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Tottenham, Conte ridimensiona gli obbiettivi: “Dura arrivare in Champions”

Tempo al tempo, ma riuscirà il Tottenham a tornare a giocare in Europa?

Ad ora, la banda di Conte ha due match da recuperare: uno con il Brighton e uno con l’Arsenal. La prossima giornata invece vedrà gli Spurs a Manchester, all’Etihad Stadium, per affrontare la capolista: il Manchester City.

Stando alla situazione attuale, una vittoria del Tottenham sembrerebbe fuori discussione, anche considerando il fatto che la squadra di Pep Guardiola sta viaggiando eccome, e viene da una striscia di 15 risultati utili in campionato. Ma c’è anche da tenere conto del fatto che già domani, il City scenderà in campo in Champions League contro lo Sporting Lisbona; ciò potrebbe essere un vantaggio per gli Spurs, che avrebbero un maggiore riposo rispetto a quello degli avversari.

Volendo però analizzare il quadro con maggiore completezza, il Tottenham è ancora in corsa per l’FA Cup, la coppa Nazionale inglese, e attualmente occupa l’ottavo posto della classifica, a -5 dalla zona dell’Europa dei grandi. Recuperare terreno non è certamente una “mission impossible”, ma se Conte non riuscirà a trovare il giusto compromesso con i suoi giocatori, probabilmente il prossimo anno assisteremo alle coppe europee, senza di lui e dei suoi giocatori.

Un passato che pesa come un macigno: quel Chelsea 2016/17

Naturalmente, il tecnico salentino è stato scelto dalla dirigenza del Tottenham per riportare il club in Europa, vista la sua fama da “salvatore”. Nonostante ciò, il “lavoro top” di cui tanto si vantava l’ex allenatore della Juventus, ancora sembra non essere venuto fuori. Le cause potrebbero essere diverse: mancanza di ambizione nella squadra, mancanza di componenti di spessore e adatti al suo gioco, oppure alla perdita di “fame” di vittoria dello stesso tecnico.

Sembra impossibile credere all’ultima, ma prima o poi si comincia a ridimensionare i propri obbiettivi, e probabilmente, quell’Antonio Conte che al suo primo anno in Premier League vinse il campionato, è solo un lontano ricordo. È chiaramente da dire: quel Chelsea era nettamente superiore a questo Tottenham. Da Courtois a Eden Hazard, passando per un giovanissimo Kante e un incredibile Pedro, quel Chelsea riuscì a sbaragliare la concorrenza di un Tottenham in piena forma e di un Manchester City alla prima stagione sotto la guida di Pep Guardiola.

Chelsea 2016/17 (@Chelsea TV)

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Mattia Trincas

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