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The Last of Us (S01, Episodio 6), la recensione: Kin

di Nasce Cresce Ignora

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Nella mattina del 20 febbraio 2023 ha fatto il suo debutto il sesto episodio della prima stagione di “The Last of Us“; attualmente è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, piattaforme televisive su cui andrà in onda anche il resto della prima stagione.

Nel cast troviamo: Pedro Pascal nel ruolo di JoelBella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna come Tommy, Anna Torv come Tess e Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett come Frank, Nick Offerman nei panni di Bill, Storm Reid è Riley e Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nei panni di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene è Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence, Ashley Johnson e Troy Baker.

La serie tv, ispirata all’omonimo gioco creato da Neil Druckmann e sviluppato da Naughty Dog, vede come produttori e sceneggiatori lo stesso Druckmann e Craig Mazin. L’ultimo lavoro di Mazin fu proprio l’acclamata miniserie in cinque parti Chernobyl di HBO, basata sul disastro nucleare del 1986. Ora il produttore televisivo è di nuovo al lavoro per la serie televisiva ispirata a uno dei videogiochi esclusivi per PlayStation più popolari e acclamati al mondo.

The Last of Us: Kin

Dopo l’adrenalinica e commovente puntata numero 5, la storia di The Last of Us fa un ulteriore passo in avanti, avvicinandoci sempre più al crescendo finale. Il triste epilogo della storia di Henry e Sam, come da copione del videogioco, ha fatto breccia anche nello spettatore più duro, regalandoci l’ennesima scena memorabile di quello che, finora, si è rivelato un prodotto qualitativamente clamoroso.

Il viaggio di Joel ed Ellie verso le luci, e di conseguenza verso Tommy, prosegue regalandoci un altro episodio che per alcuni potrebbe sembrare “di transizione”, ma che è in realtà cruciale per il rapporto tra i due. Siamo al vero bivio della storia, il turning point che genererà poi tutto quello che succederà successivamente. Da qui, non si può più tornare indietro.

 

The Last of Us

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

La recensione di The Last of Us

La puntata inizia mostrandoci di nuovo il dolorosissimo finale dell’episodio precedente, per poi riportarci immediatamente al viaggio di Joel ed Ellie con un salto temporale di ben tre mesi. Ormai è arrivato l’inverno e i due non sono ancora riusciti a trovare Tommy, aumentando di conseguenza la preoccupazione (e non solo…) di Joel.

Attraversare gli Stati Uniti, lottare, fuggire e sopravvivere sta logorando il corpo (e la mente) del personaggio interpretato da Pedro Pascal che, per quanto ancora atletico e determinato, è ormai vicino ai 60. La vita lo ha posto di fronte al peggio che potesse capitargli, e ora il tempo sta presentando il conto, come ha capito lui stesso. Non è più quello di una volta e soprattutto (fortunatamente) non è la war machine indistruttibile del videogioco.

L’attore riesce a portare molto bene su schermo le fatiche di Joel, così come il suo sempre più forte sentimento paterno verso Ellie. Ora è molto più accondiscendente e protettivo nei suoi confronti, proprio come avrebbe fatto con la sua Sarah, che, comunque, non abbandona mai i suoi pensieri ed il suo cuore. Ellie non è un surrogato, non è una sostituta o una possibilità di redenzione; è un’altra storia, parallela alla sua vita precedente, ma che non le si sovrappone. La prestazione di Pascal in questa puntata è straordinaria, arrivando, forse per la prima volta durante la serie tv, ad eguagliare, se non offuscare, quella della Ramsey.

L’incontro con Tommy è inizialmente toccante e sentito, soprattutto per Joel, che ha viaggiato per migliaia di chilometri pensando al peggio, ed invece, fortunatamente, trova il fratello in una situazione decisamente migliore del previsto. Tuttavia è emblematico di quanto Joel tenga ad Ellie, il fatto che arrivi a mentire al suo stesso fratello, almeno inizialmente, per proteggerla.

L’episodio approfondisce con qualità quanto mostrato frettolosamente, per esigenze di gameplay, nel videogioco, dandoci un’idea più precisa di come sia sviluppata la comunità in cui vivono Tommy e sua moglie. Personaggio quest’ultimo che, fortunatamente, viene parecchio approfondito rispetto alla controparte videoludica, donandole carisma e, soprattutto, una reale utilità ai fini narrativi.

 

The Last of Us

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

Non si torna indietro

Joel non è un eroe senza macchia e senza paura, come avevamo ormai capito ampiamente nel corso dei precedenti episodi. È un uomo indurito in maniera eccessiva dalla vita, che ha fatto e continua a fare quanto necessario per sopravvivere. Il tempo per lui, almeno fino a che non ha incontrato Ellie, si è fermato, come il suo orologio, nel momento della morte di Sarah. Si limita ad andare avanti, ad esistere, senza un vero scopo. Fino ad ora. Il legame paterno che ha instaurato con Ellie lo spaventa e lo preoccupa: ha paura di non poterla proteggere, di fallire di nuovo. Di non essere all’altezza.

La toccante confessione al fratello, in cui esprime tutte le sue paure, lo mostra come un uomo fragile, ormai stremato da una vita che nemmeno vorrebbe vivere. Un uomo distrutto al punto da pensare, seppur solo per poco, di abbandonare l’unica cosa che conta ancora per lui: la sua “seconda figlia”, Ellie.

Il legame simbiotico tra i due, come nel videogioco, supera ogni timore, ogni confine, ogni ostacolo. Joel ha ormai bisogno di Ellie per andare avanti, e lei ha bisogno di lui per sopravvivere: l’unico di cui si fida, l’unico con cui si sente protetta. 

Ma come dice Maria, nella vita bisogna stare attenti a di chi ci si fida. Non perché Joel non meriti fiducia, chiariamo. Ma perché è inevitabile che chi amiamo, come Joel sa bene, prima o poi ci deluda. In modi che non possiamo nemmeno immaginare…

 

The Last of Us

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

Considerazioni finali sul sesto episodio di The Last of Us

Ennesima puntata dal livello qualitativo clamoroso. Pur senza picchi eccessivi di tensione o azione, tolti i minuti finali, The Last of Us riesce a tenere incollato lo spettatore allo schermo. La sua storia di persone credibili e realistiche in un mondo morente, attrae persino più del videogioco originale, mostrandoci un Joel verosimile anziché un “supereroe”.

La Ramsey continua il suo lavoro magnifico nei panni di Ellie. Nessuno probabilmente all’annuncio del cast avrebbe pensato di vederla tanto in parte. Le sue doti attoriali permettono di sorvolare e addirittura ignorare la grande differenza di aspetto rispetto alla controparte videoludica. Pungente, ribelle, sensibile, divertente e a tratti ingenua, la Ellie della serie tv è la trasposizione perfetta di quella del videogioco. Tanto di cappello all’attrice, che nel prossimo anno concorrerà sicuramente per i massimi premi di categoria.

Anche Pascal si supera in questo sesto episodio, mostrandoci il lato umano e fallibile di Joel e migliorando sensibilmente il giudizio complessivo sulla sua interpretazione. La regia e la fotografia, sempre puntuali, rendono giustizia ai meravigliosi paesaggi statunitensi che, tra monti innevati, fiumi e boschi, riescono per qualche istante ad allentare la tensione nello spettatore. Pregevole come al solito la colonna sonora, mai invasiva ma sempre perfettamente bilanciata. Apprezzabile anche il cameo (probabile, non certo) di un personaggio cruciale per la trama del secondo capitolo del videogioco.

Tanto di cappello, come al solito, alla sceneggiatura, che prende il prodotto originale e, anziché intaccarlo, lo amplia e lo migliora, dandogli ancora più profondità. Il finale, perfettamente fedele, tranne che, per esigenze televisive, nella forma, ci incanala divinamente verso il finale di stagione.

 

the last of us

©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

PRO

  • La meravigliosa interpretazione di Pedro Pascal nel rappresentare un Joel stanco e ormai al limite;
  • La consueta interpretazione della Ramsey, magnifica come sempre nei panni di Ellie;
  • L’approfondimento sulla comunità di Tommy e Maria;
  • La fedeltà al prodotto originale, ampliato e approfondito, mai tagliato;
  • Il probabile e rapidissimo cameo del personaggio di Dina;
  • La colonna sonora, mai invasiva e perfettamente riempitiva di quanto succede su schermo;
  • La rappresentazione fedelissima del culmine del rapporto tra i protagonisti, ormai legati in un legame simbiotico;
  • Il crescendo di qualità costante senza bisogno necessariamente di proiettili, infetti e inseguimenti: qui, come nell’episodio 3, si tocca con mano la vera essenza di The Last of Us.

 

CONTRO

  • Nessuno.

 

Vi ricordiamo che The Last of Us è composta da nove episodi che andranno in onda a cadenza settimanale su Sky e NOWVi lasciamo di seguito il trailer ufficiale:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=16&v=iNMszYMuAEY&embeds_euri=https%3A%2F%2Fnascecresceignora.it%2F&source_ve_path=MTY0OTksMjg2NjQ&feature=emb_logo

 

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All Images ©2023 Home Box Office. Inc. All rights reserved

 

recensione di Pietro Magnani

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