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Nella bolla, la recensione: un set cinematografico folle

di Gabriele Di Nuovo

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Disponibile su Netflix dal 1 aprile, “Nella bolla” è la nuova commedia diretta da Judd Apatow. Nel cast troviamo Karen Gillian, Pedro Pascal, David Duchovny, Keegan-Michael Key, Iris Apatow, Fred Armisen e Leslie Mann.

Il regista di comedy Judd Apatow ritorna con “Nella bolla”. Lo scopo di questa pellicola è quella di esorcizzare la pandemia di COVID-19 che il mondo ha affrontato e continua ad affrontare da più di due anni attraverso la vita sul set cinematografico. Facendo riferimento in modo quasi spudorato alle lavorazioni in piena pandemia di “Jurassic World – Il dominio” e “Mission Impossible 7”, Apatow mette su schermo una commedia godibile che cerca di raccontare in modo irriverente un periodo difficile anche per il settore cinematografico. Ma nonostante questo, “Nella bolla” lascia un messaggio concreto allo spettatore?

Benvenuti nella bolla

Nel pieno della pandemia di COVID-19, un gruppo di attori si ritroveranno all’interno di una “bolla” (luogo sicuro per prevenire il contagio) per girare il sesto capitolo di “Cliff Beasts”, uno dei maggiori franchise della storia del cinema. Ma evitare il contagio sarà l’ultimo dei problemi per questo strambo gruppo di attori. Attraverso un set fittizio, Judd Apatow racconta in modo irriverente le difficoltà avute dal settore cinematografico durante la pandemia.

Mostrando situazioni divertenti e surreali, “Nella bolla” cerca di esorcizzare un brutto periodo per il mondo intero. Ma oltre questo e il citare in modo quasi diretto la produzione di due grandi blockbuster, la pellicola di Apatow pecca di originalità sul lato comico. A rendere il film decisamente più folle, ci pensano alcuni cameo inaspettati.

Dei personaggi divertenti, ma “già visti”

Nonostante le buone intenzioni di essere più di una semplice commedia, “Nella bolla” presenta dei personaggi molto basilari. Non è il genere di pellicola in cui lo spettatore pretende un background ben scritto, ma una caratterizzazione originale dei protagonisti, avrebbe dato più spessore a questa comedy. Se lo spettatore riesce a non pensare a questo, si ritroverà davanti a dei protagonisti comunque divertenti e anche molto vicini al concetto di star hollywoodiana dei giorni nostri.

nella bolla

A spiccare su tutti nel cast è Pedro Pascal. Dopo averlo visto nei panni di un serio ed eroico Din Djarin in “The Mandalorian”, ritroviamo l’attore in un ruolo completamente inedito e fuori di testa. Infatti è molto evidente come Pascal si sia divertito molto durante le riprese della pellicola di Apatow. Ma a sorprendere più di ogni altra cosa è la presenza di alcuni cameo. Lo stesso Pedro Pascal è uno dei membri del cast che ha una scena insieme ad una conoscenza dell’universo di “Star Wars”. Ma oltre a dei personaggi divertenti ma non nuovi, “Nella bolla” cerca di essere molto più di una semplice commedia.

Tra TikTok e intrattenimento

“Nella bolla” cerca di mettere in evidenza le problematiche che hanno afflitto il settore cinematografico durante la pandemia. La pellicola non parte come critica alla gestione delle grandi produzioni, nonostante vengano messi in evidenza i ritardi dovuti ai casi di positività. Questo perché “Nella bolla” non è un film di critica, ma una semplice commedia che scherza sulle difficoltà del settore e di come questo si sia evoluto negli ultimi anni.

Attraverso il personaggio di Krystal Kris, interpretato da Iris Apatow, la pellicola mette in evidenza la generazione TikTok che approda nel mondo del cinema. Oltre a vedere tutto il cast realizzare dei video per la famosa piattaforma, lo spettatore vede come Krystal sia stata semplicemente scelta per il numero dei suoi follower e non per altri meriti. “Nella bolla” non si sofferma solo su questo, ma lancia un messaggio di speranza nei confronti del cinema.

nella bolla

La lavorazione di “Cliff Beasts 6” si rivela sin dal principio un’operazione rischiosa. Però il vero obiettivo di questo sequel, oltre al guadagno, è quello di regalare al mondo un film che possa allontanare i brutti pensieri generati dalla pandemia. Nonostante il messaggio positivo lanciato e la riflessione che potrebbe scaturire durante la visione, “Nella bolla” non riesce mai a prendersi completamente sul serio.

Una sceneggiatura semplicemente comedy e una CGI sorprendente

Judd Apatow nel corso della sua carriera ha sempre regalato delle ottime comedy con un messaggio da lanciare. “Nella bolla”, nonostante abbia dei messaggi da lanciare, non riesce completamente nel suo intento, regalando così una semplice commedia. Non siamo davanti ad una comicità ben costruita e intelligente, ma un tipo di commedia decisamente basilare che riesce comunque a divertire ed intrattenere lo spettatore.

Se l’obiettivo era esorcizzare il difficile periodo della pandemia ancora in corso, la sceneggiatura scritta dallo stesso Apatow con Pam Brady riesce a metà in questo intento. Questo perché, nonostante la pandemia sia protagonista, viene trascurata tanto da regalare una commedia senza impegni e più lunga del previsto. 15/20 minuti in meno avrebbero dato decisamente più ritmo ad una pellicola che cala nel suo secondo atto.

nella bolla

Ma a sorprendere sopra ogni cosa, è il breve utilizzo della CGI. Presente solo nelle sequenze in cui vediamo gli attori impegnati sul set, questa si rivela decisamente superiore a lavori con un budget superiore e di genere completamente differente rispetto la pellicola di Apatow. In conclusione, “Nella bolla” è una comedy godibile che pecca di morale della favola finale, inserendo numerosi temi senza approfondirli o riempirli di significato.

Considerazioni finali

“Nella bolla” è una comedy molto godibile. Con un ottimo cast dove spicca su tutti Pedro Pascal e dei cameo fuori di testa, Apatow cerca di raccontare il difficile periodo affrontato dal suo settore. Questo non riesce del tutto al regista e sceneggiatore americano per via di un film che si basa molto sulla sua comicità. Commedia che porta si ad intrattenere lo spettatore, ma a lasciare dietro tematiche come la stessa pandemia, lo stress che genera e l’avvento della generazione TikTok. Sfoltire le 2 ore e 6 minuti di durata, avrebbero reso il secondo atto della pellicola più veloce e godibile. A sorprendere su tutto è la CGI utilizzata per mostrare i dinosauri del finto film protagonista della pellicola. Al netto della morale che poteva offrire, il nuovo lavoro di Judd Apatow è una comedy godibile.

Pro

  • Il cast, su tutti Pedro Pascal;
  • L’esorcizzare su un periodo difficile come quello della pandemia di COVID-19;
  • La presenza di alcuni cameo assurdi e divertentissimi;
  • La CGI utilizzata per il finto film.

Contro

  • Durata eccessiva. 15/20 minuti di meno avrebbero fatto bene alla pellicola;
  • Il rivelarsi una semplice commedia e niente di più, offrendo poco margine alle riflessioni.

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di Gabriele Di Nuovo

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