparentemente potrebbe sembrare al sicuro dall’orrore della guerra. A fare le spese dei combattimenti tra Russia e Ucraina sarebbe in particolare una specie marina molto amata, i delfini.

Delfini “vittime di guerra”, un altro massacro degli innocenti

Secondo quanto riportato da TGCOM24, centinaia di questi cetacei sarebbero stati ritrovati morti lungo le rive delle spiagge bulgare, rumene, turche e ucraine. Apparentemente tutti i decessi sarebbero stati provocati da un unico agente killer, le bombe. Sui corpi dei poveri animali ci sarebbero infatti ustioni tipiche e inconfondibili, generate sicuramente da un ordigno.

A indagare sulla questione ci ha pensato Atanas Rusev, capo della campagna bulgara “Save the Dolphins”. Rusev ha dedicato ai cetacei “vittime della guerra” un post sul proprio profilo Facebook. L’uomo spiega come molti delfini non abbiano perso la vita “sul colpo” per le esplosioni, ma che abbiano patito una lunga agonia, perdendo l’orientamento e spiaggiandosi, feriti e ustionati, sulle spiagge. Una fine lenta e atroce.

Gli esemplari sopravvissuti, arrivati vivi sulle coste bulgare, appaiono deboli e denutriti. Dallo spessore dello stato adiposo si pensa digiunino da almeno una decina di giorni, probabilmente proprio a causa delle navi a guerra presenti.

Per essere sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo continua a seguirci su Nasce, Cresce, Ignora!

Se questo contenuto ti è piaciuto potrebbero interessarti anche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi