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“Transabled”: il fenomeno delle persone che diventano disabili per scelta

di Melissa Marocchio

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La disabilità non è mai una scelta per nessuno, tranne per i “transabled“; si tratta di persone che sentono che alcune parti o funzioni del loro corpo, non appartengono a loro stessi. Questi individui tendono a procurarsi degli incidenti per essere considerati disabili, e alcune persone arrivano anche al punto di sottoporsi a interventi chirurgici illegali pur di perseguire il loro obbiettivo…

Transabilità e BIID: definizione e spiegazione dei termini

Il professor Alexandre Baril dell’Università di Ottawa, che si occupa della ricerca sulla diversità sessuale e di genere, definisce la transabilità come “il desiderio o la necessità di una persona identificata come in grado di trasformare il suo corpo per ottenere una menomazione fisica” [National Post].

Il Body Integrity Identity Disorder (BIID) invece è una condizione psicologica assimilabile al Disordine dell’identità di genere, nella quale il soggetto sente di “abitare” un corpo che non corrisponde all’immagine idealizzata che ha di sé stesso. La nota distintiva di questo disturbo risiede nel fatto che il corpo desiderato è un corpo amputato: i pazienti transabled chiedono infatti di poter essere amputati di gambe o braccia per raggiungere “una completezza” che sentono di non possedere.

Questi desideri di amputazioni e le sensazioni di estraneità con il proprio corpo insorgono principalmente in età preadolescenziale; tuttavia, è impossibile stimare quante persone soffrano di questo disturbo…

Le possibili cause e i sintomi del disturbo

Sono state ipotizzate nel tempo alcune cause che avrebbero portato alcune persone a voler definirsi “transabled“. Le due che più si sono affermate sono:

  • La vista di una persona amputata, che in età precoce può portare il bambino a convincersi che quello debba essere il corpo ideale. Il bambino si sente non amato e, diventando un amputato, immagina di poter attrarre simpatia e amore;
  • Una condizione neuropsicologica, ovvero la possibilità che ci sia un’anomalia strutturale o funzionale nella corteccia cerebrale collegata agli arti dell’individuo.

I sintomi del disturbo sono invece:

  • Una sensazione di incompletezza e disabilità simile a quella che potrebbe sperimentare un individuo normale dopo aver subìto un’amputazione;
  • Sentimenti di intensa gelosia nei confronti di una persona amputata;
  • Sentimenti di vergogna per questi desideri;
  • Ripetuti episodi di depressione e qualche volta pensieri suicidi: talvolta, le persone che vogliono diventare transabled pianificano episodi di autolesionismo, allo scopo di ricevere un’amputazione chirurgica;
  • Attività imitative dello stato di amputato in pubblico e in privato.

Il caso di una transabled che sta facendo tanto discutere

Il caso di una ricercatrice dell’Università di Cambridge (Regno Unito), sta facendo molto clamore in tutto il mondo; la donna ammette infatti che vorrebbe vivere l’esistenza di una persona su una sedia a rotelle. La stessa ha cercato di menomarsi, ferendosi con l’obbiettivo di salire “realmente” su quella carrozzina che usa attualmente per muoversi, sebbene non abbia alcun handicap motorio.

Il disagio, come ha raccontato la donna al Daily Mail, ha avuto inizio a soli quattro anni, dopo aver visto sua zia usare le stampelle in seguito ad un incidente in bici. Da quel momento ha cominciato ad interrogarsi sul perché non fosse nata anche lei con quella necessità, in quanto non aveva le stampelle come la parente.

Oggi è ormai adulta ed è pronta a provare a realizzare il suo “sogno”, cimentandosi in arrampicate sugli alberi e scii alpino. La donna, stando a quanto afferma, percepisce un sollievo dall’ansia ogni volta che pratica un’attività che le comporta la possibilità di diventare paraplegica; tutta questa ansia le è provocata dal BIID…

La realizzazione del “sogno” e la mancata operazione

Nel 2008 ha preso parte ad uno studio di ricerca sul BIID e uno psichiatra le ha diagnosticato il disordine, raccomandandole l’utilizzo della sedia a rotelle ed esaudendo così, seppur in parte, il suo “sogno” di una vita. Nel 2010 è riuscita addirittura a mettersi in contatto con un medico disposto ad aiutarla; l’intervento prevedeva la recisione dei nervi sciatico e femorale, ma non lo ha potuto effettuare perché troppo costoso (16000 sterline, circa 18,5 mila euro).

 

Psicologo (@Shutterstock)

 

Altri casi di transabled

Anche una donna di 30 anni della Carolina del Nord soffre di Body Integrity Identity Disorder (BIID); questa però, voleva essere cieca. Dopo aver trovato uno psicologo che le ha versato del liquido detergente per gli scarichi negli occhi, ha ottenuto ciò che desiderava:

“Mia madre mi trovava a camminare nei corridoi di notte quando avevo tre o quattro anni. Quando avevo sei anni ricordo che pensare di essere cieca mi faceva sentire a mio agio” [Daily Mail].

La donna ha trascorso la maggior parte della sua infanzia fantasticando di essere cieca; passava ore a fissare direttamente il sole o a guardare le tempeste solari e all’età di 20 anni ha finto di essere cieca; inoltre, ha anche appreso in modo fluente l’alfabeto Braille. La sua famiglia ha deciso di ripudiarla dopo aver appreso della sua decisione di diventare cieca; tuttavia, ha avuto un costante sostegno dal suo ex fidanzato…

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