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The Last of Us (S01, Episodio 8), la recensione: When we are in Need

di Nasce Cresce Ignora

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Nella mattina del 6 marzo 2023 ha fatto il suo debutto l’ottavo e penultimo episodio della prima stagione di “The Last of Us“; attualmente è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, piattaforme televisive su cui andrà in onda anche il resto della prima stagione.

Nel cast troviamo: Pedro Pascal nel ruolo di JoelBella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna come Tommy, Anna Torv come Tess e Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett come Frank, Nick Offerman nei panni di Bill, Storm Reid è Riley e Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nei panni di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene è Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence, Ashley Johnson e Troy Baker.

La serie tv, ispirata all’omonimo gioco creato da Neil Druckmann e sviluppato da Naughty Dog, vede come produttori e sceneggiatori lo stesso Druckmann e Craig Mazin. L’ultimo lavoro di Mazin fu proprio l’acclamata miniserie in cinque parti Chernobyl di HBO, basata sul disastro nucleare del 1986. Ora il produttore televisivo è di nuovo al lavoro per la serie televisiva ispirata a uno dei videogiochi esclusivi per PlayStation più popolari e acclamati al mondo.

The Last of Us: When we are in Need

Dopo un episodio interlocutorio (probabilmente, per quanto qualitativamente ottimo, il più debole visto sinora), in cui abbiamo seguito le vicende del DLC “Left Behind”, torniamo finalmente al “presente”. Con Joel gravemente ferito, tocca a Ellie provvedere alla sopravvivenza di entrambi e, soprattutto, prendersi cura del “padre” in difficoltà. Quello che avevamo solo intuito negli episodi precedenti, qui ci viene esposto in maniera estremamente chiara: i veri mostri sono gli essere umani “sani”, non quelli infettati dal Cordyceps. Come nel videogioco Naughty Dog infatti, anche in questa puntata faremo la conoscenza di David, un lupo famelico e perverso travestito da innocente agnellino.

La puntata inizia proprio presentandoci questo nuovo ed inquietante personaggio e mostrandoci come il caso faccia incrociare il suo cammino con quello di Ellie e Joel… proprio coloro che hanno ucciso uno dei suoi all’Università del Colorado.

 

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

La recensione

Ancora una volta l’episodio è qualitativamente eccelso, riportando sui binari la serie tv dopo che nella scorsa puntata, comunque di alto livello, si era avvertito qualche leggerissimo scricchiolio. La resa su schermo della parentesi con David poteva presentare diversi problemi, ma la produzione ha svolto un gran lavoro per rendere il tutto il più fedele possibile al prodotto originale. Il villaggio è credibile e realistico, così come l’atteggiamento della sua popolazione: terrorizzata dal vero volto di David e consapevole in cuor suo di cosa stia succedendo, ma pronta a fingere di non vedere per sopravvivere.

Scott Sheperd, come tutti i comprimari della serie tv, fa un lavoro egregio nel rendere tangibile il personaggio di David. Spietato, perverso, folle e ormai annebbiato dal potere, è disposto a tutto per mantenere in vita il suo piccolo mondo, il cui equilibrio è sempre più fragile. A differenza dell’altro “villain” incontrato precedentemente, Kathleen (personaggio tra l’altro inesistente nei videogiochi), David è decisamente più credibile e carismatico. Facilitato probabilmente anche dal solido background nel videogioco, il predicatore cannibale appare più oscuro e spaventoso che mai, sintomo che non serve avere un fungo in corpo per essere un mostro. Perverso, subdolo e inquietante, riesce probabilmente a superare la controparte videoludica.

 

The Last of Us

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

 

La violenza che in tanti invocavano finalmente fa il suo ingresso prepotente in questo episodio, mantenendosi anche sotto questo aspetto molto fedele al prodotto di Naughty Dog. Joel, seppur ferito e ancora convalescente, non si fa scrupoli per salvare quella che ormai a tutti gli effetti considera come una figlia. Nota di merito per la scena dell’interrogatorio, cruda, fedele e vera al punto giusto, perfetta per mostrarci di cosa è capace Joel per amore di Ellie.

Un “non problema” sotto gli occhi di tutti

Veniamo poi a quello che è sia un pregio che un difetto della serie tv: la presenza molto marginale degli infetti. Se da un lato infatti è giusto, e i risultati lo dimostrano, dare così tanto spazio alle persone, dall’altro l’azione spesso ne risente. Ovviamente era impensabile seguire le frenetiche e continue sequenze di combattimento del videogioco, ma è comunque vero che gli infetti non sono una presenza così soffocante e tangibile come nel prodotto originale. Va detto che comunque non è del tutto un lato negativo.

The Last of Us infatti è una storia sulle persone, che scava a fondo dentro i protagonisti e i comprimari. E la serie tv, sacrificando forse una fetta di spettacolarità, ha deciso di ampliare proprio questo senso, dando ancora più respiro ad una storia già di per sé straordinaria. Non è un delitto concentrarsi sulle persone anziché sui mostri. Anche perché spesso, come visto in questa puntata, le due cose coincidono.

Considerazioni finali sull’episodio di The Last of Us

The Last of Us ci regala un episodio straordinario, di altissimo livello. Violento al punto giusto, con buona pace dei precedenti detrattori, ci offre uno spaccato preciso del vero nemico della serie tv: l’essere umano. La puntata, fedelissima praticamente in ogni aspetto al videogioco, scorre senza alcun calo di ritmo, offrendoci uno spaccato perfetto del mondo post Cordyceps. Dopo la leggera flessione avuta con Left Behind, The Last of Us si riprende alla grande, facendo aumentare a dismisura l’hype in vista della puntata finale, offrendoci quello che probabilmente, tolto quello su Bill e Frank, è il miglior episodio della serie tv.

Menzione d’onore per le straordinarie interpretazioni di Sheperd e della Ramsey. Il primo è perfetto per l’inquietante, violento e spaventoso David. Mentre per la seconda ormai i complimenti si sprecano. Raramente, per non dire mai, si sono viste interpretazioni tanto perfette di personaggi di una trasposizione. Bella è Ellie. Senza se e senza ma. La incarna con una credibilità che raramente si è vista nel mondo delle serie tv e che anche sul grande schermo è difficile da trovare. Semplicemente perfetta.

Non ci resta che aspettare per il gran finale della prossima settimana, quello che, se fatto in linea con l’altissima qualità mostrata finora, potrebbe innalzare The Last of Us nell’Olimpo dei prodotti televisivi. Colonna sonora, regia, sceneggiatura e prove attoriali sono da capolavoro. Ora non resta che chiudere il cerchio con un finale memorabile, la ciliegina su una torta già molto ricca.

PRO

  • L’ottima personificazione del folle David;
  • La magistrale interpretazione di Sheperd e, come sempre, della Ramsey;
  • Il graditissimo cameo di Troy Baker, doppiatore di Joel nei videogiochi;
  • La grande fedeltà dell’episodio allo script originale del videogioco, dialoghi inclusi;
  • Il vero messaggio del gioco trasmesso perfettamente dalla serie tv: i veri mostri sono gli umani;
  • La violenza che in tanti invocavano e che finora era stata quasi assente.

CONTRO

  • Il piccolo problema che si trascina fin dall’inizio: la scarsa presenza di infetti. The Last of Us è una storia di persone, ma in parecchi ultimamente lamentano un ruolo fin troppo “marginale” del Cordyceps. Va detto che non inficia comunque la qualità complessiva del prodotto, che è finora stata straordinaria.

 

https://www.youtube.com/watch?v=iNMszYMuAEY&t=16s

 

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recensione di Pietro Magnani

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