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The Northman, la recensione: una vendetta brutale

di Gabriele Di Nuovo

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Al cinema dal 21 aprile, “The Northman” è il terzo film diretto da Robert Eggers. Nel cast troviamo Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy, Nicole Kidman, Claes Bang, Ethan Hawke, Willem Dafoe e Björk.

Scritto da Robert Eggers insieme al poeta islandese Sjón, “The Northman” è un riadattamento di un episodio raccontato da Saxo Grammaticus, storico danese, e dell’Amleto di William Shakespeare che a sua volta ha riadattato quanto raccontato da Grammaticus. Eggers, rispetto ai suoi lavori precedenti, abbandona il genere horror per raccontare una storia di vendetta brutale e visivamente di grande impatto. Ma il regista dopo il successo ottenuto con “The Witch” e “The Lighthouse”, è riuscito ancora una volta a sorprendere lo spettatore? La risposta è si.

The Northman – “Ti vendicherò padre, ti salverò madre e ti ucciderò Fjölnir”

La storia inizia nell’895 D.C in Islanda. Il re Aurvandill Corvo di guerra (Ethan Hawke) torna a casa dopo una lunga battaglia e si riunisce così a sua moglie Gudrún (Nicole Kidman) e suo figlio Amleth. Tornato ferito dopo la battaglia, il re decide che è arrivato il momento di passare il suo ruolo a Amleth. Ma subito dopo il rito che ha sancito il destino del ragazzo, Aurvandill viene attaccato e ucciso in un agguato organizzato da suo fratello Fjölnir (Claes Bang).

“Ti vendicherò padre, ti salverò madre e ti ucciderò Fjölnir”

Amleth subito dopo aver perso tutto a causa di Fjölnir.

Ed è attraverso questa frase che la storia di “The Northman” prende il via. Una volta cresciuto, Amleth interpretato da Alexander Skarsgård, metterà in moto una vendetta violenta e ben pianificata. Ma se tutto questo è ben consolidato, dall’altra parte la pellicola affronta la mitologia norrena e di come questa influenzi la vita e il destino dei vari personaggi della pellicola. Questo rende di fatto il film diretto da Robert Eggers nom un semplice revenge movie, ma qualcosa di più.

Una vendetta destinata a compiersi quella di The Northman

“The Northman” non è solo un revenge movie. Il film di Eggers non tratta solo una vendetta fatta di violenza e brutalità di ogni genere, ma inserisce in modo preponderante all’interno del racconto la mitologia norrena. Questa si rivela decisamente cruciale all’interno della storia. Non solo per la presenza di alcune sequenze, ma soprattutto perché lo scopo del protagonista non è mosso solo dall’amore per il padre. Il destino ha scelto la strada da intraprendere per Amleth e non solo il suo cuore. Ma se credete che la mitologia venga trattata come un fantasy qualunque, siete sulla strada sbagliata.

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“The Northman” mette in esposizione al punto giusto una delle mitologie più affascinanti esistenti al mondo, rendendo così questo mondo uno dei tanti protagonisti della pellicola. Ma la presenza degli Dei è solo citata attraverso riti e preghiere portate su schermo dopo vari studi fatti dallo stesso regista per consegnare un prodotto realistico. Inoltre alcune sequenze, come ad esempio le visioni, portano ad una sorta di sospensione della realtà che colpiscono lo spettatore soprattutto per la loro potenza visiva su schermo.

Un cast stellare per Robert Eggers

Oltre a collaborare di nuovo con Anya Taylor-Joy e Willem Dafoe, Robert Eggers per il suo nuovo film riunisce un cast da far invidia ai vari blockbuster che arrivano nelle nostre sale. Questa scelta infatti si rivela vincente. Tutto il cast, nonostante lo scarso minutaggio a fini narrativi riservato ad alcuni di loro, si mostra completamente in parte, regalando delle grandissime interpretazioni. A spiccare su tutti è lo stesso protagonista interpretato da Alexander Skarsgård.

L’attore svedese mostra un’incredibile presenza scenica su schermo. Dai momenti più brutali scaturiti dalle battaglie che il suo Amleth affronta, fino ad arrivare ai momenti in cui la sua umanità emerge. Inoltre questo mette in evidenza l’ottimo lavoro svolto sotto il punto di vista della scrittura dei personaggi, tranne in un caso. Se dobbiamo trovare un difetto al nuovo lavoro di Eggers, è possibile notarlo nella scrittura di Olga, interpretata da Anya Taylor-Joy.

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Nonostante l’attrice continui a mostrare il suo talento, il suo personaggio invece si rivela forzato. Il suo avvicinarsi al protagonista e il rapporto che instaura con lui è abbastanza rapido e poco sviluppato. In una pellicola dove il destino fa da padrone alle motivazioni del protagonista e del suo nemico, lo scopo del futuro di Olga è abbozzato all’interno di un racconto decisamente epico e brutale. Ma nonostante questo, “The Northman” è una pellicola con un grande lavoro di scrittura, studio e regia.

The Northman, un revenge movie epico sotto ogni punto di vista

Con “The Northman”, Robert Eggers porta sul grande schermo un film decisamente differente rispetto ai suoi lavori precedenti. A renderlo diverso non è solo il genere, ma anche il suo budget da 90 milioni di dollari. Per essere la prima esperienza del regista statunitense con un titolo ad alto budget, siamo davanti ad un lavoro di altissima qualità. Oltre a utilizzare inquadrature e aspetti visivi che rendono ormai inconfondibile lo stile del regista, Eggers ritrova con sé il direttore della fotografia dei suoi film precedenti: Jarin Blaschke.

I colori freddi dei paesaggi islandesi (nonostante le riprese si siano tenute in Irlanda), ricordano moltissimo la fotografia del primo lavoro del regista. Questo però non è assolutamente un male, perché la fotografia è sufficiente ad immergere lo spettatore in quel mondo fatto di sangue, macchinazioni, religione e violenza. A sorprendere, oppure no, è la regia maestosa di Robert Eggers.

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Il regista porta ad un altro livello quanto fatto rispetto al passato, regalando delle sequenze spettacolari. Da momenti onirici che riguardano le divinità nordiche, per poi arrivare alle sequenze di combattimento violentissime e realistiche. Questo è sufficiente per consacrare Robert Eggers come uno dei migliori registi attualmente in circolazione. Un autore capace di superare sé stesso, regalando al pubblico un film con una sua anima attraverso il linguaggio dei blockbuster o di un genere scomparso ormai da molto tempo: il kolossal.

Considerazioni finali

“The Northman” è la conferma del grande talento di Robert Eggers. Una pellicola capace di mettere in mostra un contesto storico in modo fedele e attraverso questo raccontare una storia di vendetta brutale e spietata. Grazie anche ad un grandissimo cast, “The Northman” riesce a sfruttare al meglio tutto il potenziale offerto dalla sceneggiatura dello stesso Eggers scritta con il poeta islandese Sjón. A peccare è la scrittura “frettolosa” fatta sul personaggio interpretato da Anya Taylor-Joy, che nonostante questo riesce a mettere in evidenza il suo talento al fianco di un incredibile e sorprendente Alexander Skarsgård. Inoltre il comparto tecnico, forte anche dei 90 milioni di budget, è di grandissima qualità, permettendo di elevare al quadrato il talento di Robert Eggers e consegnare allo spettatore uno dei migliori titoli arrivati in sala in questo 2022 e non solo.

Pro

  • Il cast, su tutti Alexander Skarsgård;
  • La capacità nel raccontare fedelmente un mondo realmente esistito, utilizzando in modo preponderante la mitologia senza cadere nel fantasy;
  • La regia e la fotografia di altissima qualità;
  • L’ambizione di Eggers nel realizzare un revenge movie ad alto budget e a tema storico.

Contro

  • La scrittura frettolosa dedicata al personaggio di Anya Taylor-Joy.

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